Fanfic su artisti musicali > Paramore
Segui la storia  |      
Autore: suunheart    06/07/2012    3 recensioni
Sospirai e mi allontanai, pronta ad uscire là fuori e dare il meglio di me stessa.
Ci chiamarono ed andammo sul palco, accolti da pianti, urla, cartelloni con le nostre foto e mille fiori che volavano di qua e di là.
Era quello il mio posto, il nostro posto.
E ne ero sempre più convinta.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi Tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Chapter one. 

Mi strinse in uno di quegli abbracci difficili da dimenticare, ed in quel momento capii che era lì il mio posto, al suo fianco e tra le sue braccia. 
Appoggiò la sua fronte sulla mia e mi guardò dritta negli occhi, accennando ad un lieve sorriso e facendo la sua solita smorfia da ragazzo stronzo e bastardo. 
Anche se in fondo un po' lo era, e lo sapeva tutta la band, lui compreso.
-ti amo, Hayley Nichole Williams- sussurrò lentamente.
-ti amo anche io, Joshua Neil Farro- gli risposi senza esitare.


E' passato un anno.
Un fottuto anno da quando quel bastardo se n'è andato, un fottuto anno da quando ha lasciato la band senza spiegazioni ed un fottuto anno da quando non ho mai smesso di sentire la sua mancanza, nemmeno quando avevo iniziato a crederci un po' di più.
Ma non so cosa mi abbia spinto ad iniziare a scrivere, sarà stato l'incolmabile vuoto che ha lasciato dentro di me, la paura di non essere abbastanza per nessuno e il desiderio di essere felice ancora una volta, con altre persone al mio fianco e con un'intera vita davanti agli occhi.
Dopotutto io sono Hayley Williams, e continuerò ad esserlo finché avrò un valido motivo per farlo.
Ed il motivo cel'ho. 
Ne ho tre, a dire il vero. Taylor, Jeremy e Zac. 
Tre nomi che porto sul cuore, racchiusi a loro volta in una sola parola.
O emozione, come dicono i fans. 
Paramore.


-muoviti rossa, siamo in ritardo!- Taylor batteva le dita sulla ringhiera spazientito, aspettando che mi muovessi.
Lasciai perdere il trucco messo male e chusi frettolosamente la porta del bagno, scendendo di corsa e afferrando velocemente la giacca di pelle beige e avanzando verso la macchina dove ci aspettavano Zac, Jeremy e un'autista che non avevo mai visto.
-stavamo giusto per chiamare la polizia, pensavamo che gli alieni ti avessero rapita e stuprata- detestavo il sarcasmo di Davis, anche se non riuscivo a farne a meno visto che scoppiai in una fragorosa risata, e gli altri mi seguirono a ruota.
-dacci un taglio Jeremy, ho un'ansia che sto per darmela a gambe e lo sai- avevo bisogno di calmarmi, era il primo concerto dopo l'uscita del nostro secondo cd, Riot!.
Guardavo fuori dal finestrino e vedevo coppie tenersi per mano, baciarsi, stringersi così forte da farsi mancare il respiro.
Era così che avrei voluto essere, felice ed innamorata. 
Avrei voluto passare giornate intere sul divano tra le sue braccia, a guardare qualche film horror e stringermi a lui dalla paura.
Ed ora?
Non riesco nemmeno a sentire il suo nome senza che il cuore mi sbatta in faccia quell'assenza tanto presente, ormai.
-sei preoccupata?- la voce di Zac irruppe nei miei pensieri, facendomi tornare alla (dolorosa) realtà di sempre.
-diciamo che mi sento come se fosse il nostro primo concerto, e non riesco a spiegarmelo- sorrisi e notai che eravamo arrivati, sentivo le urla dei fans fuori dalla macchina e continuavo a chiedermi come avremmo fatto ad uscirne vivi.
Ci fermammo per firmare qualche autografo e fare un paio di foto, dopodiché andammo dietro le quinte per prepararci al concerto.
Taylor accordava la sua chitarra, Jeremy ripassava un paio di canzoni e Zac sbatteva i piedi a terra, come sempre.
-due minuti e si va in scena!- iniziai a camminare avanti ed indietro per tutto il camerino, ogni tanto saltellavo di qua e di là e urlavo per alleviare la tensione del momento.
Il cellulare di Zac squillò improvvisamente, e sobbalzammo tutti, lui compreso.
-Hayls il cellulare è accanto a te sul tavolo, me lo passi?- chiese gentilmente.
-sure babe- lo presi senza guardare chi fosse e glielo lanciai, beccandolo per sbaglio sul fianco destro.
Me ne uscii con un -ehm, ops!- accompagnato da una risata nervosa.
-pronto?- chiese attendendo una risposta dall'altro capo.
-ehi, frat..- si bloccò immediatamente e spostò lo sguardo su di me, abbassai il capo iniziando a guardarmi i piedi.
Sentii che gli occhi iniziavano ad inumidirsi e a colmarsi di lacrime, era una reazione a cui ero ormai abituata, visto che non era la prima volta che capitavano scene simili.
Mi sentii abbracciare, era Taylor e mi strinsi a lui come una bambina cercando di non pensarci.
Sapeva che faceva male, molto male, per questo era sempre lì, ad offrirmi un posto tra le sue braccia dove avrei potuto sentirmi protetta.
-grazie- sussurrai.
-ci sarò per te ogni volta che ne avrai bisogno, lo sai- rispose accarezzandomi la testa.
Sospirai e mi allontanai, pronta ad uscire là fuori e dare il meglio di me stessa.
Ci chiamarono ed andammo sul palco, accolti da pianti, urla, cartelloni con le nostre foto e mille fiori che volavano di qua e di là.
Era quello il mio posto, il nostro posto.
E ne ero sempre più convinta.





  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Paramore / Vai alla pagina dell'autore: suunheart