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Autore: Engy_1    06/07/2012    0 recensioni
è un racconto azzurro che narra di Nicola e di Franco. La loro è una storia complicata che mette in ballo le certezze e le paure dei protagonisti. Per sapere come andrà devi solamente leggere..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nicola aprì lentamente gli occhi ancora annebbiati dal lungo sonno. La luce che proveniva dalla finastra era troppo forte, ciò stava a significare che doveva essere abbastanza tardi. Prese tra le mani il cellulare per leggere l’ora. -È tardissimo!- esclamò, liberandosi velocemente dalla coperta divenuta una specie di rete tra le sue gambe. Mentre si dirigeva verso la porta, lesse ancora con la coda nell’occhio “10.48” sullo schermo del Samsung. Alle 10.30 doveva incontrarsi con Franco per una lezione di matematica, la materia che aveva rovinato i suoi piani per le vacanze estive. Preparatosi in pochi minuti, uscì di casa, accese il motore della sua macchinina per minorenni e corse verso via Garibaldi n°17. Citofonò con foga, sperando che il ventenne non si arrabbiasse troppo per il suo ritardo, ma nessuno rispose. -Vabé mi ha dato le chiavi di casa sua per qualunque necessità- tirò fuori dalla borsa una vecchia chiave arrugginita. Impiegò tutta la sua forza per aprire il portone da mezza tonnellata, ma lo stupore comparve sul sui volto quando vide Franco tra le braccia di un ragazzo più anziano di lui, sui trent’anni, entrambi a petto nudo, con solo i boxer addosso. -Nicola… ciao- interruppe il silenzio l’uomo più grande, non sconosciuto a Nicola poiché era il fratello maggiore del suo migliore amico. Si trovava in una situazione davvero molto imbarazzante. Dentro di lui una rabbia incontrollabile lo divorava. Cosa ci faceva Franco tra le braccia di un pervertito?!? Marco, il suo amico più fidato, gli aveva spiegato le tendenza sessuali del fratello, che amava andare a letto sia con le donne, sia con gli uomini. Lo trovava disgustoso! “Ma quindi anche Franco è… GAY??” -Nico se mi aspetti in salone, ti raggiungo il prima possibile per iniziare la nostra lezione- sorrise gentilmente Franco, come se fosse tutto normale. Franco e l’altro uomo si diressero verso la camera da letto; dopo qualche minuto Nicola non ce la faceva più ad aspettare. Nella sua testa mille pensieri, mille immagini frullavano, come un vortice. Che ci faceva ancora a casa sua? Doveva andarsene, ma non trovava la forza per fare un gesto così ignobile. Intravide i due davanti alla porta. Il fratello di Marco aveva dato un gran gruzzolo di soldi a Franco. “Ma cos’è lui? Una sottospecie di puttana??” pensava nauseato Nicola. -Bene, iniziamo la nostra lezione?- domandò tranquillo Franco, sedendosi rigido sulla sedia, facendo finta che non fosse successo niente. Ma a Nicola mancavano le parole per rispondere. Era inorridito dal suo tutore, dal suo amico… -Si..- rispose distaccato il diciassettenne. -Ti da tanto fastidio stare in una stanza con un uomo che va a letto con persone dello stesso sesso, per guadagnare soldi?- domandò normalmente Franco, com’era suo solito fare nelle situazioni che pensava di riuscire a tenere sotto controllo. -Si!- affermò insofferente Nicola – Perché lo fai?? Perché vai a.. con Uomini? E perché per soldi?? Che te ne fai??- -Io..!- Franco non riusciva a parlare. Era indolenzito non solo per la notte trascorsa, ma anche per l’ansia. Rimase in silenzio qualche secondo fino all’istante in cui, con un sospiro disse –Mi servono soldi Nico! Non ne ho abbastanza per potermi pagare l’operazione..- -L’operazione?!? Per cosa?- a Nicola morivano le parole in gola.. la madre era morta dopo un’operazione e quando sentiva quella parole non poteva che raggelare. In poco tempo Franco gli poté spiegare del suo problema di salute e di quanti anni ci vollero per capire che l’unica soluzione era attraverso un’operazione delicata vicino al cuore, nel polmone sinistro. -L’Italia è in crisi e quindi devo tirarmi fuori io i soldi per salvarmi la pelle! E con solo le ripetizioni non riuscirò mai ad arrivare a 250mila euro- -250MILA EURO?!?- -Si… Grazie al mio “nuovo lavoro” in pochissimi mesi ho superato già la metà. Manca davvero poco per raggiungere la somma!- il tono della sua voce era cresciuto, le parole che usava, uscivano dalla sua bocca, entravano dalle orecchie di Nicola e gli rimanevano impresse nella mente. Nicola si sentiva in colpa, ma ancora provava ribrezzo. -Ma ci sono tanti modi per guadagnare soldi e in maniera più onesta!- -Ma questa è la più veloce che ho trovato! Non posso aspettare all’anno prossimo!- Un silenzio di tomba gravava sui due uomini. -E quanto è il.. costo?- -450€ a notte- L’aria si era fatta pesante. Franco lo fissava, lo osservava quasi volesse leggergli nell’animo. La sua testa stava provando ad accettare l’idea pazza che voleva fare… -Stanotte verrò verso le 22… porterò anche i soldi- Nicola si alzò immediatamente dalla sedia, ma la mano di Franco lo immobilizzò. -Non voglio la tua carità. Non devi darmi favori- a Nico sobbalzò il cuore quando il tutore lo prese per mano. Ma che gli prendeva? Prima l’idea pazza, poi la sua reazione… -La mia non è carità. Voglio semplicemente provare!- si liberò con uno strattone da Franco e uscì quasi correndo dall’abitazione. Il cuore gli batteva talmente forte che temeva gli uscisse da un momento o l’altro dal petto. Il sudore gli scivolava sulla schiena rabbrividendolo. Stava per commettere il più grande errore della sua vita pensava, anche se dentro di se sentiva un bisogno in frenabile che fosse già sera per andare da Franco. Alla fine, trovò la salvezza solo nella macchina dove poté assaporare il vento sul volto mentre correva al massimo che gli permetteva quell’aggeggio inutile. ******** Con la scusa che andava a dormire a casa di Marco, Nicola ebbe il via libera per andare da Franco. Erano le 21.50 quando spense il motore e uscì dalla macchina parcheggiata in un posto trovato per fortuna vicino alla casa. “È solo una prova, per capire cosa succede” si ripeteva in continuazione Nicola. C’erano tre anni di differenza tra loro, ma fisicamente parlando, quest’ultimo ne dimostrava di più. Citofonò, la dolce voce di Franco rispose facendo accelerare il battito cardiaco del giovanotto. “Devo darmi una controllata se non voglio fare gaf!” si rimproverava mentre saliva. Arrivato al sesto piano, trovò la porta dell’abitacolo aperta, col proprietario poggiato dentro, sul muro, il volto nascosto dall’ombra. -Sei ancora in tempo per scappare- Lo avvertì Franco. Era strano quella sera, ma Nicola non ci badò troppo. -Io sono qua e rimango- gettò 450€ giusti sul tavolo - Qua ci sono anche i tuoi soldi- voleva comportarsi in maniera fredda e distaccata per apparire più maturo. -Allora ho solo una domanda. Diciamo che è una domanda formale che faccio a tutti, ma visto che tu sei… tu, sarò molto diretto: io sto sopra o… sotto?- Il volto di Nicola divenne rosso, avvampò imbarazzato poiché aveva compreso il senso di quella domanda, ma non aspirava certo a perdere il suo autocontrollo. Voleva vendicarsi di lui in qualche maniera, voleva sentire il dolore, la frustrazione, la sofferenze che quella scoperta aveva invece provocato in lui. Quindi, guardando in basso per non fargli notare la sua vergogna, rispose: -Sotto.- così, con un sospiro tranquillo, Franco incominciò a liberarsi dai suoi indumenti. Aveva la carnagione estremamente chiara. Sulla pelle s’intravedevano i lividi lasciati la notte scorsa da un cliente. Nicola rabbrividì. -Quei segni..?- “allora quando Franco stava seduto doveva soffrire parecchio..” Nicola gli si avvicinò e, preso di una strana e nuova passione, si lasciò andare sul corpo di Franco. Dopo qualche minuto, Nicola si trovava sopra a Franco, in una posizione decisamente scomoda per quest’ultimo. Nicola sentiva sotto le mani la pelle di Franco, bagnata dal sudore, e i muscoli irrigidirsi a ogni scossone in avanti. Stringeva con troppa forza le braccia che gli scivolavano. -Mi fai… male…!- diceva senza fiato Franco, ma il ragazzo non stava ad ascoltarlo. Alla fine, Franco era dolorante, non riusciva quasi a respirare, mentre Nicola si sentiva libero da un peso che gli occupava il cuore. Vide il volto stremato e perlato dal sudore del ventenne e si rese conto di avergli fatto davvero molto male. Lo avvicinò a se, stringendolo contro il petto. -Scusa..- gli sussurrò dolcemente- Scusami..- qualche lacrima gli accarezzava il volto, sperando però che Franco non se ne rendesse conto. “Come ho fatto? – si rimproverò Nicola – Come ho fatto ad innamorarmi di lui?” Continuarono così tutta la notte, tra accarezze, abbracci e baci dolci come caramello. Nicola però temeva una cosa: svegliarsi l’indomani e rendersi conto che per Franco quella era stata solo una notte con un uomo per soldi. ******** Nicola aprì ancora una volta gli occhi. Erano le 9 passare. A fianco a se Franco dormiva come un angelo, il respiro che gli riscaldava la pelle. -Accidenti Franco!- bisbigliò tra il dolce e il seccato – come fai ad essere così carino?!?- sperò in cuor suo però che l’altro non lo avesse sentito. Si alzò indolenzito dal letto, si diresse in cucina per prepararsi una buona tazza di caffè, ma non poteva certo competere con quello che faceva Franco. Mentre posava la tazza di caffè fumante sul tavolo, una mano lo prese per il polso obbligandolo a girarsi. Davanti a lui apparve Franco che, guardandolo con intensità negli occhi, lo avvicinò a se. Forse era un sogno, o un incubo.. Il cuore gli scoppiò in petto quando Franco posò le labbra sulle sue. Il calore che emanavano, così intenso e delicato. -Cosa fai?- chi chiese Nicola ancora scosso da quell’improvvisa sorpresa mentre le sue guance divenivano sempre più rosse. -Bacio il ragazzo che amo- disse col suo solito sorriso. Come un angelo caduto dal cielo, Franco aveva illuminato la sua esistenza e per questo Nicola gli e ne sarebbe sempre stato grato, perché anche lui lo ama con tutto il cuore. FINE.
  
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