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Autore: a purple unicorn    08/07/2012    1 recensioni
'Usci dalla cabina telefonica a testa china con lo sguardo abbassato. Senza volerlo stava venendo verso di me; quando la alzò ciò che vidi furono un ciuffo biondo disordinato e scompigliato, un viso dalla pelle chiara e liscia con le guance arrossate, due occhioni che cullavano d’azzurro intenso e che sembrava ti vivessero addosso. Cazzo io … Io lo conoscevo quel tipo. Solo che non riuscivo a credere che avevo Niall Horan li, davanti a me.'
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Londra era la mia città. Era la città dei sogni, si. Ti sfiorava il cuore la bellezza di ogni singolo luogo … Uno sguardo. La cosa più semplice che vi abitasse si caricava di magico in quel posto … La più bella del mondo, sarà per il fascino che s’attanagliava ed in cui ti trascinava senza scampo. Il cielo si stava oscurando, camminavo con gocce leggere e fragili d’acqua che cadevano giù. Frugavo nella borsa in cerca del mio cellulare, ma non lo trovavo. Rossetto, fazzoletti, portafogli, foglietti,chiavi. ‘Merda. Dove cazzo sei, minchia di cellulare?’ e mi scorse in mente l’immagine del mio cellulare abbandonato tra i cuscini del mio divano. Avevo urgenza di chiamare la mia migliore amica al più presto, dovevo dirle che non andavo al party di quella sera, non ne avevo voglia. Non potevo chiamarla dal fisso a casa, perché casa distava molto da dove mi trovavo. non potevo nemmeno prendere un taxi che avevo finito i soldi per quelle scarpe blu a fiorellini tacco 12, dovevo farmela a piedi, porca miseria. Mi sarei così, fermata al primo telefono pubblico che avrei incontrato sul mio tragitto … Eccone uno! Oh, è occupato. Aspetterò fuori. Stava parlando al telefono un ragazzo, era biondo, si. Il ragazzo biondo poggiò il telefono al proprio posto. Usci dalla cabina telefonica a testa china con lo sguardo abbassato. Senza volerlo stava venendo verso di me; quando la alzò ciò che vidi furono un ciuffo biondo disordinato e scompigliato, un viso dalla pelle chiara e liscia con le guance arrossate, due occhioni che cullavano d’azzurro intenso e che sembrava ti vivessero addosso. Cazzo io … Io lo conoscevo quel tipo. Solo che non riuscivo a credere che avevo Niall Horan li, davanti a me. Niall Horan, uno dei 5 dei one direction: i miei idoli, le voci che sono la colonna sonora del mio cuore, che mi fanno stare bene come nessuno sa fare … Quelli del poster attaccato sulla mia parete, in camera. Mi sorrise, oh il suo mezzo-sorriso. Era qualcosa di spettacolare, sembrava quei denti trattenessero il sublime, una volta che lo guardavi non te lo toglievi più. Non potevi, perché ci trovavi in mezzo la tua idea di paradiso terrestre, anche se non ci credevi. Era un punto fermo nel cuore. Non c’era cosa più bella di vedere tirate le sue labbra per mostrarti poi il rifugio di qualsiasi sentimento popolasse in te. Il suo sorriso era la cosa più bella, più bella che abbia mai visto al mondo. Mi si era del tipo sgonfiato lo stomaco, mi bruciava. ‘Scusami se ci ho messo molto, hai aspettato tanto?’ Mi strofinai la gola leggermente, cercando di far uscire qualche parola. ‘N-no, f-figurati.’ Mi sorrise di nuovo, forse aveva capito il motivo del mio essere così impacciata. ‘Io sono Niall, tu sei …?’ Porgendomi la mano. ‘Oh, io sono Wendy.’ dissi stringendogli la mano. Non so, quel contatto … quel contatto mi aveva stordita un po’. aveva la mano calda. ‘Comunque, lo sapevo chi sei … ’ dissi sottovoce, senza nemmeno accorgermene, ed accennò ad una tenera risata. ‘Beh io adesso devo scappare, ho una festa. È stato un piacere conoscerti.’ ‘a-anche per me lo è stato, credimi. Ciao biondo ’ Entrai in cabina,depositai a fatica le poche monete che mi erano rimaste con la mano che tremolava, e chiamai Giù. ‘pronto?’ ‘We giù, non passarmi a prendere stasera, non se ne fa niente.’ ‘Spero tu stia scherzando ’ ‘Non mi va proprio, e poi sono stanca stasera ’ È da un mese che parliamo di questa festa! siamo giovani e dobbiamo divertirci. Non sprecare le tue notti fin che puoi, da quanto tempo è che non bevi e non ti diverti un po’? Dammi ascolto, sarà fantastico!’ ‘Oh, va bene, d’accordo. Devo raccontarti una cosa pazzesca!’ ‘Me la racconti in macchina, muovi il culo e vai a prepararti, okay? Tra un’ora e qualcosa sono da te.’ ‘Cosa? Ma … ma io sono a piedi, e ci vuole un sacco di tempo ad arrivare a casa, non riuscirei mai a prepararmi in tempo!’ ‘Fatti una corsetta. Ciao amore.’ ‘Vaffanculo.’ Iniziai a correre, con la borsa che mi pesava sulla spalla ed il sacchetto del negozio in cui avevo fatto compere. Sento il mio nome, da una voce che, si che conosco, una voce familiare, una voce che sussurrava tutte le notti al mio cuscino avvicinare al mio sogno sperduto. ‘Wendy!’
  
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