Tutto si
prospettava nella norma nella calda citta’ Romana quella mattina.Valigie
pronte,emozione al punto giusto e carica a mille.Ecco quello che stava
iniziando ad assaporare Elly in questa sua nuova avventura.Questa scelta di
intraprendere gli studi in una nuova citta’,ancora per lei sconosciuta,le dava
una bella sensazione,una sensazione di liberta’ di nuova visione della
vita,avrebbe di sicuro conosciuto persone nuove,avrebbe in quel caso
allontanato persone a lei anche se familiari forse un po’ troppo apprensive che
in quel momento,non sarebbero state di grande aiuto per lei.Dentro di se
Elly,ancora sentiva forte la perdita dell’unica persona che davvero era fino a
quel momento essere stata in grado di capirla davvero,in grado di percepire
ogni suo singolo pensiero anche solo dallo sbattere delle ciglia.Quando ti
capita di perdere una persona cara,in un periodo dell’anno dove tutti sono
felici,le famiglie si riuniscono e tutti i problemi vengono ovattati
dall’atmosfera gioiosa,avverti quella mancanza ancora di piu’….il Natale a lei
non le era mai stato congeniale,le metteva gia’ di per se tristezza,come una
tappa obbligatoria da dover seguire,dove tutti devono ritrovarsi anche se ci
sono delle divergenze o delle incomprensioni…non le andava molto a genio
nemmeno il capodanno…festa per lei dove se non ti mettevi a fare il famoso
“trenino” non saresti stata degna di quella serata!.....anche quello la univa
con lui,con suo padre,diciamo che potevano definirsi come “culo e camicia”
anche se non mancavano i bisticci o le litigate quotidiane,ma erano sempre
tutte sottoforma di scherzo o di lezione da parte di lui verso di lei.Sentiva
che era per questo arrivato il momento di allontanarsi da tutti quei
ricordi,tutte quelle persone che involontariamente le facevano riaprire quel
vaso di pandora dove lei come autodifesa,aveva accuratamente chiuso a chiave e
buttato la chiave per sempre!.
Anche se non lo
dava a vedere,questa decisione di allontanarsi,come sempre la spaventava un po’,sarebbe
partita da zero,senza nessuno vicino,iniziando una facolta’ dove si,amava ogni
singola cosa che avrebbe studiato,dal disegno,alla grafica,ma ora per la prima
volta avrebbe intrapreso tutto questo da sola.
Finalmente pero’
quel momento era arrivato.
Stazione Termini,sempre troppa
gente per i suoi gusti,ognuno preso con le proprie cose,chi stava in
ritardo,chi sorseggiava un caffe prima di salire sul treno,chi parlava al
telefono,chi salutava un amico,un amore,ogni persona raccontava un frammento
della propria vita….e sapeva che da quel momento anche lei ne avrebbe costruito
uno per gli altri che la circondavano.Inizio’ a controllare il biglietto con il
numero della carrozza e sali,circondata da mille borse e valigie era decisa a
godersi il panorama istante dopo istante,guardando allontanarsi gradualmente la
stazione,per far posto a colline,vallate,paesaggi che fino ad ora le erano
sconosciuti,ma che sapeva gia’ da quel momento l’avrebbero accompagnata per i
prossimi 3 anni.
Non era afosa
come giornata ma il sole era bello presente su nel cielo,si respirava un aria
fresca,di fine estate,una classica mattina di inizi ottobre,dove ancora quel
caldo e quel sapore di vacanza sembrava non volerti piu’ lasciare.
Finalmente dopo
2 ore di viaggio interminabile,eccola arrivata nell’amata Firenze,”chi
l’avrebbe mai detto,sembra che stia davvero realizzando il mio sogno”,appoggio’
un attimo i bagagli per controllare su un piccolo block notes,delle annotazioni
su dove si sarebbe dovuta fermare per la notte, “bene V.della Colonna,se non
sbaglio e’ la stessa via dell’Accademia,per fortuna cosi non dovro’ prendere
autobus e magari perdermi come il mio solito!”,tutto in quel momento le
sembrava lontano,difficile da raggiungere,ogni negozio,via,o angolo poi erano
una vera scoperta,non passava attimo dove non si girava nell’ammirare
qualcosa,si …sembrava davvero avesse trovato il suo habitat naturale in quella
citta’,tutto a dimensione d’uomo,moltissima gente girava in bicicletta,c’erano
orde di stranieri ovunque,ragazzi universitari che si addentravano in
pizzerie,in videoteche o in biblioteche per continuare gli studi o per vedersi
con gli amici,quell’atmosfera ad Elly piacque un sacco,la sentiva “viva” come
citta’ e non vedeva l’ora anche lei,di vedersi con i suoi nuovi amici al bar,in
biblioteca o magari a fare un giro per il centro in bici.
Poi grazie
all’Accademia avrebbe di sicuro conosciuto ragazzi della sua eta’,con i suoi
stessi interessi,magari anche con le sue stesse paure nell’affrontare tutto
quello. Aveva deciso di partire il giorno prima della lezione
ufficiale,cosicche’ si sarebbe potuta godere tranquillamente il viaggio,potersi
sistemare le sue cose ed iniziare ad ambientarsi sul serio.
Quella sera non
dormi,ma non ne rimase sorpresa,era troppo eccitata dalle migliaia di cose che
sarebbero potute succedere il giorno dopo,mise la sveglia alle 8:00,avendo
lezione alle 10:00,giusto per potersi sistemare con calma e non fare le corse
gia’ di prima mattina,non sapeva cosa avesse dovuto portare,cosi’ mise dentro la
sua borsa,un blocco da disegni,due matite una dura l’altra morbida…(da brava
artista non voleva peccare proprio in quello…) gomma,temperino,un quaderno per
prendere appunti,” bene credo che cosi vada bene,ma perche’ devo essere sempre
cosi ansiosa in questi momenti….che odio mi faccio”,si inizio’ a preparare con
calma,mise un paio di jeans e un maglioncino nero,capelli sistemati indietro
con qualche ciuffo che le ricadeva sul viso,un po’ di trucco ed eccola pronta
per uscire.Come al solito avendo messo la sveglia piu’ di un’ora in
anticipo,arrivo’ davanti al portone che era ancora chiuso,controllo’ che fosse
effettivamente il portone giusto,dopo aver controllato si sedette sulle
scalinate davanti l’entrata e aspetto’ l’arrivo degli altri ragazzi o di un professore.
Non tardarono i
primi ragazzi ad arrivare difatti ignari anche loro dei corsi da fare,o di chi
avessero per compagno di classe,iniziarono subito le presentazioni,capendo cosi
che gia’ le prime due ragazze avrebbero fatto parte della sua classe,una delle
due le stava molto simpatica,capelli rosso rame,occhiali spessi che
nascondevano due occhi azzurro cielo,dove pero’ usciva fuori subito un
carattere molto brioso ed allegro,cosa che per questo Elly la rallegrava gia’
dal primo momento.L'altra al contrario era restia alle conversazioni,faccia
abbrutita probabilmente causata da una nottata insonne,ma non era convinta Elly
che quel grigiore sul viso fosse causato solo dal sonno,nascondeva sicuramente
qualcosa.
Salirono poco
dopo quando il primo insegnante arrivo’,cercarono nell’aula il posto piu’
consono per loro,ovviamente trovando due posti vicini Elly e la sua nuova amica
si accomodarono tranquillamente,la cosa che gia’ aveva trovato una ragazza
simpatica la stava facendo sentire gia' meglio.
Arrivarono quasi
subito le 10:00 ed in men che non si dica entro’ anche il primo insegnante a
illustrarci il percorso che avremo dovuto affrontare durante l’anno
Accademico,mi piaceva come spiegava il tutto,erano tutti giovani gli
insegnanti,svegli e chiari nelle spiegazioni,Elly come suo solito era intenta
ad appuntarsi ogni respiro avesse fatto l’insegnante,voleva fare assolutamente
bella figura,seguire sempre le lezioni e non perdersi nemmeno una sillaba di
cio’ che avrebbe detto.
Tutto questo
pero’ non ebbe i propositi sperati,quando d’un tratto si senti’ bussare la
porta,Elly da come teneva il viso puntato sul quaderno lo alzo' di scatto in
alto per vedere chi ci fosse stato, si apri’ e comparve quella sagoma,tutto si
blocco’ per Elly,mai in vita sua aveva sentito dentro di se quella
sensazione,di disagio unito a curiosita’,affascinata e stupita nel credere che
proprio quella persona sarebbe entrata a far parte della sua vita per sempre.
A primo impatto,
l’eccentricita’ di quel ragazzo la faceva da padrone,avvertiva in lui come una
sorta di forza e superiorita’,cosa che in lei ancora non sentiva del tutto
completa.
“buongiorno a
tutti ragazzi,scusi il ritardo professore”,”non preoccuparti,avevamo appena
iniziato,trovati un posto cosi a questo punto possiamo iniziare le
presentazioni”.Un sorriso ammaliante,quel portamento che lo faceva da
padrone,grazie anche alla considerevole altezza che lo accompagnava,si aggirava
sicuramente sul metro e ottanta,analizzando velocemente la situazione trovo'
posto e si sedette.
Il caso volle
proprio di fronte a lei, da quel momento fu un attimo,un solo attimo che i loro
sguardi si incrociarono,cosa l’avesse colpito di lui e’ difficile da spiegare,
era probabilmente il complesso, folti capelli nero/castano dove una vigorosa
frangia faceva intravedere solo uno dei due occhi,occhi che anche se da lontano
era impossibile non notare,erano blu come il mare,intensi,ma allo stesso tempo
distanti e freddi,come se solo dei pochi eletti potessero avvicinarsi a lui per
ammirarli da vicino…uno stile molto sportivo,jeans calanti,scarpe da ginnastica
molto larghe,una felpa nera con cappuccio,con dolcis in fundo una leggerissima
matita nera sotto gli occhi che delineavano ancora di piu’ quello sguardo
misterioso e sfuggente,sul viso degli occhiali scuri,che facevano ricordare
quelli di John Lennon.
Dentro di se
Elly,sentiva che quel ragazzo sarebbe stato impossibile da conoscere,come
quelle cose o quelle persone talmente importanti,talmente diverse o talmente
irraggiungibili,dove non puoi fare nulla per avvicinarti a loro.La cosa che la
stupiva pero’,e’ che anche se lei tentava di poggiare lo sguardo altrove,ogni
volta che girava il viso dalla parte di lui,notava che gia’ quegli occhi la
stavano fissando da tempo….il sangue le si gelo’,un vortice di imbarazzo e di
gioia le pervasero tutto il corpo,di base ammiro' la sfacciatagine di lui nel
comportarsi cosi con lei,velocemente si rigiro’ ignara della figura che stesse
facendo,ignara che tutte quelle false indifferenze avessero fatto cambiare cio’
che il destino aveva in serbo per entrambi….
Quando durante la
pausa l'insegnante si allontano' per bersi il primo caffe' della giornata,quel
ragazzo si inizio' a stirare le braccia a girarsi intorno con lo sguardo verso
la classe,terminando il giro di perlustrazione proprio verso Elly,da li iniziando
la conversazione con un sorriso davanti a tutti esclamo' "Ma tu quindi sei
di Roma?","ah sisi" esclamo' Elly sentendosi una completa
imbranata solo nel rispondere,"ma stamattina sei arrivata col treno?cavolo
immagino che sara' davvero stancante fare ogni volta avanti ed indietro per
te,ma come fai??""eh lo so ma sai com'e' si fa l'abitudine a tutto
per frequentare un'accademia che ti piace",quella conversazione non aveva
senso!,cosa gli aveva risposto?che faceva avanti ed indietro?ma se aveva preso
casa proprio per evitare gli spostamenti inutili?iniziava a capire che qualcosa
stava accadendo dentro di se,perche' non si sentiva rilassata,perche' aveva il
cuore che le batteva all'impazzata solo quando quel ragazzo iniziava una
conversazione,anche la piu' stupida?.Non le piaceva affatto quella situazione
proprio per niente.
Quel Giovedi fini
tranquillamente,o per lo meno ne usci' integra per quello che stava
notando.Saluto' tutti i suoi nuovi compagni,dove fortunatamente quasi tutti li
aveva trovati simpatici e gentili,nulla pero' le nego' la certezza che
"qualcuno" avrebbe apprezzato molto di piu' degli altri il suo
saluto,con sua poca sorpresa Elly vide che quel ragazzo non aveva nessuna
intenzione di andarsene via,prima che tutti se ne fossero gia' andati,le
metteva ansia quella cosa,ma strano a dirsi non le dispiaceva nemmeno,fino ad
ora non si era mai comportata cosi,in quelle situazioni sarebbe subito scappata
via dalla paura in passato,invece in quel momento nulla la invogliava ad
andarsene.Con mosse probabilmente studiate,ma saggiamente predisposte nella
maniera giusta,d'un tratto si avvicino' a lei e con voce suadente disse,
"io comunque mi chiamo Eric,molto piacere",si strinsero
immediatamente la mano "piacere mio,io mi chiamo Elly",si sentiva
serena in quella stretta,non avvertiva una forza che la imprigionava in un
qualcosa che non voleva,al contrario,in mezzo a quelle dita e circondata da
quella mano grande ma delicata non se ne sarebbe voluta staccare piu'.Scesero
insieme e subito dopo usciti dal portone,dovendo prendere strade diverse si
salutarono subito,ma lui ormai deciso e coraggioso le disse "allora ti
auguro buon week end Elly,magari ci si vede in questi giorni,altrimenti sara'
per martedi a lezione,ok?","va bene altrimenti a lezione,buon week
end anche a te Eric", ("sono una vera idiota" si disse lei
girandosi ed incamminandosi verso casa,"perche' non gli ho detto che
andava bene vederci questo fine settimana,in fondo mi sembra una persona
gentile ed educata....non cambiero' mai"....), borbottando fra se e
se,Elly ritornò a casa,facendosi accompagnare nella camminata da tutti flash
dei momenti che erano successi quella mattina,i modi di fare di Eric la
incuriosivano troppo,le sembrava troppo finto o impossibile che entrambi,sia
lei che lui,avevano avuto questa sintonia da subito,questa
"attrazione" reciproca,senza intoppi,senza freni,tutto sembrava
scorrere nella maniera piu' giusta possibile,ma proprio per questo Elly era
terrorizzata,sentiva che ora,qualora ci fossero stati dei miglioramenti era
tutto in mano a lei,come in una partita a carte o a dama,fai una mossa
sbagliata e la colpa sara' solo tua,viveva in un'incostanza continua,dove una
parte di lei le diceva "viviti questa nuova esperienza senza pensare alle
conseguenze",mentre l'altra "non ti illudere,sicuramente ti stara'
prendendo in giro,probabile che ci stara' gia' provando con la prima ragazza
incontrata fuori,lascia perdere,rimarrai scottata e chi ne soffrira',sarai
solamente tu".Troppi pensieri,troppe cose che bollivano in pentola,considerando
che era solamente la prima giornata,Elly sorrise fra se e se mentre iniziava ad
aprire la porta di casa,pose la borsa sulla prima sedia vicina,si verso' in un
bicchiere un succo di frutta e si incammino' in camera da letto dove si distese
a peso morto,chissa' perche' in fondo,anche se era contenta che nulla fosse
successo,gia' in quel momento aspettava con ansia il martedi mattina per
rivederlo a lezione.
In quel primo week
end Elly,inizio' anche ad ambientarsi alla citta',approfitto' di quei giorni
liberi per farsi qualche giretto perlustrativo,compro' qualche cosa da
mangiare,osservo' le centinaia di vetrine che invadevano il centro,si soffermo'
su quella fantastica costruzione "il Duomo",cercando di ammirarne le
piu' piccole bellezze,non era sola ovviamente,migliaia di turisti venuti da
ogni dove,erano intenti a fotografare ed immortalare quel momento,portandosi a
casa cosi il ricordo di quella citta' e di quel giorno.
Tornando a casa Elly
era esausta dei tanti giri fatti e non essendo abituata a girare in lungo ed in
largo sempre e solo a piedi!,Firenze cosi' era,se volevi girare o se volevi
muoverti la soluzione migliore era usare le gambe!. Iniziando a posare a casa
le varie spese fatte,accese di sua consuetudine il pc,verificando se c'erano
nuove notizie,controllo' le mail,telefono' a sua madre,per poi iniziare ad
organizzarsi un piano di studi per la settimana che la attendeva.
Quel martedi tanto
atteso finalmente arrivo',ormai l'ansia del primo giorno,l'ansia dell'ignoto
l'avevano abbandonata,ora si sentiva piu' forte che mai,aveva conosciuto i suoi
"alleati" e all'inizio i suoi "nemici" da
affrontare,conosceva ormai l'Accademia,si era gia' da subito ambientata,ormai
nulla poteva fermarla,tranne......l'ansia di cosa mettersi,cosa dire o fare se
Eric fosse venuto a lezione come tutti gli altri. Non la terrorizzava piu' la
vita indipendente,la citta' ancora semi-sconosciuta,la terrorizzava l'idea di
doversi scontrare in una conversazione con un "ragazzo"!,come al
solito fu una delle prime a presentarsi davanti il portone dell'Accademia la
mattina seguente,aspettò stavolta solo pochi minuti che gia' la sua amica dai
capelli ramati la raggiunse e iniziarono a chiaccherare,mano mano anche gli
altri arrivarono,salirono e si accomodarono ognuno nelle proprie postazioni,si
fecero le 10:00 ma di Eric nemmeno l'ombra,inizio' a credere Elly che
probabilmente quel giorno non si sarebbe presentato,in effetti quell'idea un
po' le dispiaceva,ma non si dava per vinta,infatti poco dopo sentirono bussare
alla porta,ed entro' lui,sempre col suo sorriso ben piantato sul viso,salutando
tutti si mise subito seduto,dedicando come consuetudine l'ultimo sguardo ad
Elly,che quasi subito ricambio' con un rossore sul viso degno di un ustione di
4° grado!,la giornata passo' molto velocemente,impararono la tecnica della
prospettiva,ripassarono l'anatomia umana,erano molto bravi gli
insegnanti,aggiungendo ogni tanto sempre qualche battuta per allegerirci l'ora
di lezione.Proprio per questo ben presto si fece l'una,ed i ragazzi iniziarono
tutti a rimettere le cose in borsa,Elly invece in quel momento si trasformo' in
un bradipo vivente,per quanta voglia aveva di scendere con lui,spero' con tutte
le sue forze di riuscirci e cosi di aspettarlo fino a che non sarebbe stato
pronto anche lui,come al solito in queste vicende,c'e' sempre qualcuno che
debba mettere i bastoni fra le ruote,in questo caso era un'altra ragazza del
corso, Brenda,dall'aspetto trasandato e estroverso,piercing da ogni
parte,minigonne zebrate,maglie appariscenti e capelli che sembravano essere
appena usciti da una serata di cabaret.Elly poteva essere timida,ma non
stupida,da subito aveva intuito che Brenda aveva un certo interesse verso
Eric,del resto non si poteva negare che entrambi in comune avevano l'estrosita'
nel vestire e nel comportarsi,ma non per questo avrebbe lasciato campo
libero,assolutamente non se ne parlava,anzi inizio' ad essere piu' combattiva e
diretta nelle situazioni che le si presentavano.Difatti quando vide che Eric
era pronto per andare lo precedette, avviandosi verso l'uscita,cosi da non
destare sospetto verso nessuno che l'avesse di proposito aspettato.Eric felice
di quella situazione scendendo le scale insieme disse "che fame che ho
oggi" "anche io da morire",Eric toccandosi i capelli come solo
lui sapeva fare,si avvertiva una nota di narcisismo verso quelle ciocche da lui
sapientemente sfiorate dalle sue mani,"la cosa che mi fa arrabbiare e' che
con questa umidita',sicuramente mi diventeranno crespissimi i capelli,che
odio!" Elly a quella frase scoppio' a ridere "ahah conosco bene
l'effetto Mafalda sai,non mi dici nulla di nuovo!" scesero cosi insieme
col sorriso arrivarono al portone e ci trovarono anche Brenda e Matilde (la sua
amica coi capelli color rame),passarono prima Eric ed Elly e nel momento in cui
uscirono si trovarono sbilanciati a camminare perche' Elly si trovava sulla
strada,mentre Eric sul marciapiede,cosicche' sentendosi lui in imbarazzo disse
"no guarda proprio non posso, (prendendo delicatamente Elly per un braccio)
sali tu sul marciapiede sei la donna,sei tu che devi salire,io posso
tranquillamente rimanere giu'",a quel gesto Elly le sembro' di trovarsi
all'epoca di "Via col vento",dove solo in quel periodo dame e messeri
si comportavano cosi,dove la donna veniva trattata come una vera
principessa,mai nessuno l'aveva fatta sentire cosi prima d'ora,quelle maniere
garbate,quei gesti delicati,quella voce di altri tempi,era rimasta
indubbiamente ed ufficialmente stregata del tutto da quel ragazzo.
Si salutarono in P.za
S.Annunziata,ed Eric voltandosi per salutarla,Elly ne avverti per la prima
volta il suo profumo,si sorrisero e lui le chiese "senti ti va di mangiare
qualcosa insieme?anche qui dopo la piazza,poi ce ne ritorniamo a
casa",quanto avrebbe voluto accettare la proposta,ma sentiva che non era
ancora il momento, "mi dispiace moltissimo Eric ma purtroppo ho amiche da
me e non posso lasciarle da sole,sicuramente faremo un'altra volta
promesso",Eric ci rimase un po' male,ma non diede a vederlo,si divisero li
in quella p.za,Elly prosegui' da sola,mentre Eric rimase un po' in compagnia
per il tragitto con Brenda e Matilde,a quella vista Elly le si gelo' il
sangue,non capiva come mai pochi secondi prima le stava venendo una paresi alla
proposta di lui,mentre ora aveva una forza dentro di se da spaccare qualunque
cosa dalla rabbia,probabilmente doveva accadere qualcosa che l'avrebbe fatta
sconvolgere del tutto,senza darle modo di reagire o di pensare
troppo...qualcosa che l'avrebbe lasciata senza fiato....possibile da credere che
quel momento sarebbe arrivato molto prima di quello che lei stessa potesse
pensare...