One-shot scritta di getto in mezz'oretta - sembravo assatanata, le cuffie nelle orecchie, gli occhi incollati allo schermo e le mani alla tastiera - e pubblicata altrettanto di getto con titolo banalissimo. Lo so che scrivo sempre su Tenshinhan e che EFP ormai si è stufato, ma non riesco a farne a meno. Adoro questo personaggio. Ecco. E' ambientata nella saga dei saiyan, e precisamente dopo l'esplosione di quell'adorabile esserino bianco e paffuto che è Jiaozi. Spero che vi piaccia... e le recensioni mi rendono sempre felice *-*
Grazie per la vostra pazienza, e buona lettura.
SeaLight
 

Sacrificio.


- Addio, Ten. È stato un onore conoscerti. Continua a vivere anche per me...

Un istante, e di lui non rimane nulla. L’esplosione ha completamente consumato il suo corpo e la sua anima. Nemmeno un frammento di pelle, un brandello di stoffa. E tu sei lì, a terra, impotente. Non hai saputo fare niente. Non hai saputo fermarlo. Dio, quanto ti sembrano inutili tutti quegli anni di allenamento ora. Che vita sprecata. Non hai saputo proteggerlo, gliel’avevi promesso così tante volte, mentre lo stringevi fra le braccia dopo un incubo, mentre affrontavate insieme gli anni di insegnamenti duri dell’eremita della Gru, mentre ti saltava in braccio, appena resuscitato dalla morte che il Grande Mago Piccolo gli aveva causato. E vedendolo affrontare, per te, l’ultima e più difficile sfida, vedendolo prendere quella scelta radicale e coraggiosa, non hai avuto il tempo di fermarlo, di dirgli quanto sia stato importante per te. Solo parole vuote sono uscite dalla tua gola.

E poi un grido, un lacerante grido che attraversa disperato la matassa di silenzio carica di morte. E’ il tuo grido, Tenshinhan. Perché ormai puoi solo gridare, mentre le lacrime bagnano senza sosta il tuo volto. Puoi sbattere l’unico pugno che ti rimane a terra. Puoi disperarti. Puoi imprecare. Ma lui non tornerà. Avevi promesso di non lasciarlo mai solo. Ma ti ha lasciato lui. Quel piccolo guerriero all’apparenza così debole, ha avuto più coraggio di te.

E la follia invade la tua mente. Vendetta. Anche a costo della morte, vendetta. Anzi, se la morte dovesse sopraggiungere, sarebbe anche meglio. Così potresti davvero ritornare con lui. Insieme fino alla morte, dicevate. Anche dopo. Lui ha bisogno di te, non può farcela da solo. E nemmeno tu.

E mentre quel bastardo, pelato come te, ride sguaiatamente della morte del tuo più grande amico, in un ultimo disperato tentativo raccogli tutte le forze che ti rimangono. Prepari la tua tecnica più micidiale. Quella che può portare alla morte chi la usa. Il Kikoho, il cannone dell’anima. Ti rimane un braccio solo per usarla, e pochissimo ki per caricarla. Ma non t’importa. Moriresti comunque. L’energia risale da ogni tuo organo vitale, dalla testa ai piedi. Risucchiata da ogni cellula del tuo corpo steso a terra, incapace di rialzarsi. Si concentra in un unico punto, la mano destra. La senti. E’ ancora tanta. Quel bastardo di un saiyan morirà. E anche tu, come Jiaozi.

- Amico mio, sto per raggiungerti. Ma prima ucciderò il tuo assassino. Non ti lascerò mai solo, mai.

Ti prego, Ten, non morire. Ti amo. Non so cosa potrei fare se tu dovessi andartene.

NON HAI IL MIO PERMESSO PER MORIRE! QUINDI VEDI DI NON FARE IDIOZIE O GIURO CHE TI INSEGUIRO’ PERSONALMENTE NELL’ALDILA’, SONO STATA CHIARA?

Stringi gli occhi, scacciando quel ricordo dalla mente. Quella voce.

Continua a vivere anche per me, Ten...

E l’esplosione, e la risata di Nappa.

- ... KIKOHO!

Sollevi il braccio verso l’alto, e tutta l’energia raccolta si dirige verso il saiyan, in un unico flusso dorato che disintegrerebbe chiunque. La tua vita, la tua speranza, i tuoi affetti, la tua sete di vendetta, il tuo dolore, in un unico colpo che divora inesorabile i metri che ti separano da quell’assassino, e finalmente, lo colpiscono in pieno. Sorridi, stanco. Ce l’hai fatta. Jiaozi è stato vendicato, e potrai morire in pace.

Ma il fumo si dirada, affiora un’ingombrante forma scura. E’ lui. La tua tecnica più potente gli ha fatto il solletico, e ride sprezzante del tuo patetico tentativo. Non hai nemmeno il tempo di provare rabbia, di imprecare verso il destino. L’ultimo alito di vita ti sfugge dalle labbra, e anche il tuo capo cade sconfitto a terra.

Perdonami, Jiaozi. Non sono riuscito a vendicarti.

Un’indomita nuvola blu e oro, occhi afflitti, un grido di donna. E poi, il buio.