Salve
a tutti! Questo è il primo racconto che pubblico in questa
sezione e spero possa piacere almeno un po’... commenti,
pareri e critiche
costruttive
fanno sempre piacere quindi,
se avete un attimo di tempo e ne avete voglia, potete lasciarne uno :D
Beh,
buona lettura...
Morire
è una cosa a cui tutti pensano prima o poi.
Tutti sanno che la morte non si può fuggire e a volte
c'è chi le va incontro
come se fosse una cara amica. Nessuno sa cosa c'è dopo, ma
tutti, anche i più
scettici, sperano in qualcosa che li faccia stare meglio.
L'aria
gelida sul mio volto, le braccia aperte
come ali ed il limpido cielo primaverile. In piedi in bilico, come un
equilibrista, ho giusto il tempo per degli ultimi pensieri.
Ho
sentito più di una persona dire che l'uomo non
è fatto per il volo e che se sono stati inventati mezzi per
farlo è stato solo
perché a nessuno piace rispettare le regole, nemmeno quelle
dettate dalla
natura. Forse non dovrei provare a volare, ma sono sicura che ne vale
la pena e
poi ora non c'è proprio spazio per ripensamenti e dubbi
inutili. Ora, almeno
per una volta, farò ciò che voglio, almeno per
una volta sarò libera di volare.
Guardare il mondo dall'alto, librarsi nel cielo ed estraniarsi dal quel
caotico
concetto che si estende sotto nuvole e stelle ogni giorno e poi volare,
sempre
più in alto. Ora volare sarà l'ultima cosa che
farò, mi innalzerò nel cielo per
raggiungere una meta sconosciuta. Basta un breve passo in avanti.
L'aria
che s'infrange sul mio corpo è tagliente ed
è impensabile anche solo provare a respirare. Sento che
manca poco, presto sarò
a terra e lì riposerò le mie stanche ali. Per un
attimo riesco a sentire il
freddo dell'asfalto in contrasto con il calore del sangue, un dolore
acuto e
poi più nulla.
Il
bianco, candido e luminoso, mi avvolge come il
nulla. Mi siedo e incomincio a pensare a ciò a cui ho fatto
fronte milioni di
volte nella mia mente. Ora è finita, non si torna indietro,
è stata una
decisione stupida? No affatto, va bene così. Ho perso molto,
ma mi va bene così.
La mia famiglia e i miei pochi amici, persone che non mi hanno mai
conosciuta
fino infondo eppure provavano affetto per me, credo che loro
soffriranno. So
che ho scelto la strada più facile e sbagliata, so che il
mio gesto è stato
quanto di più egoistico potessi scegliere di fare e spero
che mi perdoneranno.
Ho lasciato loro più lettere, forse solo miei sfoghi e
giustificazioni. Nel
profondo il mio egoismo si fa sentire e mi ritrovo per l'ennesima volta
a
sorridere lievemente del fatto che qualcuno piangerà per me,
ma credo che ora
non avrà molta importanza.
So
che del bianco che mi circonda posso fare ciò
che voglio, è il mio luogo, ma voglio che resti ancora per
un po' così,
immobile.
Improvvisamente
la stanchezza mi ripiomba addosso
e un respiro accelerato insieme ai battiti del cuore sono gli unici
rumori.
Ho
sognato di morire.
Il
caldo
soffocante delle coperte mi fa desiderare il freddo marmo del
pavimento, ma
ancora non mi alzo. Il morbido cuscino e i miei capelli rimangono a
contornarmi
il viso. Le lacrime ricadono sulla federa mentre un sorriso appena
accennato
non vuole andare via, perché infondo volare è
bello.