A
Giulia che
è in vacanza ma che mi sprona comunque a continuare e ad
andare avanti,
che sopporta le mie depressioni e i miei scleri quotidiani.
Thanks a lot-
Senza voce.che sopporta le mie depressioni e i miei scleri quotidiani.
Thanks a lot-
Non è una bella giornata per andare in spiaggia e nemmeno per farsi una buona nuotata in mare; tira un vento freddo e pesante. Umido.
Così umido che i vestiti leggeri sembrano appiccicarsi fastidiosamente alla pelle delle poche persone venute a respirare a pieni polmoni l’aria salata del grande Oceano.
Respira che fa bene.
E’ iodio.
Ma fa bene sul serio?
Mah, dicono di sì.
A riva, seduta a gambe incrociate, su un telo azzurro vi
è una giovane donna. Ma fa bene sul serio?
Mah, dicono di sì.
Non può avere più di vent’anni: ha occhi profondi e un sorriso tenero, i capelli intrecciati con due conchiglie a tenerli e spalle sottili.
E cosa fa?
Nulla.
Nulla?
Semplicemente nulla.
I suoi occhi verdi sembrano incatenati ai flutti e alle onde
torbide, le mani pallide e delicate giocherellano con i granelli di
sabbia senza attenzione apparente.Nulla.
Nulla?
Semplicemente nulla.
Ma soprattutto, quella donnina, ascolta.
Ascolta la voce del mare con sguardo appena velato di malinconia.
E come ascolta?
Ascolta con le orecchie, la bocca rosea e il piccolo naso all’insù.
Non si può respirare col naso!
Shht.
Uhm, cosa?
Presta ascolto anche tu. Cosa senti?
Le onde.
Via, chiudi gli occhi. Cosa senti ora?
Oh.
E’ quasi il tramonto e gli ultimi raggi solari
tingono i flutti di una tenue tinta dorata quando la giovane donna si
alza scrollandosi gli abiti, pulisce il telo, lo piega e, una volta
posato sul braccio con grazia, si allontana a piedi nudi
dall’acqua e dalla sabbia bagnata.Ascolta con le orecchie, la bocca rosea e il piccolo naso all’insù.
Non si può respirare col naso!
Shht.
Uhm, cosa?
Presta ascolto anche tu. Cosa senti?
Le onde.
Via, chiudi gli occhi. Cosa senti ora?
Oh.
Il padre e il bambino la guardano rapiti, lei lo nota perché si avvicina a loro e sorride.
Ed è il sorriso più bello del mondo.
Il bambino fa per parlare ma la calda mano del genitore sulla sua spalla lo ferma, saluta la donna con un cenno del capo.
E l'osservano allontanarsi con calma, senza fretta.
Papà,
perché mi hai fermato?
Quella donna non ha voce.
Eh? In che senso?
La sua voce se l’è presa il mare tanto tempo fa, quando il suo uomo è stato inghiottito dalle onde.
Il mare mangia le persone?
A volte sì. E’ così grande, non trovi?
Ma è bello.
Ed anche pericoloso.
Mi racconti la loro storia?
Dopo. Tua madre ci aspetta per la cena.
Ma io voglio sapere!
Sappi solo che quella donna è riuscita a salvare il suo amore donando al mare la sua stessa voce.
E’ per quello che se chiudo gli occhi sento una canzone?
Era una grande cantante.
Era? E’ giovane.
Credi ai fantasmi, Thomas?
No, non esistono, papà. Vero?
Chi lo sa.
Ora mi fai paura, papà.
E perché? Su, andiamo che è tardi.
Quella donna non ha voce.
Eh? In che senso?
La sua voce se l’è presa il mare tanto tempo fa, quando il suo uomo è stato inghiottito dalle onde.
Il mare mangia le persone?
A volte sì. E’ così grande, non trovi?
Ma è bello.
Ed anche pericoloso.
Mi racconti la loro storia?
Dopo. Tua madre ci aspetta per la cena.
Ma io voglio sapere!
Sappi solo che quella donna è riuscita a salvare il suo amore donando al mare la sua stessa voce.
E’ per quello che se chiudo gli occhi sento una canzone?
Era una grande cantante.
Era? E’ giovane.
Credi ai fantasmi, Thomas?
No, non esistono, papà. Vero?
Chi lo sa.
Ora mi fai paura, papà.
E perché? Su, andiamo che è tardi.