SE TU MI DIMENTICHI...
L’alba era quasi
arrivata...
I primi raggi del sole
illuminarono la stanza e si specchiarono dentro di lei...
Due ragazzi per tutta la
notte erano rimasti sul letto, nudi, abbracciati, in balia del freddo d’autunno...
Voglio che tu sappia una cosa.
Il ragazzo aprì gli
occhi...
Cercò di mettere a fuoco
ciò che gli stava intorno...
Il fuoco era ancora acceso
ed emanava calore...
Ma, sebbene fosse acceso,
non emanava tanto calore da riscaldare entrambi...
Il ragazzo rabbrividì...
Non ricordava niente...
Poi sorrise...
Vide il ragazzo accanto a
lui...
Ora ricordava tutto...
Si sporse verso di lui per
controllare se era sveglio...
I suoi occhi erano
chiusi...
Aveva sperato di vedere
quelle iridi grigie...
Ancora una volta...
Tu sai com’è questa cosa:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l’impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che mi attendono.
Il ragazzo accarezzò la
testa dell’altro gentilmente, con la punta delle dita, per non destarlo dal suo
sonno profondo...
Con la mano scese sulla
guancia...
Morbida, vellutata...
Rimase qualche minuto ad
accarezzare quella pelle chiara...
Poi il suo sguardo
s’incupì...
Orbene,
se a poco a poco cessi d’amarmi
cesserò d’amarti a poco a poco.
Se d’improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticato.
Le sue dita toccarono quelle
labbra...
Per più volte le
accarezzarono dolcemente...
Pensò a quando non avrebbe
più potuto farlo...
Che giorni tristi e bui...
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi sulla riva
del cuore in cui ho le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quella ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.
Accarezzò per l’ennesima
volta quel profilo...
Ripensò ai momenti
trascorsi insieme...
I primi sospiri, le prime
gioie...
I prima baci...
E sorrise...
Amaramente, ma sorrise...
Si alzò dal letto su cui
aveva dormito tranquillamente lasciando l’altro solo...
Il letto sembrava vuoto...
La figura esile e delicata
dell’altro risaltava in quella semi-oscurità in cui il letto era immerso...
Si allontanò dal letto...
Andò dall’altra parte e si
ritrovò di fronte quel volto tranquillo...
Stava sognando...
Sul suo volto appariva un leggero
sorriso...
Non potè fare a meno di
notare la sua bellezza...
E sportosi verso di lui,
gli baciò dapprima la fronte...
Poi gli occhi...
E infine le labbra, dolcemente...
Delicatamente le loro labbra
si sfiorarono ancora una volta...
Per sempre...
Ma
se ogni giorno,
ogni ora,
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ah, amor mio,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amato,
e finchè tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscire dalle mie...
Il ragazzo biondo si svegliò...
Aprì gli occhi, risvegliato
da quel bacio...
Si lecco le labbra ancora
umide...
Avevano un sapore dolce e
delicato...
Sapeva già a chi
apparteneva...
Si guardò intorno...
Era solo...
Poi fissò la finestra,
attirato dalla luce del sole...
L’alba era arrivata...
La notte era ormai trascorsa...
Era andata via...
E aveva portato con se il
ricordo di quel sogno...
Fine...