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Autore: Come What Klaine    09/07/2012    4 recensioni
Storia scritta a quattro mani :)
Dalla storia:
" Succede ogni volta che ti penso, ogni volta che ti vedo, ogni volta che ti ho accanto, ogni volta che ti accarezzo, che ti stringo.. ". Darren era davvero un bravo attore, ma stavolta non stava fingendo. Sentiva tutto quello che sentiva Blaine. E quelle parole erano così naturali da dire, così sentite.
" .. Ogni volta che ti bacio " concluse, mettendo una mano dietro la nuca di Chris per avvicinarlo. Questi restò un attimo spiazzato, ma fu soltanto un momento. Poi si avvicinò e fece unire la fronte sua a quella di Darren, il quale sollevò di poco il volto, facendo sfiorare le loro labbra.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve, siamo Marianna e Federica, alias MaryGleeHP e FeWeasleyGustin. :)
La storia si evolverà con scene incentrate più su Darren e altre più su Chris. Per accorgervene basta guardare il colore della scrittura! 
Le parti in fucsia sono, ovviamente, per Darren. Le parti con Chris, saranno, invece, in azzurro.

Il rating della storia, momentaneamente, è giallo. Ma molto probabilmente cambierà nel corso della storia per la gioia di Federica x'D 
Detto questo..buona lettura (?) :D 






Darren era seduto nella sua cucina, di fronte ad una vaschetta di gelato crema e nocciola, ascoltando canzoni deprimenti, con lo sguardo perso nel vuoto e la testa piena di pensieri; tutti concentrati su di lui: Chris Colfer.

Da quando Mia lo aveva lasciato, pensava a Chris molto più del solito. Praticamente in continuazione.

Quel dolce ragazzo che era il suo migliore amico e che Mia riteneva responsabile della loro separazione. Tutta colpa della gelosia che nutriva la ragazza nei confronti del loro rapporto.
Darren, talmente era preso dai suoi pensieri, non si accorse neanche che stavano suonando alla porta. Svogliatamente, andò ad aprire, trovandosi davanti l’ultima persona che avrebbe dovuto vedere, ma l’unica che voleva vedere.

Chris Colfer era sulla soglia di casa sua, con le braccia conserte e un’espressione preoccupata e infastidita. Darren lo fece accomodare, chiudendo poi la porta.

«Che succede, Chris?» gli chiese, vedendo la sua espressione.
«Che succede? Dimmelo tu, Darren!» sbottò il ragazzo appena arrivato, stringendosi ancora di più le braccia al petto.

Darren rimase immobile sul posto, non sapendo se dirglielo oppure no, ma era chiaro. 

Chris sapeva.

Visto il silenzio di Darren, Chris continuò.
«La tua cara ragazza, o per meglio dire ex ragazza, si è presentata sulla porta di casa mia, accusandomi di avervi fatto lasciare! Vorrei tanto sapere cosa c’entro io in tutto questo».
«E’ gelosa, lo sai»
«Darren, lo so che è sempre stata contraria al nostro rapporto e che ne è invidiosa, ma io non ho fatto nulla, ti giuro che non le ho detto niente. Non so perché mi sta dando la colpa di qualcosa che…»
Darren lo zittì, mettendogli un dito sulle labbra.

«Sta tranquillo. Tu non hai fatto nulla» disse, sorridendogli e accarezzandogli una guancia per calmarlo e rassicurarlo.
Una volta che la calda mano di Darren fu sulla sua guancia, Chris sembrò rilassarsi. Non ce l’aveva con lui. Lui non c’entrava niente.
Sospirò, prendendogli una mano e stringendola.

«Cosa è successo esattamente?» gli chiese dolcemente.
Darren lo trascinò sul divano, sedendosi accanto a lui e senza lasciare la sua mano.
«Come ben saprai, c’era già qualche problema...»
Chris annuì.

Darren, prima di continuare a parlare, prese un respiro profondo, non sicuro di quello che doveva dire.
«... E’ successa una cosa. E questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso…» decise di dare una risposta molto vaga. 
Non voleva dirgli la verità, non adesso almeno.
«Cosa è successo, Darren?>> gli chiese Chris, vedendo la sua interruzione.
Ancora, Darren non parlò e Chris si accorse che la sua mano libera stava torturando i poveri pantaloni della tuta.
«Ehi» lo fermò Chris, stringendogli anche l’altra mano. «Se non vuoi dirmelo, lo capisco. Sono cose che riguardano te e lei, ma ancora non capisco perché ce l’ha così tanto con me…» continuò.
«Cerca solo un capro espiatorio» disse Darren, stringendosi nelle spalle.

Chris annuì poco convinto. Per quanto Mia potesse essere gelosa, non avrebbe mai fatto una scenata di quelle. Decise, dunque, di non insistere con Darren e aspettare i suoi tempi. Lo abbracciò e stettero per qualche minuto in silenzio, minuti in cui erano persi l’uno nelle braccia dell’altro. 
Non servivano parole. 

Darren, a malincuore, si allontanò, anche se stava così bene fra le braccia di Chris, ma era meglio prendere qualche distanza. Si alzò dal divano e si diresse in cucina, seguito da Chris che, appena entrò in cucina e vide l’enorme vaschetta di gelato, sospirò. 
Darren si sedette e riprese a mangiare il gelato semi-squagliato. 
Chris avrebbe dovuto rimproverarlo per la dose esagerata di gelato che aveva mangiato e che continuava a mangiare, ma non lo fece. Si diresse verso lo stereo premendo il tasto “play”, per poi prendere un cucchiaino e sedersi di fronte a Darren, iniziando a mangiare anche lui il gelato. Mentre si portava il primo cucchiaio alla bocca, guardò Darren che gli stava sorridendo teneramente.
 
-
 
Passarono tutto il pomeriggio insieme e Chris decise di restare anche per cena. Preparò carne arrosto e insalata, nonostante le lamentele di Darren.
«Avrei preferito hamburger e patatine» si lamentò, infatti, mentre si sedeva.
«Invece di lamentarti, mangia!» lo ammonì Chris, cominciando a tagliare la sua fetta di carne. 

Darren non replicò più niente e iniziò a mangiare. Nessuno dei due parlava e il rumore delle posate sui piatti non faceva che rendere ancora più fastidioso quel silenzio.

Una volta finito di mangiare, Chris si mise a pulire la cucina, nonostante Darren avesse provato a proibirglielo. Mentre Chris insaponava i piatti, Darren lo abbracciò da dietro, facendo unire le loro mani. 
Chris si immobilizzò un attimo, per poi continuare a lavare le stoviglie, mentre le sue dita si intrecciavano a quelle dell’altro. Sembrava che stessero lavando i piatti di un intero esercito piuttosto che di due persone, ma perdevano tempo, godendosi quel dolce contatto.
Chris sciolse un attimo la presa con una mano per grattarsi il lato destro della fronte. Darren seguì il movimento della mano, ma venne distratto da una gocciolina d’acqua che scendeva sul suo viso, fino ad arrivare al collo. Stava per togliergliela, fermandosi subito quando realizzò che lo avrebbe bagnato ancora di più. Senza neanche pensarci, avvicinò le labbra al collo di Chris. Quest’ultimo sentì il respiro caldo di Darren ancora più vicino e questo gli causò dei piccoli brividi. Prima che potesse dire qualcosa, si ritrovò le labbra di Darren poggiate delicatamente sul collo.

«C-che fai?» gli chiese Chris con un filo di voce.
«Io.. Avevi una goccia d’acqua e l’ho tolta…» mormorò con poca voce, ancora in lieve contatto con quel collo così delicato.

Si spostò verso la guancia, lasciandogli un morbido bacio. 
Dalla guancia stava per avvicinarsi pericolosamente alle labbra.
Chris trattenne il respiro, senza la forza né la volontà di allontanarsi. 
Darren fissava le sue labbra socchiuse, ansioso e bisognoso di baciarle.
Erano a pochissima distanza e i loro nasi già si sfioravano...

«Ma che scena romantica!»
Entrambi scattarono nel sentire quella voce. Si girarono e videro Mia sulla soglia della cucina.
«Non volevo interrompervi, sono solo venuta a prendere le mie cose e a lasciare la mia copia delle chiavi» disse con un sorriso finto, mentre Darren si asciugava le mani con un canovaccio. 
Mia li lasciò soli, andando a recuperare le sue cose.

Chris nel frattempo era ancora con le mani sotto l’acqua e lo sguardo confuso e perso nel vuoto. Darren gli si avvicinò, mettendo le mani sulle sue spalle.
«Tutto bene?» gli chiese.
Chris annuì, chiudendo l’acqua e asciugandosi le mani. Si allontanò da Darren, andandosi a sedere. Nessuno dei due proferì parola e quando capitava che i loro occhi si incrociassero, abbassavano subito il volto.

Dopo un quarto d’ora, circa, Mia tornò in cucina con una valigia in mano. Entrò in cucina, dirigendosi verso Chris.
«Queste ti serviranno» disse, mostrandogli le chiavi e gettarle sul tavolo.
Girò sui tacchi, uscendo dalla cucina. Darren stava per accompagnarla, ma lei lo fermò con un gesto della mano.
«Lascia stare. Conosco la strada»
Mia si affrettò ad uscire e l’unica cosa che si sentì fu il rumore della porta sbattuta.

Darren sospirò, poggiando le mani sul bordo del lavandino e gettando la testa all’indietro. Chris lo raggiunse e lo abbracciò, facendogli poggiare la testa sulla sua spalla e accarezzandogli i capelli.
«Mi dispiace. Se c’era una possibilità che tornaste insieme, adesso è sfumata»
«Sta tranquillo. Non stavo pensando di tornare con lei…»

Non è lei che voglio. Pensò nella sua testa.

«E allora perché stai così?»
Quella domanda colse Darren di sorpresa, che si ritrovò a non saper rispondere, anche perché neanche lui sapeva veramente il motivo di ciò.
Scrollò le spalle, stringendosi ancora di più in quell’abbraccio così confortante. Restarono per qualche attimo abbracciati stretti. L’uno contro l’altro. Finche Chris non parlò.

«Dar… io adesso dovrei andare» gli disse, scostandosi a malincuore.
«No» replicò bruscamente Darren.
«Resta» continuò poi dolcemente, riavvicinandolo a sè. 
Chris annuì sospirando, continuando a tenerlo stretto in quell‘abbraccio.
 
-
 
Darren stava dormendo sul petto di Chris, che gli accarezzava dolcemente i riccioli. E mentre lo faceva, fece scorrere il suo sguardo sull’altro ragazzo. Stava dormendo tranquillamente fra le sue braccia. Era così beato e sereno e Chris non potette fare a meno di sorridere spontaneamente di fronte a cotanta tenerezza. Poco dopo, anche per Chris, si fece sentire la stanchezza. Chiuse gli occhi per poi cadere in un sonno profondo.
 
-
 
La luce filtrava dalle fessure della serranda. 
Il primo a svegliarsi fu Darren. Aprì gli occhi lentamente e dopo aver sentito il calmo respiro di Chris fra i capelli, sorrise dolcemente. Si alzò piano, cercando di non svegliarlo. E riuscì nel suo intento; Chris stava continuando a dormire.
Darren si concesse qualche minuto per osservarlo. I capelli scompigliati, le palpebre chiuse in un sonno tranquillo, le lunghe ciglia chiare unite fra loro, le sue labbra rosee dischiuse. Inoltre, notò che Chris si era addormentato con i vestiti del giorno prima. Non aveva neanche pensato di prestargli qualcosa per la notte. 

Poteva anche restare in boxer, pensò una vocina nella sua testa. 

E quella stessa vocina, gli fece venire in mente l’immagine di Chris mezzo nudo sotto di lui e quasi percepì sulla pelle la sensazione che avrebbe provato al contatto con lui.
In quel momento Chris si girò, mettendosi a pancia in giù, sollevando appena il bacino per sistemarsi. In questo modo mise in mostra il suo sedere fasciato alla perfezione dai pantaloni neri, che gli scivolarono appena, scoprendo parte di pelle. 

Tu sì che sai come aiutarmi, Chris!

Era stupendo. Il ragazzo più bello che Darren avesse mai visto, il ragazzo che lo faceva sorridere anche quando aveva l’umore a terra, il ragazzo che gli faceva battere il cuore all’impazzata con un semplice sguardo o un sorriso o un semplice tocco o un dolce abbraccio.
Chris si girò nel letto un’altra volta, stiracchiandosi. Aprì gli occhi e stette qualche secondo prima di realizzare che non era nel suo letto. Si guardò intorno confuso e Darren sorrise. Quando gli occhi di Chris si posarono su un Darren sorridente, non potette che ricambiare il sorriso. 
«Come stai?» gli chiese, stropicciandosi gli occhi. 
«Mh..bene. Tu?»
«Un po’ indolenzito, ma bene» rispose, mentre si stiracchiava un’altra volta. 

Darren gli lanciò uno sguardo di scuse.

«Grazie per essere rimasto…» gli disse, abbassando lo sguardo basso, evitando il contatto con gli occhi profondi di Chris.
«Vieni qua» si limitò a rispondere.

Il moro alzò lo sguardo e vide che Chris tendeva le braccia verso di lui. Senza pensarci neanche due volte, si gettò letteralmente fra le sue braccia, facendo distendere entrambi sul letto. 

Chris rise.

«Dar, doveva essere un abbraccio, non un assalto!».
A quel punto anche Darren si unì alla sua risata.
«Scusa» disse infine, mordicchiandosi il labbro inferiore.

Smisero di ridere e stavolta il contatto fra i loro occhi fu inevitabile. Erano entrambi incapaci di dire qualcosa. 
Potevano sentire l’uno il respiro dell’altro.
Darren era, in parte, ancora sopra Chris. Quest’ultimo sospirò e il suo sospiro andò a colpire direttamente la pelle di Darren, che rabbrividì a sentirlo così vicino alle labbra. Chris abbassò lo sguardo dagli occhi alla bocca, notando che un labbro era ancora torturato dai denti. Allungò una mano verso il viso di Darren, portando il pollice sul povero labbro torturato e dopo gli accarezzò tutte le labbra.
Darren stava per ri-mordersi il labbro, per evitare di baciare quelle di Chris, che non fu dello stesso parere. Infatti, in un attimo, che parve infinito per entrambi, unì le loro labbra. 
Darren sospirò e chiuse gli occhi, portando una mano sul viso di Chris, intensificando il bacio. Premette la sua lingua sulle labbra dell’altro, che si lasciò andare.
Dischiuse le labbra e intrecciò la lingua a quella di Darren, che adesso aveva spostato la mano dalla guancia al collo. Chris gli portò una mano sul fianco, sollevandogli di poco la maglietta e accarezzando la pelle scoperta. 
Spinse leggermente il corpo di Darren, invertendo le posizioni e andando a finire sopra di lui. La sua mano era sempre sul fianco suo scoperto, la mano di Darren era sempre sul suo collo e loro labbra erano ancora impegnate a baciarsi.
Il primo che sembrò riprendere il controllo fu proprio Chris, il quale fece finire il bacio con uno schiocco, e mordendo il labbro inferiore dell’altro.
I loro visi erano ancora vicini e i due ragazzi si guardarono intensamente negli occhi.
Azzurro incantato nel miele. Miele perso nell’azzurro. 

Chris stette un po’ prima di realizzare quello che aveva fatto. 

Aveva baciato Darren. 

Fece per alzarsi dal letto, ma Darren lo bloccò, prendendolo per un braccio.
«Che significa?»
«Cosa?» chiese, facendo l’indifferente. 
«Cosa?! Ci siamo baciati, Chris!» rispose, con gli occhi brillanti per l’emozione.
«Non è la prima volta».
«I baci sul set non contano e quelli che ci sono stati anche al di fuori, beh… quelli sono baci che si sono scambiati anche Grant e Kevin! Oppure tu e Dianna, una volta. Non sono veri baci come… questo. Quindi sì, è stata la prima volta».

Chris sospirò. 

«Scusa, Darren. Non so che mi sia preso. Tu eri così vicino e così… bello e io non sono riuscito a trattenermi, scusa».
«Non ti devi scusare per qualcosa che volevi. Perché lo volevi vero?» gli chiese guardandolo negli occhi. 

Chris abbassò lo sguardo, ma Darren gli afferrò il mento con due dita per far incrociare i loro occhi.

«Guardami, Chris. Lo volevi?» gli richiese, poggiando una mano sulla sua spalla.
«Lasciami stare, Darren» rispose Chris, cercando di scollarselo di dosso. 

Darren fece un po’ di forza sulla sua spalla, facendolo stendere e mettersi sopra di lui, continuando a tenere i suoi occhi inchiodati in quelli azzurri. 

«Non mi muovo finchè non rispondi. E ti conviene rispondere Chris. Perché se non lo farai a voce, lascerò che sia il tuo corpo a rispondere per te» gli disse, guardandolo con un malizioso luccichio negli occhi. 
Chris deglutì, ma si ostinò a non rispondere.

E fu allora che Darren si sporse verso il suo collo, passandogli sopra la lingua e poi succhiargli la pelle sotto la mandibola. Chris emise un gemito strozzato, preso alla sprovvista e sentendo immediatamente caldo. Darren ghignò soddisfatto, continuando la sua tortura. Portò le mani sulla sua maglietta, sollevandogliela e baciandogli il petto. Lasciò baci su tutta la pelle scoperta, passando anche la punta della lingua di tanto in tanto. L’intenzione di Darren era quello di far cedere Chris e farlo parlare, ma anche lui non era messo tanto bene. Vedere Chris sotto di lui, baciare la sua pelle morbida e delicata era una sensazione stupenda. Una sensazione che gli arrivava dritta nel petto e gli faceva scaldare il cuore. 
Nel frattempo, Chris stava trattenendo il fiato e quando Darren arrivò al bordo dei suoi pantaloni, stava veramente rischiando di morire per mancanza d’ossigeno. Ma in quel momento non si ricordava neanche come si respirava. Darren portò le sue mani sul bordo dei pantaloni, non facendo però nulla. 
Solo far sentire all’altro il calore delle sue mani così vicine a lui.
Visto che Chris non contribuiva affatto, fece scendere di poco la mano, sfiorandolo appena attraverso la stoffa dei jeans ancora più stretti del solito. 
E Chris capì che doveva fermare tutto questo. 

«Ok, lo volevo» ansimò. 

Darren lo guardò vittorioso, non accennando però a togliere le mani dal suo corpo. 

«Ma spiegami cosa cambia» continuò Chris.
«In che senso?» gli chiese Darren, sollevandosi dal suo corpo, ma tenendo la mano sui suoi pantaloni. 
«Ora che ti ho detto che lo volevo, cosa cambia?»

Che ora posso soddisfare la tua voglia, pensò quella vocina malefica nella sua testa. Ancora lei! 

Tuttavia, Darren si trattenne dal rispondere, ritenendo che era meglio evitare altre situazioni imbarazzanti. 

«E per la cronaca, se non l’avessi voluto non l’avrei fatto» disse infine Chris, alzandosi dal letto e dirigendosi in bagno. 

D’un tratto Darren parlò. 
«Ho detto il tuo nome».
Chris si immobilizzò, non avendo neanche il coraggio di voltarsi e guardarlo.

«Mentre ero con Mia..ho detto il tuo nome».







 
  
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