- Odio aspettare. Non perché io sia una persona impaziente. L’impazienza non c’entra. 

Odio aspettare perché mi rende passiva. Perché non so cosa mi aspetti. Perché devo semplicemente stare lì a sperare. Sperare che quello che succederà dopo aver aspettato mi stia bene. Ma normalmente non è così.

- Odio le persone che fingono di essere profonde. Non c’è niente di male ad essere cinici. Il cinismo è ok.

- Odio prendere il treno perché mi aspetto di vedere gente particolare, perché nel mio cervello i treni sono un ottimo luogo dove stringere amicizie e incontrare persone buffe, eccentriche. Invece incontro sempre la stessa tipologia di persona. Che non mi piace.

- Odio le paroline dolci da diabete. Ma se proprio devono esserci, che almeno siano sentite.

- Odio i film a finale aperto. Non mi interessa se il regista ha la bontà di accontentare gli spettatori, di fargli scegliere la fine che più gli piace. Il tuo lavoro è di fare film, giusto? Allora falli, cazzo, e non lasciarli incompleti.

- Odio il maiuscolo quando non c’entra niente. Inoltre vorrei ricordare che, da esseri evoluti, siamo dotati di pollice opponibile. Adoperatelo qualche volta.

- Odio il fatto di non avere un futuro.

- Odio il fatto che anche se avrò un futuro probabilmente non mi piacerà.

- Odio troppe visualizzazioni su Youtube quando la canzone mi piace.

- Odio la compassione. Non esiste cosa più patetica. Dettata da un semplice bisogno di sentirsi una brava persona.

 

Le cose dovrebbero essere dieci, ma è molto molto difficile restringere il campo, quando purtroppo nel mondo ci sono così tante cose che odio. Ma più di tutto io odio me stessa per non riuscire mai ad accettarmi.