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Autore: tsuubaki    09/07/2012    4 recensioni
Friday I'm in Love, come la canzone preferita di Tom, che presto diventerà anche quella di Sally... oppure no?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Hiddleston
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Voglio dire, dovrebbe essere arrestato per la sua bellezza, ma guardalo: è perfetto!
Sally stava fissando con occhi spalancati Tom mentre lo indicava con l'indice della mano sinistra al collega a fianco.
-Beh, è molto carino in effetti- aggiunse quello mordicchiandosi il labbro inferiore e mangiandoselo con gli occhi.
-Ah, ah, ah, sei un uomo impegnato, Rich- commentò ridacchiando lei.
-Oh, ma cosa vai a pensare! Io ho già Ben, è la mia vita!- si infiammò Richard guardandola storto, poi si voltò e andò verso il camerino continuando a sbirciare Tom che intanto veniva aggiustato dalla truccatrice e dalla parrucchiera.
-A me non nascondi niente- sussurrò Sally tra sé e sé continuando a ridere di nascosto. Poi prese la macchina fotografica e scegliendo l'obbiettivo giusto dalla valigetta cominciò a chiacchierare con l'attore.
-Allora, ehm... signor Hiddleston, ho sentito che sei molto apprezzato dalle fanciulle!
-Ehehehehe, dici?- rispose lui imbarazzato, la risata ad allargargli il viso in un'espressione ipnotizzante.
-Oh, ma certo. Dovresti sentire cosa dicono di te... e del tuo amichetto che tieni là dietro- sghignazzò Sally alludendo al suo fondoschiena. Tom la guardò per un attimo spaesato e poi arrossì di colpo fissando il pavimento.
Sally diede un colpo di tosse e continuò raggiante: -Rappresenti il mio tipo ideale di mus-ehm, volevo dire... modello.
-Grazie, ehehehehe!
-E poi fammi il favore: trova una risata meno carina altrimenti le ragazze di tutto il mondo avranno caldo anche d'autunno.
L'Hiddleston arrossì nuovamente e mise su uno dei suoi sorrisi di circostanza.
Sally finì di avvitare l'obbiettivo e cominciò a scrutare attraverso l'apparecchio. Inquadrò dapprima il viso, poi gli occhi, gli zigomi, la bocca, la fronte e poi scese giù, sul collo. Diminuì lo zoom e mise a fuoco muovendo la mano sopra il cilindro sporgente che le aveva cambiato la vita. Catturò diverse espressioni. Poi un mezzo busto, le mani, l'intero corpo in più posizioni. Ma non era soddisfatta. C'era qualcosa che non andava. Posò la macchina, andò verso lo stereo, mise su i Nirvana e tornò all'opera. Il modello sembrò storcere il naso quando partì la musica.
-Che c'è rubacuori, non ti piace?
-Eh? No, ma figurati, ci mancherebbe.
-Guarda che ti ho visto, puoi dirlo sai.
-No, no, davvero: non c'è alcun problema- insisté lui.
-Senti, se il modello non è a suo agio la foto viene una merda, chiaro? Quindi vedi di essere sincero.
-Beh, diciamo che non sono il mio forte, preferisco qualcosa di un po'... diverso, ecco.
-Tipo? Foster the People? Jazz, vintage o cosa?
-... Esatto- ammise lui perplesso.
-Ti seguo su Twitter. Posti un bel po' di bella roba, ma Kurt mi serve per concentrarmi.
-Ah, mi fa piacere... vedrò di farmelo piacere.
-... Intendevo: per oggi possiamo fare un'eccezione - sbuffò lei, impaziente.
Lui sorrise e lei le passò il suo iPad. Tom scelse, si avvicinò alle casse e collegò entrambi. Partì 'Friday I'm in Love'.
-Me lo aspettavo.
-Sono così prevedibile?
-Naaah, giusto un pochino. Quanto basta per evitare di sorprendermi- gli sorrise lei.
Poi riprese la macchina fotografica in mano e si rimise all'opera. Questa volta Tom sembrava più rilassato, e venne fuori decisamente un bel lavoro. Mentre consumavano il buffet pagato dalla rivista 'Elle', Sally riprese la parola.
-Senti, per quella cosa di Twitter... farmi un po' di pubblicità sarebbe utile, quindi che ne diresti, tipo... che so... di seguirmi? - chiese quasi implorante lei, con un faccino a metà tra l'ironico e il disperato. Lui rise di gusto.
-Certo, ma non credo servirà a molto.
-Ah sì? Sai che un video di YouTube passa da sì e no venti visualizzazioni alle trettordicimila in un'ora perché lo hai twittato?
Tom scrutò un punto aldilà di lei con la bocca semi aperta e scuotendo lievemente la testa come a dire 'non ne avevo idea'.
-Piantala, lo sappiamo tutti qui che sei il mio trampolino di lancio, amico. Quindi, per favore, fa' una buona azione- sorrise sarcasticamente lei per poi scoppiare in una risata sincera poco dopo, che fu seguita da quella di lui.
-Non ti seguirò invece- disse Tom ad un certo punto, spezzando la risata di lei, che si congelò all'istante.
-Co-Cosa? E perché? Io prima, nel senso, stavo scherzando, sono fatta così, voglio dire...- cominciò lei.
-Niente di tutto ciò, semplicemente credo che tu abbia le potenzialità per farcela da sola. Ho visto quelli scatti, sono magnifici- le fece serio. Lei arrossì violentemente e abbassò lo sguardo.
-Hei, alla faccia della timidezza!- rise lui.
-No è che... grazie- ammise lei, portandosi una ciocca dei suoi capelli rosso scuro dietro l'orecchio sinistro.
L'altro sorrise e se ne andò a chiacchierare e lusingare le altre donne presenti nella sala.
Sally lo fissò per un attimo e poi tornò a sistemare i suoi obbiettivi mentre finiva il sedano che aveva in mano da prima.

La sera, sei ore più tardi, nella sede di 'Elle Magazine UK', tutti si affrettavano a raggiungere il penultimo piano, dove si stava svolgendo il party in onore delle star che avrebbero occupato copertina e pagine interne del numero del prossimo mese, che sarebbe uscito di lì a pochi giorni. Tom Hiddleston stava intrattenendo due signore sui cinquanta e tre uomini in smoking con nochalance mentre si guardava intorno alla ricerca di qualcuno.
Sally era in metropolitana, strizzata tra la gente. Si teneva stretto il cappotto per paura che fra tutta quella gente il vestito costatale una fortuna si sarebbe potuto rovinare.
Sgomitando riuscì a scendere alla sua fermata e corse su per le scale così veloce che manca poco sarebbe inciampata. Ritardo, un ritardo colossale. Due ore. Tutto per colpa del suo vicino di casa rintontito che non voleva aiutarla ad entrare in casa visto che aveva perso le chiavi un'altra volta. Alla fine era riuscita a convincerlo: dal balcone del vicino con un salto si era gettata nel suo ed era riuscita ad entrare in casa. Il problema era che se voleva farsi pubblicità nell'alta società sarebbe dovuta arrivare perlomeno in tempo, così da parlare con ogni singolo invitato. Ma niente, la fortuna non era dalla sua parte.
Appena mise piede nella sala venne accolta da un'atmosfera quasi assurda: la gente si accalcava attorno a Tom e gli altri, ovvero Michael Douglas, Charlize Theron e Hugh Grant, erano al confronto lasciati in disparte, ovvero circondati da una misera decina di persone a testa. Tom si destreggiava fra tutta quella gente con sorrisi, baciamano e ringraziamenti. Sally sospirò e si avviò verso il buffet, come al solito. Prese una tartina e rubò un cocktail al primo cameriere che passò di lì.
Ingurgitò il tutto in un secondo e stava per riavvicinarsi al tavolo quando delle mani la afferrarono da dietro e la spinsero.
-Ma permettete che vi presenti l'artista che ha fatto di me un soggetto per le sue opere: Sally Clarks!- esclamò una voce familiare.
Sally provò a sorridere colta in contropiede da quell'improvvisa uscita. Era la prima volta che si trovava al centro dell'attenzione ad un party della rivista per cui lavorava.
La direttrice della rivista la guardò di sbieco con un sorrisetto maligno. La ragazza si preoccupò più per quello che per gli occhi pieni di aspettativa degli spettatori di quel ridicolo teatrino. Tom mollò le sue spalle e le sorrise andandole di fianco. Le mise una mano dietro la schiena e cominciò ad incamminarsi verso la parte opposta della sala. Lei, perplessa, non oppose resistenza; dopotutto doveva sapere quello che stava facendo, ovvero aiutarla.
-Perché ce ne andiamo?- gli sussurrò lei senza distogliere lo sguardo da ciò verso cui camminavano.
-Perché le persone importanti sono laggiù. Non sono così sciocche da prestare attenzione solo a me. Ma ora ti lascio, in bocca al lupo!- le sussurrò lui di rimando.
Sally rimase sola di fronte a quel branco di lupi affamati, affamati di giovani squattrinati a cui staccare la testa a suon di battutine e occhiatacce.
-Ehm...- tentò subito di riprendere il controllo - Piacere, sono Sally Clarks, lavoro per la rivista...- e cominciò a presentarsi a tutti, piano piano.
Quando verso le due di notte si ritrovò seduta sul letto, esausta e dolorante per i tacchi che aveva dovuto sopportare per tutta la sera, mentre stava mettendo in carica il cellulare si accorse di un messaggio.
"Com'è andata con le belve? xx"
Ma chi diamine era a quell'ora della notte? Rispose: "Chi sei?" e subito dopo ne arrivò un altro.
"Hiddles"
E lei scrisse: "Non ricordo di averti dato il mio numero". Non arrivò nessuna risposta, così decise di riprovare:"Comunque è andata abbastanza bene...Tom. (:".
"Che carina la faccina! Comunque devo dirti una cosa urgente, domani troviamoci da qualche parte" rispose lui subito dopo.
A Sally sobbalzò il cuore e appena ne prese coscienza si grattò la testa. Impossibile. L'adolescenza l'aveva già passata e non aveva intenzione di tornare come prima.
A ventiquattro anni non era un comportamento da tenere. Doveva agire da donna matura e sicura di sé.
"Vedrò che impegni ho"
"Uffa, va bene ma cerca di tenerti libera, capito?"
A Sally scappò un sorriso e strinse il cellulare più forte.
  
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