Prologo

-Hai due minuti!- 

Odio mia madre quando mi da degli ordini.Non è il suo lavoro,non è qui per questo.

Odio il fatto che si crede padrona del mondo quando non è così.

Da quando ho cominciato con questa cosa si atteggia a SuperDonna.Sembra una di quelle madri spocchiose di Gossip Girl e il nome non aiuta affatto..Lillian.Ridicolo vero?

Ormai è l'esatta copia di quelle snob dell'Upper East Side, tutte Brunch Domenicali e feste di beneficienza.

Una volta non era così.Mi capiva, mi incoraggiava, diceva che il mio è stato un gesto coraggioso...romantico.

Ora sembra quasi che si sia dimenticata il VERO motivo per cui sono qui.Pensa solo ai soldi.

-Mamma piantala non sei Sarah-

Mi avvicino allo specchio e osservo il mio riflesso.

Lunghi capelli castani che accarezzano i fianchi con dolci onde, occhi verde mare e labbra rosa.

Sono stata definita in molti modi:

Bella,incantevole,finta,puttana,perfetta..

Ma nessuno di quei commenti è davvero rilevante, perchè sono tutti pensieri di persone inutili per me.

L'unico commento che avrà davvero importanza nella mia vita sarà quello che uscirà dalla bocca del motivo per cui sono in questa stanza ora.

Passo una mano tra i folti capelli e sorrido a me stessa.O almeno..cerco di sorridere.

A volte penso di non farcela. Troppe urla, troppe luci, troppi falsi sorrisi.

E' in quei momenti che crollo, pensando a mio padre.Ryan. Lui capirebbe.

E' stato l'uomo più folle che io abbia mai conosciuto. Sempre a fare le cose più incredibili, come lanciarsi col paracadute da una montagna, passare un mese in Barca a Vela, andare tra i pinguini..

Era sempre sorridente, spensierato. Ma una moto..una fottutissima MotoCross me l'ha portato via.Per sempre.

Ogni volta che ci penso non faccio nemmeno in tempo a versare qualche lacrima che mia madre mi chiama per un altro pallosissimo incontro di lavoro.

Grazie a Dio ho Alice e Debbie, le mie due migliori amiche. Sembrano Zack e Cody al femminile, solo che non sono gemelle..e nemmeno sorelle in effetti. Sono solo delle casiniste nate me le adoro comunque, mi strappano sempre una risata e mi ricordano il motivo per cui faccio tutto questo ogni santo giorno.

La voce di Sarah mi riporta alla realtà.

-E' ora-.

Annuisco e mi passo sulle labbra il mio rossetto preferito. Esco dalla stanza e mentre percorro il corridoio bianco immacolato prego che tutto vada per il meglio.Scendo delle scale in acciaio che mi portano sotto una grandissima impalcatura.Guardo mia madre che annuisce seria e salgo su una pedana.Pochi secondi e sarei arrivata di sopra.So cosa mi aspetta:Flash, urla, fumo, milioni di persone che urlano il mio nome.

Una voce si sente a pochi metri sopra la mia testa, anche essa urla il mio nome.

-E' il momento che tutti aspettavate..fatevi sentire per LEXIE UNDERWOOD!- 

Vengo abbagliata e travolta dal frastuono, l'impatto è sempre la cosa peggiore, ma non importa. Sorrido a tutti, ma infondo a nessuno in particolare. Ringrazio di cuore le persone che sono cui per aver realizzato il mio sogno, anche se sono all'oscuro del vero motivo per cui mi trovo su quel palco.

-COME VA LONDRA?!- urlo alla folla.

Dopo il tipico boato iniziale parte la base.La MIA base. E canto, canto sperando che le mie parole arrivino alle orecchie sperate.

Il mio cuore dice 'Hey ci sono anche io, sono qui per te'

Si sono qui per LUI. Perchè la mia fama è per Amore.

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