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Autore: A bit    06/07/2012    0 recensioni
Avete presente quelle storie dove la vita della classica sfigata viene stravolta in senso positivo da un ragazzo perfetto sia dentro che fuori?.
Quando c'è il colpo di fulmine da parte di entrambi, ma c'è qualche complicazione nello stare insieme?
Ecco, se è questo che vi aspettate, beh.. lasciate stare, mh? Le cose per Ashley non saranno affatto semplici, oltre al trasferimento da Londra in Italia, assolutamente contro la sua volontà, dovrà affrontare tutto ciò che le aspetta nella sua "nuova vita" assolutamente da sola, senza più la cugina con cui parlare, sfogarsi, o sentirsi semplicemente accettata in ogni suo aspetto. E quando penserà che magari per una volta potrebbe andarle bene, c'è sempre qualcosa che la obbligherà a ricredersi..
(coppia Harry-Ashley... se mai riusciranno a stare insieme..)
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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2.
Le giornate passarono lentamente tra uno scatolone ed un nuovo mobile da spostare.
La mamma di Ashley utilizzò sua figlia a mò di operaio sottopagato.

La ragazza non aveva voglia di fare neanche un passo.Avrebbe preferito restarsene in camera sua, nel suo spazio, nel suo mondo, con la musica a tutto. Se ci pensava bene, in verità avrebbe preferito affacciarsi alla finestra e vedere il solito incrocio di sempre, con gente che guidava dal lato giusto della strada, non come questi italiani. Proprio ora le sarebbe piaciuto uscire con la cugina per un caffè allo Starbucks, ma tutto quello che le rimaneva di quel luogo era un bicchiere con su scritto " La prossima volta caffè qui. Amore, ricorda, casa tua sarà sempre dove è il tuo cuore. Che si trovi n qualcuno o in un luogo. xo Kate."
Già, ed il suo cuore è a Londra. Londra è casa sua!.
Finalmente dopo 10 giorni passati a casa Ashley si decise ad uscire. Prese la sua borsa che le regalò sua cugina, il suo libro, acqua, soldi e cartina della città e varcò la soglia di tutto ciò che le era familiare. Voleva arrivare alla piazza principale, così dopo 10 minuti di camminata decise di mettere alla prova una ragazza che passava di lì

«Sorry, how can I get to the square?. » chiese con aria di sfida.

«Che dice questa?!.» rispose acidamente la biondina.

«How-can-I-get-to-the-squa​re?.» ridomandò la ragazza infastidita.

«Bha, Sorry I speak Italian.»
Allora, presa dallo sconforto le mostrò la cartina, indicando la piazza, e continuando la scenetta "io non conosco la tua lingua" riformulò un' ultima volta la domanda.

«OK, strada giusta! go this direction!.» disse gesticolando notevolemnte la malcapitata.

«Ok thank you!.»

"Questi italiani non sanno l'inglese, IGNORANTI!" pensò Ashley continuando dritta per la sua strada come le era stato indicato dalla tizia di prima.
Arrivò in piazza sfiancata, dalle salite e dal caldo, ma non si fermò, e camminando tirò fuori la sua acqua e ne bevve un pò.
"Che odio questo paese, la piazza è vuota, non parlano l'inglese, mentre parlano potrebbero inavvertitamente tirarti un pugno con tutto quel gesticolare..e poi.." i suoi pensieri furono interrotti improvvisamente, sbatté contro qualcuno e il contenuto della bottiglia finì sulla maglietta di quello che si rivelò essere un ragazzo.

«Sorry, sorry!. I was erm.... sorry!.» si scusò con velocità Ashley, imbarazzatissima.

«Don't worry, it's ok, I needed a shower, so..».
Come sentì parlare la sua lingua in modo perfetto, alzò gli occhi e vide un ammasso di ricci marroni completamente bagnati, due stupendi un verdi, un naso all'insù, due labbra inarcate in un sorriso che nascondevano una dentatura perfetta.
A quel punto, si rese conto che lo stava fissando da circa cinque minuti senza spiccicare una parola.
Il ragazzo, di cui ignorava il nome, sorrise e disse con tono pacato.

«Right, sorry, but i'm late.. see you! What's your name?»

«Ashley»

«Harry, see you Ashley»

E se ne andò, lasciandola lì, l'unica persona che parlasse inglese in quel luogo sperduto e dimenticato da Dio.
Ashley rimase ferma e lo guardò andarsene nei suoi pantaloni blu.
Decise di proseguire per la sua strada, fino ad arrivare in un piccolo boschetto con qualche panchina sparsa qua e la'.
Si sedette, prese l'mp3 e iniziò ad ascoltare un po' di musica. Pianse. Pianse perché le mancava la sua vecchia, monotona, noiosa, vita a Londra.
Guardò l'orario, le 6.30 pm. Doveva tornare a casa.
Si incamminò ed i pensieri iniziarono a frullare nella sua testa.
''Forse non è per molto, forse tornerò a Londra, devo solo tenere duro, almeno credo... spero.''
  
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