07/07/2012
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Non devi aver paura della notte, Hinata!
Hinata aveva sempre avuto paura della notte. Tutto quel buio la inquietava e aveva il timore di quello che sarebbe potuto accadere in quell’ oscurità.
Odiava, infatti, i suoi capelli che tanto le ricordavano la sua paura più grande.
Non si stava divertendo molto. La casa dove all’interno c’era la festa era troppo affollata e si faceva fatica a respirare. La musica era fin troppo alta per i suoi gusti e non ci pensava nemmeno a mettersi a ballare con quella gonna troppo corta, con quella maglia troppo scollata e soprattutto con quei tacchi troppo alti –Ascolta Ino… Io vado un po’ fuori a prendere una boccata d’aria!- disse urlando per farsi sentire. –Ok.-. Sembrava un po’ delusa, ma si rallegrò subito quando vide il suo ragazzo, nonché organizzatore della festa, Sai. Si baciarono appassionatamente e Hinata, per non fare il “terzo incomodo”, se ne andò fuori il prima possibile.
La casa era molto bella e grande e, in più, era situata su una bianchissima spiaggia. Si sedette sui gradini sotto al portico illuminato. Era una calda sera d’estate e una piacevole brezza le muoveva i capelli. Sarebbe stato il luogo perfetto per una come lei, se non fosse stato per la musica eccessivamente alta che le pungeva le orecchie, benché fosse all’aperto.
La sua testa cominciò a pensare. Pensò a Naruto: amava tantissimo quel ragazzo dai capelli biondi e luminosi e con gli occhi dello stesso colore del cielo. Assomigliava ad un giorno di sole: luminoso e caldo. Il contrario di quello che, purtroppo, era lei. Voleva imparare da lui, voleva assomigliargli. Invece lei era come la notte: arriva timidamente e il giorno le lascia il posto senza stare insieme a lei. Ma, soprattutto, era buia e silenziosa. E questo non le piaceva per niente. Non le era mai piaciuta la notte e aveva paura del buio.
Qualcuno si avvicinò e si sedette vicino a lei. Sussultò leggermente nel vedere Naruto. –Ciao!- disse lui. Aveva il suo solito sorriso luminoso che la faceva impazzire.
–C-ciao Naruto.-
-Non sapevo di farti così paura!-
-In che s-senso?-
-Be’… Quando mi hai visto sei sussultata e ogni volta che mi parli balbetti.-.
Era arrossita, come al solito. –E-ecco…- .Era giunto il momento, doveva dirgli quello che realmente provava. “Dai Hinata! Ce la puoi fare!”. Quasi tutta la determinazione che aveva era oscurata dalla sua timidezza. Lui si alzò e le porse la mano.
–Dai, vieni. Ti faccio vedere una cosa!-.Un altro sorriso. Le gambe di Hinata si facevano sempre più fragili, ma per una volta decise di non dare ascolto alla sua timidezza, ma di ascoltare il suo cuore, che da tanto aspettava un’occasione. Prese la mano che Naruto le offriva e si fece fare strada da lui.
Ma, vedendo che stavano per andare dove non c’era luce, Hinata ritrasse la mano. Lui la guardò con uno sguardo interrogativo. –S-scusa… è che ho p-paura del b-buio-. Si vergognava di se stessa per quella sua maledetta paura. Arrossì e si coprì il viso con le mani.
Lui gliele scostò. –Non ti preoccupare. Ci sono qui io con te.-. Un sorriso dolce. Il cuore che stava per uscire dal petto di Hinata e le loro mani che si unirono nuovamente.
Lui la portò in spiaggia, proprio vicino all’acqua. Era uno spettacolo bellissimo: la luce della luna accarezzava l’acqua trasparente che la specchiava. – Wow! È bellissimo!-. Si sedettero lì in silenzio a contemplare il paesaggio.
–Come mai hai paura del buio, Hinata?-. Quella domanda inaspettata la fece arrossire
–Perché n-non puoi sapere quello che il buio nasconde. Ma… in realtà c’è una cosa che mi fa più paura del buio...-.
Naruto la guardò con uno sguardo interrogativo. –Cosa?-
-La notte. È c-così buia e s-silenziosa. N-non mi piace per niente!-.
Lui la guardò di nuovo dolcemente. –Non devi aver paura della notte, Hinata!-
-P-perché?-
-Be’… In un certo senso tu le assomigli.-
-Già... Lo so-. Il suo tono era triste.
–Aspetta. Non ascoltare la musica che si sente anche qui. Isolati.-.
Lei annuì. –Li senti i grilli e le cicale? E le onde del mare? Vedi? La notte non è silenziosa. Tu non sei silenziosa. Timida, forse, ma non silenziosa.-.
Naruto aveva ragione: la notte non era silenziosa. Certo, non rumorosa come il giorno, ma nemmeno silenziosa. Questo la rallegrò, ma poi si ricordò: –Si, ma la notte è buia.-
-Anche qui ti sbagli!-. Le fece un sorriso . Uno di quelli bellissimi, luminosi e caldi che solo lui sapeva fare.–Stenditi!-. Lei lo fece.
–Le vedi tutte quelle stelle? Loro, insieme alla luna, illuminano la notte! La notte non è buia.-
Naruto aveva nuovamente ragione. Pensando alle sue parole, si accorse che, infondo, forse la notte non era così spaventosa. Rimasero lì per svariati minuti, o forse ore, a guardare le stelle. Lui gli indicò varie costellazioni ( le uniche che conosceva) e lei lo ascoltava annuendo.
Fu un attimo. Lui si girò verso di lei e lei verso di lui. Si stavano avvicinando sempre di più, fino a quando le loro bocche non si incontrarono. Lui esuberante come sempre, ma allo stesso tempo delicato, come se avesse avuto paura di farle del male. Lei timida e impacciata rispondeva.
Quando si staccarono, stranamente, fu lei a iniziare a parlare. –Era da tanto che aspettavo questo momento! Io… E-ecco-. “Maledetta timidezza” –Io… Io ti amo!- disse quasi gridando .
–Davvero?-
-Sì, solo che tu non te ne sei mai accorto…-. Il suo tono era triste.
–Mi dispiace. Ma, sinceramente, pensavo di non piacerti. Insomma… Quando ti guardo tu distogli lo sguardo, arrossisci sempre e a volte svieni.-. Ecco, adesso che era a conoscenza della verità quello che stava dicendo gli sembrava una grande assurdità. Come aveva fatto a essere così stupido?
–Scusa se non me ne sono mai accorto! E soprattutto se non te l’ho mai detto.-
-Cosa?-
-Che anche io… ti amo! È solo che… sono un gran codardo!-.
Lei sorrise dolcemente, un sorriso che lo stupì. –Non importa.-
-Sai… Sei più bella quando sorridi!-.
Arrossì come sempre. –G-grazie. A-anche tu lo sei…-. Un sorriso da parte di entrambi. Si stavano per baciare di nuovo quando lui le disse –Sai, Hinata… io amo la notte!- .Poi, si baciarono nuovamente, felici e innamorati, in quella notte non più spaventosa.
Hinata aveva sempre avuto paura della notte. Tutto quel buio la inquietava e aveva il timore di quello che sarebbe potuto accadere in quell’ oscurità.
Odiava, infatti, i suoi capelli che tanto le ricordavano la sua paura più grande. Ma, quella notte, tutto sembrava diverso: lei si sentiva diversa. E grazie a lui aveva imparato che, se guardi in alto, ti accorgerai che c’è un mondo tutto nuovo, da esplorare, che non si può contare e soprattutto luminoso. E durante la notte, anche cose bellissime possono accadere.
---Nota autrice
Una piccola one-short senza pretese… Anzi, forse un po’ bruttina…
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima…
Cielo_Nuvole