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Autore: Leanatic_PotterHead    05/07/2012    2 recensioni
Introduzione rimossa poichè non valida
Si prega di introdurne una che sia tale
Ladynotorius assistente amministratrice.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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In quella fredda e pungente mattina di dicembre, le luci si illuminarono presto in Casa Dickens che sembrava l’unica anima viva della triste isola di Gaoth. “Gaoth” significava vento in irlandese, quel nome era proprio azzeccato, neanche in quella mattina mancava. Il vento pungente sollevava le neve che iniziò a svolazzare formando un’apparente nevicata. La finestra di Casa Dickens era appannata e continuamente colpita dai fiocchi nevicanti, poi, comparve l’impronta di una mano che si fece spazio tra l’appanno della finestra. Quella mano rosea bene presto venne sostituita da un viso, occhi verdi sovrastarono il villaggio dell’Isola Gaoth. Tallulah si era svegliata, quella ragazza era l’unica abitante di quella Casa. Solitaria come una farfalla in autunno, aveva l’usanza di salutare tutti a prima mattina, così spalanco la finestra e gridò : - Buongiorno!- la voce rimbombò per tutte le vie, arrivando all’orecchio di un cane, che istintivamente abbagliò zittendo la ragazza. La finestra si chiuse con un botto, il vento l’aveva fatta chiudere. Tallulah si fece indietro claudicante mostrandosi alla luce, era una delle ragazze più belle dell’isola, magra e capelli biondi, tutti le stavano dietro eppure era..timida. La timidezza di quella bionda era ineccepibile, riusciva soltanto a dare il buongiorno e puntualmente ad essere zittita dai cani. Così prese una sigaretta e la accese, facendo fluttuare il fumo blu che scomparve quando raggiunse il soffitto, si guardò allo specchio e posò la cicca in un posacenere bianco. Si passò una mano sul viso, fermandosi alla guancia. Il suo viso era perfetto, eppure c’era qualcosa che non le piaceva di sé stessa..ma lei piaceva a tutti. Scosse la testa e spense la cicca, prese un’impermeabile blu e lo indossò prese il pacchetto di sigarette, lo infilò in tasca. Appena uscì di casa dei campanelli risuonarono nelle sue orecchie. Tallulah si girò di scatto, odiava i campanelli ma nessuno lo sapeva. Nessuno tranne :-William!- la voce della bionda risuonò davanti al campo di grano, che era innevato e ghiacciato, la sua voce fece persino girare una testa mora, che era china su un libro, si zittì per un attimo e arrossì. William era un ragazzo rosso, alto e con gli occhi blu. Era difficile trovare un rosso con gli occhi blu, era paragonabile a trovare una persona nera ma albina. Quasi impossibile. Poi la bocca del rosso si aprì :- Tallulah..ho sentito il tuo richiamo della foresta più o meno venti minuti fa, così ho realizzato che tu fossi sveglia. Ti va di andare al bar?- -Oh..sì.- Rispose la bionda con voce fioca e calante. – Mi farebbe piacere.- poi disse, con una nota di serietà. William, chiamato amorevolmente “Will”, guardò di sottecchi la testa mora. :- Che ci fa lei qui?- disse sottovoce, come se qualcuno lo stesse spiando. – Non lo so. Non mi interessa, mi sta antipatica quella.- ribatté Tallulah, muovendo i piedi sulla neve facendo dei semicerchi perfetti. - Neanche tu mi stai simpatica.- si sentì un’altra voce, la testa mora avanzava verso di loro, con un libro verde in mano. –Sei una smorfiosa, sei timida e nessuno ti conoscerà, sei un’isolata.- le parole vennero fuori dalla bocca della mora con astio. Tallulah la guardò dall’alto verso il basso, era vestita con un maglione marrone lungo, la faccia era corrugata dall’odio, gli occhi acquosi la stavano fissando. – Claire, non ho nulla contro di te. Ma saresti pregata di tornare sotto quell’albero a leggere quel libro, che sicuramente parlerà di cose noiose, come te. Ora per favore vai altrove. Grazie.- Tallulah parlò tutto d’un fiato, Will sgranò gli occhi. Era uno di quegli eventi più unici che rari, finalmente una risposta. Era come se le parole delle due ragazze stessero lottando, con tanto di spada e carri armati. - Dai smettetela..é la vigilia di Natale. – Will fece da intermediatore, non era un perfetto ambasciatore di pace, ma forse il natale faceva effetto.
  
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