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Autore: mikilily    09/07/2012    9 recensioni
Sono solo parole è la mia nuova Fan Fiction sulla nuova generazione ed è incentrata sul triangolo amoroso tra Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy e Rose Weasley.
La storia è vista dal punto di vista di Lily che ne è la protagonista, vedremo la sua pena per essere solo l'altra, l'amante, dell'uomo che ama ma che sposerà sua cugina. Spero che la storia vi piaccia e che mi seguiate numerose.
Ringrazio Francesca, la mia Beta, per la pazienza e il sostegno nell'ennesima avventura.
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter | Coppie: Lily/Scorpius, Rose/Scorpius
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Parole...

 

Lily Potter, in meno di due giorni, aveva fatto di tutto: era diventata madre; aveva ricucito i rapporti con la sua famiglia e instauratone di nuovi con i Malfoy; si era ripresa Scorpius con il benestare di Rose Weasley e veniva additata da tutto il mondo magico come una poco di buono. Le colpevoli di quest’ultimo atto erano due donne: Astoria Greengrass, sua suocera, che la disprezzava per essere identica a sua volta a sua suocera Narcissa, e Molly Weasley, sua nonna,  che l’accusava di aver distrutto la vita alla nipote preferita Rose. Aveva messo così in cattiva luce una famiglia di eroi.

Lily si sentiva in colpa per tutto: aveva distrutto la reputazione della sua famiglia, allontanato per sempre sua madre dai suoi nonni e fatto litigare Scorpius e Draco con Astoria. La signora Malfoy per questo motivo si era rinchiusa in camera e non parlava e vedeva nessuno. Narcissa le aveva riferito che ciò che Astoria faceva all’interno del Manor  non era importante. Tuttavia lei si sentiva in colpa anche per questo. Aveva minato, con le sue azioni, la pace di tre famiglie: I Potter, i Malfoy e i Weasley.

Scorpius, come sua madre Ginny, cercava di starle sempre accanto, ma nessuno riusciva a toglierle quella strana apatia.

Nessuno riuscì a farle cambiare idea: si sentiva sporca e non poteva che dare ragione alle migliaia di streghe che ogni giorno le inviavano lettere minacciose. Queste l’accusavano di aver distrutto la vita della dolce Rose Weasley, che, a causa delle sue deplorevoli azioni, si era rintanata dai Granger, i nonni materni, in Australia.

L’ultima prova che Lily dovette affrontare fu la visita di rito per il suo bambino che sarebbe avvenuta proprio quella mattina. Scorpius non volle sentir ragioni: si sarebbero recati al San Mungo per far vedere ad un vero medimago il loro primogenito. Lily doveva reagire e quello era l’unico modo. Lui l’amava perché era una donna orgogliosa, battagliera, bella e sensuale. Non voleva una fotocopia sbiadita di sua madre, altrimenti si sarebbe preso Rose.

- Sei pronta? - chiese entrando nella loro stanza da letto.

- Quasi – rispose Lily, più pallida del solito.

- Hai mangiato? - chiese cauto Scorpius, osservandola con la coda dell’occhio.

Aveva indossato un abito arancio che faceva risaltare la sua pelle candida e il rosso dei suoi capelli, che, morbidi, le ricadevano sulle spalle.

- Un po’ di latte e un biscotto...- rispose, perdendosi nell’osservare il giardino dalla grande finestra della loro stanza.

- Lily…-

- Lo so, ma ho lo stomaco chiuso – rispose vergognandosi.

- A volte penso che tu non ci ami –

Lily si ghiacciò, punta sul vivo dalle parole di Scorpius.

-         Che dici? – urlò, svegliando suo figlio, immediatamente coccolato da Scorpius.

-         Se tu ci amassi, lotteresti per far capire a tutti quegli imbecilli là fuori e a quelle due serpi che si sbagliano. Che noi siamo a questo punto perché ci amiamo. Che abbiamo fatto tutto questo perché vogliamo stare insieme. Invece, così, non fai altro che confermare le loro idee: che ti sei presa me solo per gioco e che non ti importa nulla di Anthares -

-         Cosa dovrei fare, secondo te? Passeggiare per il Manor affinché mi fotografino per sbattermi sulla prima pagina di un giornale? - chiese Lily, stringendo la spessa tenda tra le mani senza però girarsi verso Scorpius, ancora intento a fissarla…

-         Mangiare, Lily, e riprendere ad allattare tuo figlio - disse Scorpius.

Lily boccheggiò.

-         Amarmi come sai fare tu. Farmi sentire ancora importante per te - Scorpius sperava che con quelle parole la sua Lily tornasse da lui.

-         Avevi detto che mi avresti sposato, ma dal giorno che abbiamo firmato il contratto non abbiamo più parlato, non hai più voluto parlare - le ricordò Scorpius.

-         Non me la sento - affermò Lily, scostando le tende e girandosi verso il biondo

-         Perché? - domando Scorpius. - Per Rose? Presto troverà qualcuno che la ami veramente. O per tua nonna? - concluse.

-         Mia madre sta soffrendo a causa mia - replicò Lily.

-         Non è colpa tua se tua nonna è una stronza, come non è colpa mia se lo è anche mia madre -

-         Scorpius, non parlare in questo modo -

-         Cosa dovrei dire? Che sei tu la stronza?- gli urlo.

-         Io volevo stare con te, quanto tu con me. Non posso fare le cose per compiacere gli altri; non posso rinunciare all’unica donna che amo e che ho mai amato per far felice mia madre... o tu tua nonna – concluse, incamminandosi verso l’uscita.

Sentirlo ammettere i suoi sentimenti, nonostante stessero litigando, era una cosa stupenda per Lily.

Non poteva rinunciare a lui o alla loro nuova famiglia. Non poteva assolutamente disinteressarsi del suo bambino.

-         Scorpius – lo richiamò Lily.

-         Sì? - disse il biondo, girandosi un poco.

-         Aspettami -

Scorpius ghignò: era riuscito nel suo intento o almeno l’aveva smossa da quella finestra. Ora dovevano solo uscire alla luce del sole e presto sarebbero diventati una vera famiglia.

****

Erano giunti con una materializzazione congiunta direttamente alla reception del San Mungo, evitando così i giornalisti, che, grazie a qualche soffiata anonima, avevano saputo del loro arrivo.

Scorpius, con Anthares tra le braccia, si avviò, seguito da Lily, nell’andito del secondo piano. L’infermiera che stava al banco della reception li guardò un attimo, prima di abbassare ritmicamente lo sguardo sul giornale che leggeva avidamente poco prima del loro arrivo.

Scorpius sbuffò nel notare la luce negli occhi della vecchia strega: li aveva riconosciuti, dunque, per evitarla, non la degnò nemmeno di uno sguardo, incamminandosi direttamente verso lo studio della magipediatra.

Lily abbassò lo sguardo raggiungendolo.

- Dove stiamo andando? -

- Dal medimago per i bambini – rispose.

- Scorpius! Forse dovevamo chiedere –

- Non c’è bisogno, lo conosco -

Scorpius sapeva chi era il medico di Anthares, questo turbò Lily.

Forse, era stata una sua fiamma ai tempi di Hogwarts, una delle tante che aveva avuto prima di Rose e durante.

Non seppe nemmeno per quale strana ragione pensò che fosse una donna, lui non l’aveva detto.

Lo seguì silenziosa fino a quando non giunsero davanti alla porta. Scorpius era alto tanto che non riuscì nemmeno a leggere la targhetta sulla porta.

 Un brivido scese lungo la schiena di Lily: forse dietro quella porta ci sarebbe potuta essere la nuova amante dell’uomo che amava. Perché stava pensando a tutte quelle cose non lo sapeva nemmeno lei, in effetti tutto strideva. Solo poche ore prima Scorpius le aveva confermato il suo amore.

-         Avanti – una voce di donna lì invitò ad entrare. Scorpius era già dentro in effetti. Lily stava immobile accanto alla porta, la luce delle grandi vetrate le impedivano di vedere chi fosse la medimago.

Così, prese coraggio ed entrò.

-         Bene, accomodatevi – disse ancora la medimago che ora Lily aveva riconosciuto.

Annaspò un attimo prima di abbassare lo sguardo per non incontrare gli occhi castani della sua amica Alice Paciock.

Aveva nascosto anche a lei la sua storia clandestina con Scorpius e, dal tono distaccato che aveva questa, non l’era piaciuto.

Alice, oltre ad essere sua amica, era anche la fidanzata di Albus: sarebbe riuscita a tenere il segreto con suo fratello? No, senza dubbio no, si dicevano tutto.

-         Allora, per prima cosa - disse Alice, posando i suoi occhi su Scorpius - voglio sapere ora e data di nascita per inserire il bambino nel mio elenco dati -

-         Anthares – replicò Scorpius - nostro figlio si chiama Anthares - concluse il giovane pozionista.

-         Sì, cosi inserisco Anthares nel mio elenco - replicò la medimago.

-         È nato il 10 Giugno 2030, alle tre del mattino -

-         Bene – disse Alice, iniziando a scrivere su un grosso libro blu.

-         Ora vi farò alcune domande, poi visiterò il bambino –

-         Bene – rispose Scorpius per tutti e due. Alice storse il naso vedendo che Lily ancora non sollevava la testa e si innervosì. Quella non era la ragazzina irriverente che a soli dieci anni la metteva in imbarazzo con i suoi fratelli.

-         Il bambino viene allattato? - chiese come prima cosa.

-         No – disse Scorpius

-         Sì - disse Lily.

-         Mettetevi d’accordo –

-         Non viene più allattato – rispose infine Scorpius.

-         Perché? - domandò la medimago

-         Perché Lily non ha più latte – rispose Scorpius.

-         Immagino –

-         Cosa? - disse molto debolmente Lily, prendendo finalmente la parola.

-         Immagino che non ha più latte, Signora - disse freddamente Alice, sconvolgendo con quella frase quella che fino a otto mesi prima era una delle sue più care amiche.

-         Io l’ho perso ...- ribatté Lily sollevando un poco il viso.

-         Può essere. - replicò la medimago - ma se ciò è avvenuto, è solo colpa sua -

-         Alice! - la richiamò Scorpius.

-         Se non fosse così abbattuta, suo figlio sarebbe più sano: invece è magro e molto debole, perché il latte che beve non è quello di sua madre, ma qualche intruglio preparato in una laboratorio di pozioni -  concluse Alice Paciock

-         Io...- cercò di dire Lily. - Non capisci...- aggiunse, abbassando ancora lo sguardo sulle mani intrecciate in grembo.

-         Cosa non capirei, signora Potter? Che sta rifiutando suo figlio perché si sente inadeguata e colpevole? - quella frase fu una stilettata al cuore, l’ennesima.

-         Alice! Per favore...- la pregò Scorpius.

Lily iniziò a piangere, Alice non le aveva mai rivolto delle frasi così cattive. Se le meritava? Oh sì, si meritava tutto.

-          Da quanti giorni non mangia?-

-         Sta mangiando...-

-         Scorpius, sei venuto qui per sapere come fare con tuo figlio e la tua compagna non collabora. Almeno fallo tu - disse con tono acido la medimago.

-         Mangia poco, a volte un solo tozzo di pane -

Alice socchiuse gli occhi.

-         Da oggi seguirà questa dieta – disse porgendo un foglio a Scorpius che l’afferrò. Lily non disse nulla.

-         Vi consiglio un posto tranquillo, lontano dai giornalisti a caccia di scoop – aggiunse. - Dovete trovare un vostro equilibrio, non servo certo io per illuminarvi su questo -

Scorpius annuì.

-         Fatemi sapere dove andate e verrò anche settimanalmente a visitare il bambino. Ora ha bisogno di tutte le vostre attenzioni, ma non esiste solo lui, pensate a anche a voi stessi -

-         Grazie – disse Scorpius, alzandosi per prendere Anthares che Alice aveva finito di visitare.

-         Non c’è di che – rispose la medimago.

-         È un bel bambino – aggiunse voltandosi verso Lily.

La Potter sollevò un attimo lo sguardo, incrociando gli occhi dell’amica.

Chiese scusa con lo sguardo e, quando Alice spalancò le braccia, Lily non riuscì a trattenersi nel rifugiarvisi dentro per godere di quell’abbraccio.

-         Scusa – disse sotto lo sguardo attento di Scorpius, che decise di lasciar sole le due donne.

Lily e Alice parlarono per quasi un ora, si confrontarono e chiarirono le loro divergenze, rinsaldando la loro decennale amicizia.

Quando Lily uscì dallo studio della sua amica, l’unica cosa che disse fu:

-         Penso che Alice e Albus siano perfetti come madrina e padrino di Anthares. Tu che ne dici?-

Scorpius ghignò.

-         Ottimi – disse.

-         Potremmo sposarci lo stesso giorno – annunciò Lily, aspettando con ansia la risposta di Scorpius.

Scorpius si girò di scatto, non poteva crederci. Se avesse saputo prima che effetti poteva avere una chiacchierata con Alice Paciock, l’avrebbe contattata prima.

Voleva sposarlo. Lo amava allora.

 Un sorriso gli si allargò sul viso, mentre Lily lo guardava ansiosa in attesa di una risposta.

La baciò, congiungendo bramoso le sue labbra con quelle della donna, che ricambiò con altrettanto trasporto. Nemmeno si accorsero di essere stati sommersi dai flash magici, fino a quando una voce, a loro sconosciuta, non li ridestò da quel paradisiaco momento.

-         Potete girarvi anche da questa parte? - chiese.

Scorpius si staccò immediatamente e, prima di materializzarsi in direzione del Manor, urlò ogni rimbrotto possibile contro quei giornalisti da strapazzo.

In altre circostanze sarebbe stato furioso, ma ora, con Lily al suo fianco e Anthares tra le sue braccia, anche comparire sulla Gazzetta del Profeta, nelle pagine di cronaca rosa, non gli importava.

Lui, Scorpius Malfoy, era un uomo felice: Lily Potter, l’unica donna che amava, presto sarebbe diventata sua moglie.

 

   
 
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