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Autore: Joannah Mary Grace    08/07/2012    0 recensioni
Questa poesia l'ho scritta mentre al parco osservavo dei bambini giocare allegramente e loro genitori, che litigavano pesantemente. Poi guardavo il cielo azzurro e muratori sbraitare come pazzi. E' un po' strana come poesia. Triste, certo. Più di tutto però, afflitta e sconfitta.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciò che ci resta


Buongiorno ai sognatori
e ai lor figli in rivolta,
a quelli che hanno già perso
e a quelli che ci credono ancora.

Buongiorno agli anziani
e ai loro nipoti imbizzarriti,
a quelli che li hai visti sbraitare inferociti
e a quelli che poi se ne sono pentiti.

Buongiorno ai pezzenti
e alla loro casa di cartone,
a quelli che hanno freddo
e a quelli che l'oro li incorona.

Buongiorno ai lavoratori
e alla loro forza per lottare,
a quelli che precipitano
e a quelli che continuano a sudare.

Buongiorno ai falliti
e alle loro idee calpestate,
a quelli che si nascondono
e a quelli che ne restano solo le ossa fracassate.

Buongiorno agli stanchi arrabbiati
e ai disarmati,
a quelli che stanno morendo
e a quelli che stanno sparando.

Buongiorno ai libri
e alla loro polvere secolare,
a quelli che ricordi a memoria
e a quelli che non hai mai osato sbirciare.

Buongiorno a chi sta sbagliando,
buongiorno a chi sta studiando
ancora un rimedio
in quest'ultimo sospiro senza fiato.

Buongiorno alla Terra
che nonostante tutto
continua a girare,
a quelli che soffrono
mentre la odono ancora sussultare.

Buongiorno alla pace
di una guerra onnisciente,
alla fame e a
quello che ci amaramente ci spetta.
Giorni tristi,
giorni al buio,
buongiorno anche a loro
che è ciò che ci resta.

   
 
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