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Autore: Disorientated Writer    09/07/2012    5 recensioni
Fanfiction dedicata al mio piccolo Potteriano Jake. Ti voglio taaanto bene c':
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« Allora, tesoro, che vuoi fare? » domandò lui, ammiccando.
Lei lo guardò negli occhi e gli prese la mano.
« Dormire. Voglio dormire insieme a te. Non intendo fare sesso, semplicemente dormire. Insieme. Sotto le mie coperte, nel mio letto. Con la mia mano sul tuo stomaco. E le tue braccia intorno a me. Con la finestra che scricchiola, aperta. Così farà freddo e dovremo stare il più vicini possibile. Senza parlare. Solo in un assonnato, pieno di felicità, silenzio. »
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Just sleepy, blissfully happy, silence. 














Victoire indossò i pantaloncini del pigiama a lentezza cronica.
Pantaloncini azzurri e canotta azzurra. Semplice, senza pretese. 
Si legò i capelli biondi in una coda fluente e sorrise all’immagine che le rimandava lo specchio.
Era uno schianto, lo sapeva. Eppure Victoire Weasley riusciva a trovare un difetto in ogni cosa. Il sopracciglio sinistro leggermente più in basso dell’altro, le caviglie secche, e le gambe troppo magre. Per quanto mangiasse, Vic non riusciva a mettere su un grammo. E non era per niente una cosa positiva, dal momento che era già sottopeso, e di parecchio.
Oppure, beh, la spruzzata di lentiggini sul naso. Victoire odiava le lentiggini. O meglio, sugli altri Weasley erano stupende. 
Su di lei, sembrava avesse il morbillo. 
Un sassolino contro la finestra la distrasse da quei “pensieri profondi”. 
Sorrise nel vedere le guance imporporarsi. 
Teddy Lupin, il suo ragazzo, era appena arrivato.
Con la dovuta lentezza, uscì dal bagno e aprì la finestra. 
Il ragazzo la guardava, seduto sul ramo dell’albero di fronte alla stanza di Victoire. 
« Hey, Edward Cullen! » lo apostrofò, mentre il ragazzo entrava con un balzo. 
Fortuna che i miei sono andati a trovare i nonni in Francia … pensò Vic quando Ted atterrò rumorosamente sul parquet della stanza. 
« Oh no, ti prego! Chiamami come vuoi, anche 'Babbo Natale’ se proprio devi, ma Edward Cullen no. Ti sembra che io sbrilluccichi al sole come una palla da discoteca? » le disse, facendo un gesto teatralmente offeso. 
Lei scosse la testa, ridacchiando. 
« Sei senza speranza. »
« Sai, speravo dicessi qualcosa più come “oh no, tesoro, tu per me brilli tutto il tempo” e blablabla. » 
« … »
« Scherzavo! Anche se devo ammettere che una dichiarazione amorosa non mi dispiacerebbe, ogni tanto. »
Victoire si limitò a dargli un buffetto sulla guancia, scuotendo la testa, divertita. Quel ragazzo era incredibile. 
« Allora, tesoro, che vuoi fare? » domandò lui, ammiccando.
Lei lo guardò negli occhi e gli prese la mano.
« Dormire. Voglio dormire insieme a te. Non intendo fare sesso, semplicemente dormire. Insieme. Sotto le mie coperte, nel mio letto. Con la mia mano sul tuo stomaco. E le tue braccia intorno a me. Con la finestra che scricchiola, aperta. Così farà freddo e dovremo stare il più vicini possibile. Senza parlare. Solo in un assonnato, pieno di felicità, silenzio. »



Victoire abbozzò un sorriso, ripensando a quel giorno. 
All’epoca la sua più grande preoccupazione erano le gambe secche e le lentiggini. Ora, invece, doveva preoccuparsi di Teddy. Il suo Teddy.
E di Remus e Ninfadora, i loro bambini.
Sorrise, guardandoli giocare fuori dalla finestra, con i capelli azzurri e le lentiggini. 
« Vic! Che ci fai qui? Tua madre ti aspetta in salotto, è appena arrivata. » 
Victoire si voltò, per ritrovarsi faccia a faccia con l’amore della sua vita. 
« Lo so, ho visto la macchina. » sospirò. 
Lui la guardò confuso, ma scrollò le spalle.
« Allora, vieni? » domandò, prendendola per mano.
Si erano sposati solamente quattro anni prima, e all’epoca Vic era già incinta di Ninfadora. Adesso aveva ventisette anni, ma non si era minimamente pentita della scelta che aveva fatto. “Così giovani”, aveva detto la nonna, Molly. Sua madre Fleur invece aveva sorriso, e basta. Anche lei si era sposata giovane. E la capiva più di ogni altra persona.
Ogni altra persona all’infuori di Teddy, ovviamente. Loro erano una cosa sola. A volte capitava che lui iniziasse una frase e lei la finisse. 
Sorrise nuovamente, seguendo suo marito –parola che ancora oggi la riempiva di felicità- giù per le scale. 
Ad un tratto si fermò. 
« Tutto ok, Vic? » domandò preoccupato Teddy.
Lei annuì, poi sorrise, abbracciandolo. 
Victoire non era tipa da effusioni amorose, frasi smielate e quant’altro, ma quando ci voleva ci voleva. 
« Ti amo, Lupin. Lo sai, vero? » disse, con il viso premuto sul petto di lui. 
Teddy sembrò piacevolmente confuso.
« A cosa devo quest’improvviso romanticismo? Certo che lo so, Signora Lupin. Ora andiamo, prima che Fleur si faccia qualche strana idea sul perché non siamo ancora arrivati. »
Vic arrossì e sciolse l’abbraccio, prendendo il ragazzo per mano. 
« Sai, dicono che l’amore è per sempre. Il tuo per sempre è tutto ciò di cui ho bisogno, Teddy Lupin. »
















Madamoiselle's corner:
Heylà! Sono tornata dopo tipo, hum, 20 anni di assenza? :'D 
L'ispirazione per questa ... cosa ... mi è venuta guardando una foto su Tumblr ... AMO QUEL SITO. 

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Alla prossima,

La quipresente one-shot è dedicata al mio amico Jake ... Loveya! :')
Madamoiselle Nina. 

   
 
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