Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Markvigg    08/07/2012    0 recensioni
Ero seduto al bancone già da qualche minuto. Avevo ordinato un Jack ma ancora non mi era stato servito....A chi piace sul serio fare la stessa cosa giorno dopo giorno dopo giorno. Forse alla ragazza al tavolo 7. L’ho notata quando sono entrato; è il tipo di ragazza che non riesco a non notare. ....Cosa potrei dirle. Potrei avvicinarmi e chiederle cosa legge. Se poi non conoscessi il libro? Se non sapessi neanche cosa ha scritto l’autore?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La ragazza con il libro usato Ero seduto al bancone già da qualche minuto. Avevo ordinato un Jack ma ancora non mi era stato servito. Sarà perché non ero mai entrato in questo locale prima d’ora; o forse perché c’era molta gente che aveva ordinato prima di me,non lo so. So solo che mi sarei acceso volentieri una sigaretta , se solo si potesse ancora fumare nei locali. Che regola del cazzo. Se mi alzassi chiedendo a quante persone dia fastidio il fumo di una sigaretta,sono sicuro che quasi tutti mi direbbero di no.Eesclusa la ragazza seduta al tavolo 12 in compagnia di quel tipo che somiglia a Kevin Federline ; che coppia bizzarra. Lei precisina,capelli raccolti,tiratissimi, molto trucco dai colori leggeri,quasi volesse apparire natural, vestita in modo casual,orecchini pacchiani; tiratissima, come se vivesse nell’upper east side. Lui senza alcuna personalità; un mix di una copia di una copia di una copia di Johnny Deep, David Beckahm ed Alvin. Oltre lei nessuno si opporrebbe. No. Mi sbaglio; è appena entrata la moglie dell’anno 2011,col suo uomo. Forse è l’amante; da come la guarda di sicuro non è il marito. Forse mi sbaglio. Forse no; in verità non me ne frega niente. Avverto il bisogno di bere. Eccolo il mio Jack; credo sia li da un pò .Un bel bicchiere tumbler. La forma è accattivante, spigolosa,col fondo quadrato,vetro di buona qualità, sembra quasi che qualcuno lo abbia schiacciato ai lati come si fa con un bicchiere di carta. Già i bicchieri di carta. La gente sopravvaluta le cose di carte; bicchieri,piatti posate, alcuni locali hanno le tovagliette di carta; alcuni alberghi le pantofole da stanza di carta. La cosa bella è che spesso sono hotel 4-5 stelle col parquet a terra. Uno pensa sia una cosa di “lusso” , un modo per evitare di girare a piedi nudi per la stanza, non sarebbe chic,non sarebbe moderno, poco cool; Le star Hollywoodiane non girano scalze che cazzo! Io invece amo girare a piedi nudi in una stanza; soprattutto se il pavimento è il legno. La verità è che gli hotel cercano di evitare che si graffi il parquet. Così nel caso qualche viaggiatore non sia riuscito a far entrare nel suo trolley dimensioni 55x45x20 un paio di pantofole,nuove si spera, loro ti forniscono quelle con il segno distintivo dell’hotel. Bizzarrie del mondo moderno. Io puntualmente le metto in valigia e le porto a casa quelle ciabatte usa-e-getta. Il fatto che poi non sappia come utilizzarle è un altro discorso. Come tutti,sono solito accumulare roba inutile, non gettare via niente, ed ogni tanto, riordinare e trovare cose dimenticate, per poi riporle nello stesso posto. L’uomo è un essere prevedibile, più di quanto lo siano le donne. Ecco. La moglie dell’anno ha ordinato. Cosa avrà preso? Dal vapore direi tè o una tisana. Se è una tisana è sicuramente alle erbe; quella donna mi sembra il tipo che guarda in tv solo programmi sulla salute,sul vivere sano, su come avere cura del suo corpo, sui rimedi naturali alle imperfezioni del viso, riviste new age, sapone ph 5.5, solo cucina al forno, verdure bollite ebla bla bla. Sarà meno prevedibile di un uomo, ma è un clistere di monotonia. Credo sia una tisana alle erbe. Si lo è. Io ordino un altro Jack. Mi chiedo se il barman riempirà lo stesso bicchiere,o lo verserà in un bicchiere pulito? Penso a questo perché il mio sottobicchiere,consistente in un tovagliolino nero dalla forma curiosa, è umido. Il bancone è totalmente in legno scuro. Il barman ha l’aria di uno nuovo,assunto da poco; questo perché sorride a tutti,sembra contento del suo lavoro ; può darsi che menta!. A chi piace sul serio fare la stessa cosa giorno dopo giorno dopo giorno. Forse alla ragazza al tavolo 7. L’ho notata quando sono entrato; è il tipo di ragazza che non riesco a non notare. Somiglia ad un’attrice dal nome impronunciabile che adesso non mi viene in mente. E’ seduta li da sola, leggendo un libro di cui non conosco la copertina e di cui non riesco a leggerne il titolo. Ho notato che deve essere un libro non troppo nuovo, sembra un libro vissuto,un libro già letto; non da lei probabilmente ma questo non si può dire. Lei ha occhiali da vista con una montatura bizzarra color rosso morello,che coprono profondi occhioni scuri, dal taglio vagamente orientale, un comunissimo jeans e una t-shirt blue. Ho notato che era blu perché le osservano le tette. Belle, rotonde, “scolpite”; non troppo grandi ma non si può pretendere sempre tutto. Beve qualcosa che non riesco ad identificare, mangiando qualche salatino. Suppongo sia così. Non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Oltre il suo geometrico seno,tra l’ altro non in mostra, quello che più mi ha colpito è la sua chioma non troppo lunga, sul castano con riflessi rossicci mi c’è poca luce non si vede bene, legati a formare una coda. E’ bellissima. Indossa una sofisticata semplicità, come se avesse un look ricercato,ma che le appartiene per natura. Cosa potrei dirle. Potrei avvicinarmi e chiederle cosa legge. Se poi non conoscessi il libro? Se non sapessi neanche cosa ha scritto l’autore? Dovrei cercare di inventarmi qualcosa basandomi soltanto dal titolo del testo. Io odio basarmi sul titolo dei libri,preferisco far riferimento alla copertina. È dalla copertina che a volte scelgo libri da leggere; succede quando compro a caso,senza conoscere l’autore. Succede quando mi imbatto in un libro. Lo vedo sugli scaffali e scatta la scintilla, lo prendo e se ho i soldi lo compro. E’ capitato anche che non finissi mai di leggere un libro acquistato in tal modo,voglio essere onesto; ma è successo anche di imbattermi in piccoli capolavori,che poi mi hanno spinto a diventare un fan di quello stesso autore. Non uno di quei fan che vuole essere toccato dal loro mito. Neanche quelli che diventano ossessivi e che vogliono farsi conoscere ad ogni costo dal loro pesonal jesus, altrimenti sclerano e tentano di conficcargli una biro sul lato sinistro del collo. Potrei avvicinarmi e dirle questo. Umh, Sto divagando. Potrei offrirle qualcosa da bere. Credo di avere abbastanza soldi da poterle offrire qualcosa,ma sarebbe banale; lo sarebbe perché potrei investirli in qualcosa che la colpisca davvero. Offrire drink per approcciare è qualcosa di sopravvalutato. Se lei non reggesse più di un drink? Sarebbe come darle della puttana, tanto vale infilarle banconote negli slip e chiederle di ballare sul tavolino per me. Potrei invitarla a cena; cazzo nei film il tipo si avvicina,le dice due frasi riciclate da internet e dopo 45 min ha già copulato nell’appartamento di lui; poi lei si alza apre il frigo e beve del succo d’arancia. Sempre. O quasi. Non voglio una donna che si alzi dopo aver scopato per andare a bere succo d’arancia rossa, sono stufo di questi cliché; così come sono stufo di quella robaccia che gira sui social network. Tutti che pubblicano frasi tratte o dette da qualcuno che non hanno mai sentito nominare. La gente che pubblica aforismi di Shakespeare sono i peggiori,perché io adoro Shakespeare e non lo puoi “twittare” o aggiungere una frase di un suo libro ai tuoi pensieri,al tuo stato. E’ come un cristiano che twitti aforismi di Gesù Cristo. Se fossi Gesù mi offenderei; non credo che il suo messaggio debba essere diffuso come pensiero di un tizio iscritto al gruppo “quelli che….non sono circoncisi”. Cavolo però è carina. Io blatero qui, e già in due si sono avvicinati a lei chiedendole qualcosa. Lei senza mai richiudere il libro, ha discusso con entrambi il tempo di poche battute. Il primo se n’è andato sorridendo e tornando al tavolo dove lo attendevano altri amici. Che sfigati,avranno fatto tipo una di quelle scommesse sul rimorchio. Sembrano teenager in vestiti firmati. Cosa buffa. Ti pavoneggi da business-man,ma nella gestualità sei un liceale. Hai 30 anni e ancora immergi i capelli nel gel, passando allo specchio più tempo di una 15enne un pò zoccoletta Lei è tornata a leggere il suo libro; prima ha rivolto il suo sguardo magnetico verso di me. Dopo pochi secondi di esaltazione mi sono accorto che molto probabilmente è perché la sto fissando da parecchio. Potrei avvicinarmi e dirle “Ciao,non preoccuparti,ti fisso perché sei stupenda, non perché sono un serial killer” Mi faccio paura da solo. Paura non nel senso di pensarmi come killer. Paura nel senso che se dicessi ad un altro me stesso una cosa del genere cambierei bar. I bar. I bar sono sottovalutati; non ne abbiamo la cultura, non ne vediamo l’aspetto positivo. In alcune città sono luoghi di cultura metropolitana. Ci si siede anche soli,si legge un libro, si ascolta musica, si osserva la gente. Qualcuno disegna,qualcun altro riflette, altri bevono e basta. O almeno così sembrerebbe perché spesso sono persone che soffrono o cercano di allentare la sofferenza. Sarà una frase scontata ma è la verità. Nessuno beve solo per piacere. In fondo al bicchiere c’è sempre un dolore; emerge proprio quando il tuo bicchiere è vuoto. Il mio per adesso ancora non s’è svuotato questa volta. Ne inizio a sentire gli effetti; quando sono brillo dico sempre le frasi che si dovrebbero dire. Quindi non dico quello che penso e la cosa non mi piace. Cosa potrei dirle, cosa. Potrei essere semplicemente me stesso. Il fatto è che io non sono così tanto semplice, anzi,in tutta onestà credo che nessuno sia semplice. E’ sopravvalutata la considerazione “ essere sempre se stessi non è mai sbagliato”. E’ una vita che sono me stesso e sbaglio ogni volta che respiro. Forse, in verità cerco di essere coerente. Mento solo se ciò mi porta ad un vantaggio immediato. Secondo la cultura occidentale sono un pezzo di merda; sono una persona finta. Mi difendo: sono cosciente di essere sempre un me stesso che si comporta a seconda delle circostanze e alle persone che incontra. Nel mio microcosmo,il solo gira intorno a me. Se avessi una figlia chiamerei i servizi sociali per farmela togliere; credo che sarei così protettivo che finirebbe a lavorare nel quartiere di Pigalle a Parigi a 14 anni. Se avessi un maschio no. Lui diverrebbe un facebook dipendente, ossessionato dalle consolle, paranoico nelle sue poche attività sociali; es.:all’ultimo banco le ragazze ridono? Stanno ridendo di lui … cazzo sembra un po’ gay. Non che io sia omofobo,se lo avessi mi definirmi “il fiero genitore di un figlio omosessuale” (forse sarebbe meglio una figlia) solo che non è quello che uno si augura. Si lo so secondo le filosofie orientali ciò che conta è solo essere felici. Ma lo si può essere anche da eterosessuali, o perlomeno da etero dovrebbe essere più facile. Io sono matto. Se adesso La ragazza del libro usato mi sentisse? Cosa penserebbe di me? Che sono matto,questo penserebbe. I matti sono molto sottovalutati. Chi è matto? Qual è il discrimine che scinde i matti dai sani. Quali sono i criteri per identificare i matti. Escludiamo le persone affette da patologie; sono malate. È come pretendere che un ragazzo che soffre di distrofia muscolare, partecipi ad una corsa amatoriale in bici. Anzi, Il matto per me è quello che si rifiuti,pur normodotato di gareggiare con il ragazzo che ha una patologia. Quello è il vero matto,perché non ha capito niente di come tutti siamo diversi dagli altri. L’importante è accettare la partecipazione di tutti. Lei è sempre assorta nella sua lettura; sembra che faccia pesca subacquea tra le parole, catturando le frasi che considera più significative, le parole che più la emozionano, fotografando i fondali immutabili ed incontaminati dei capitoli. Riemergere per rifiatare un attimo, quando sorseggia il suo drink. Ho notato che ha una piccola cicatrice sotto l’occhio sinistro, nulla che comprometta il suo viso da menade; vorrei essere Dioniso. Ah se solo avessi lunghi capelli ricci,tali da potermi presentare come colui che è esposto al Louvre. Sto divagando ancora. Sono egocentrico,troppo per i miei gusti. Devo decidermi a parlarle,;prima che vada via o che incontri l’uomo della sua vita, o quello di questa notte. Se non le parlo, domani sarà uno di quei giorni che alzandomi e guardandomi allo specchio,non solo non mi piacerà quello che vedrò,ma sarei consapevole che ad essere riflesso c’è un gran coglione! Devo rimediare. Devo escogitare. Devo darmi fiducia. Magari aspetto che “faccia fuori” il terzo uomo che le si è avvicinato; questo è peggio del primo; il secondo neanche lo ricordo più. Questo urla,non parla. In più sta sudando; che schifo. Hai problemi con la sudorazione ascellare? Non metterti in camicia celeste; cioè dico queste cose un uomo le sa. Le dovrebbe sapere; si leggono sulle riveste,si sentono ai tg che evitano di narrare i fatti di politica e di cronaca. E di cronaca politica a sfondo sessuale. Il tg ti dice: sei obeso? Non usare maglie a righe orizzontali, ti ingrassano ulteriormente E’ come se l’omino dei pneumatici francesi indossasse una maglia a righe bianche e nere; per di più lui è tutto bianco a contorni neri. Non che la tv dia sempre consigli utili; oggi gli uomini tendono a somigliare a ciò che vedono in televisione. Ora io non sono un grande fan della tv,mi piacciono i film, i serial tv, non i reality che producono “vip” o cantanti. Quello che so è che da un po gira per strada gente di celluloide. Uomini/ragazzi senza neanche un pelo,ne sul volto,ne sulle braccia. Con sopracciglia disegnate,e i capelli tutti uguali, impassibili alle forze naturali come vento e pioggia. Uomini col trucco! Nel senso femminile del restauro. Donne/ragazze tutte uguali. Tra un po sarà difficile per i padri andare a prendere le figlie a scuola. Sembrerà che stia andando a puttane e non è questa la cosa peggiore. Avranno difficoltà enormi a trovare il frutto del loro seme. È come andare in una fabbrica tessile in cui lavorano solo cinesi. Come le distingui? Hanno pure lo stesso tono di voce. Il terzo tipo va via sconfitto. La mia donna con il libro usato lo ha ascoltato tutto il tempo; poi credo lo abbia mortificato; lui si atteggia un po a politico. Il tg dice “sei un maniaco sessuale? Non puoi fare il politico.” Umh no ho sbagliato esempio. Gesticolava in maniera isterica,mentre sudava e faceva finta di non esserlo. I politici sono sopravvalutatissimi. Più non hanno argomentazioni più la gente crede che sappiano “parlare” solo perché riescono a lamentarsi del conduttore di turno per non avergli fatto finire il concetto,quando ad una domanda cui bastava anche un semplice si,no,forse loro hanno detto tutto e il contrario di tutto di una qualcosa che nulla c’entrava. Allora sanno parlare.Se urli come un isterico,hai carattere. Se sei sempre calmo (perché il dibattito non t’interessa,sei solo in tv per fare minutaggio visivo), sei una persona seria; se fai sempre riferimenti al passato, sei un grande conoscitore di storia; se prometti il posto fisso per tutti la gente abbocca; se paghi tuttE sei il vero politico. La verità è che i politici parlano quasi sempre si moralità ed etica,solo che la loro è leggermente superiore a quella di un prete pedofilo. La verità è che nessuno gliele dice queste cose. E se lei facesse politica? Beh magari c’è ancora qualcuno in gamba. Tuttavia non è vestita da attivista politica. Lo sostengo dalle scarpe. Basse,comode,bianche. Le miei invece sono da politico. Nere,lucide,eleganti,con un leggero tacco per “rubarmi” qualche centimetro in più. Tuttavia io non sono un politico,ne un’attivista. Mi limitavo a votare; oggi credo che ciò che più mi rappresenti sia l’astensione. Lei la potrebbe pensare come me sull’argomento. Legge,seduta sola in un bar. Oggi la gente sembra vergognarsi di leggere,o di ascoltare musica diversa da quella che mandano in onda in continuazione solo perché hanno la casa produttrice più forte economicamente. Lei no, lei legge, ha sicuramente le sue idee,le sue passioni,le sue nevrosi,le sue paure. Di me credo avrebbe paura. La paura è sottovalutata. Ti fa capire quanto è concreto anche solo un concetto,un’idea. Credo che frequenti l’università. Una facoltà seria, non una tipo scienze della comunicazione. Secondo me studia lingue. Umh forse è una mia fantasia dovuta al fatto che la bacerei su ogni tipo di labbra. No forse è più “artistica”. Lettere e filosofia sarebbe una facoltà scontata da dire; voglio rischiare. Economia o Legge. Facoltà artistica? Sono confuso o forse no. Nel tempo libero si dedica alla sua vera passione,la lettura. Magari scrive anche chissà. Potrei domandarlo a lei ed attaccare finalmente bottone. Potrebbe rispondermi che sono il quarto che ci prova stasera e che lei vorrebbe solo finire di leggere il suo libro. Cristo Santo il numero 4. Lo ritengo poco virile,devo aspettare almeno un altro turno. E’ un numero femminile il 4 e non chiedetemi perché, è così e basta. Oppure potrebbe dirmi,”hai qualcosa da dire? Dilla e basta,poi ti rispondo” E magari ora potremmo essere arrivati a questo punto; io che ti dico cio’ che mi passa per la testa e tu che mi ascolti,allontanando chi ha provato ad interrompere i veri pensieri di un uomo fulminato. In tutti i sensi.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Markvigg