08/07/2012
1 recensioniTHE BEAUTY AND THE TRAGEDY
Questa è la storia di come non ci si renda mai conto di essere un personaggio secondario finché non si arriva all'ultima pagina della propria vita. Pensiamo tutti di essere protagonisti di essa, perché è nostra, ma non lasciamoci ingannare dagli aggettivi: se la vita è un'opera teatrale, noi siamo il sipario, o il pubblico, o le telecamere. I protagonisti sono gli attori e le attrici che ci fanno innamorare, sono gli amici che ci carichiamo sulle spalle dopo una notte brava, sono le sorelle che non ringraziamo abbastanza. È ironico come io, a diciotto anni, ancora pensassi di essere al centro della terra. Ogni tanto avevo persino contemplato l'ipotesi di essere la vittima di un Truman Show, un Chandra Show per l'esattezza. Oggi, di fronte a questo cadavere che è la mia adolescenza, capisco che “il centro e la circonferenza” della mia vita sono le vite di coloro che mi circondano, le loro vicende semplici e complicate, la bellezza delle loro relazioni, l'autenticità delle loro tragedie. Loro danno spessore a questo libro che è la mia vita. Da sola, sarei poco meno di un prologo.
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Non so cosa mi abbia spinto ad iniziare questo racconto. Forse è la consapevolezza di essere arrivata alla fine di un ciclo della mia vita, il liceo. Ho davanti diversi bivi che non so come affrontare. Potrei andare a destra come a sinistra, ma qualcosa mi dice che non ho ancora finito col passato. Sento il bisogno di rielaborare ogni cosa, ogni persona, per dare il giusto spessore ad ogni esperienza nei miei ricordi. Perché non voglio dimenticare niente, nè le risate, nè le poche stupide lacrime versate. Perché ho paura che in futuro non vivrò di meglio.Fino all'anno scorso ogni problema si risolveva con l'inizio dell'estate ed ogni problema iniziava con la fine di essa. Quest'anno è il contrario. Per me è una novità da metabolizzare, e voglio inghiottirla tutta d'un colpo con questo racconto. Non so che direzione prenderò, nè so quale trama dare alla vicenda: in questo momento la pagina che dovrebbe contenere il primo capitolo è completamente vuota, ma ho imparato tante lezioni in quest'ultimo anno e sento che il modo migliore per dimostrare di averle apprese è proprio documentarle pezzo per pezzo.
Questo non significa che scriverò di me, al contrario. Ho deciso che cercherò di narrare una storia a più narratori, per dare il giusto spazio alle personalità che più mi hanno colpito in questi anni. Se avete un attimino, leggete: queste sono le impressioni e le memorie di un gruppo di diciottenni-presto-diciannovenni che pensano troppo!
Se passate, lasciatemi un cenno! Prometto di ricambiare :)
Sumi