10/07/2012
5 recensioni
[[Thank you, don’t leave me.]]
-Perché mi guardi?- chiedo ad Albus.
I suoi occhi restano fissi nei miei ancora un po’, tanto che sento chiaramente le mie guance andare velocemente a fuoco.
Non capisco il perché di quello sguardo così intenso.
Sta cercando di penetrare la mia mente e leggere i miei pensieri?
Spero di no, altrimenti scoprirebbe un sacco di cose che non deve scoprire.
Ed è quello che voglio evitare -che le scopra - e che sto cercando con tutto me stesso di non far accadere, più o meno dalla prima volta che l’ho visto.
A volte mi chiedo come sarebbe la sua reazione se sapesse tutto quello che provo per lui, se fosse a conoscenza della marea emotiva che mi colpisce in pieno ogni volta che mi guarda, che mi sorride, che mi sfiora; se conoscesse i miei pensieri quando lo vedo uscire dal bagno del Dormitorio con solo un asciugamano intorno alla vita e quando di notte mi sveglio e mi ritrovo a fissarlo, illuminato dalla luce della luna che penetra dal Parco.
Non potrei mai piacergli, no.
E’ un pensiero angosciante che, ogni volta che mi torna in mente quel giorno di aprile in cui mi confessò la sua omosessualità, si fa strada tra i miei neuroni con una violenza inaudita, facendomi crollare la testa sul banco o sul cuscino.
Come potrei piacergli, in fondo? Insomma, lui è così… perfetto!
E io, invece, come sono?
Mi guardo allo specchio, ogni mattina, per cinque minuti o anche di più, mentre lascio che l’acqua fresca mi impregni le mani e mi schizzi dolcemente il viso. Vedo solo un ragazzino non troppo alto di quindici anni con un brutto accenno di barba bionda, due occhi grigi e troppo freddi e una strana passione per Trasfigurazione che mi guarda assonnato dall'altra parte dello specchio.
Scorpius Malfoy.
Nulla di speciale.
No, non sono proprio il suo tipo.
E poi, se mai dovesse accadere l'impossibile, la nostra amicizia potrebbe rovinarsi per sempre, e questa è l’ultima cosa che voglio. Non ce la farei a vivere senza parlare con lui durante le lezioni, senza gironzolare in sua compagnia nel Parco, fino alla riva del Lago, dopo il suono dell’ultima campanella, senza fare i compiti seduto accanto a lui in Sala Comune, senza ridere e spettegolare la sera stretti in un unico letto e, soprattutto, senza vedere quegli occhi verdi come smeraldi pieni di luce quando mi guarda.
Anche a costo di soffocare i miei sentimenti e soffrire in silenzio ogni giorno.
E alla fine, è quello che sto facendo.
-A cosa pensi?- mi chiede all’improvviso, senza decidersi di staccare quegli occhi maledetti dai miei.
La sua voce, quasi un sussurro, mi riporta bruscamente alla realtà. So che se potessi vedermi in uno specchio, in questo momento, sarei più rosso di quando inciampai davanti a tutta Hogwarts a pranzo, qualche giorno di Novembre di due anni fa.
A te.
Sto pensando a te.
Sto pensando che mi fai impazzire, che tutto quello che vorrei è baciarti e stare con te.
Perché ti amo.
-A nulla- borbotto, scrollando le spalle e decidendomi finalmente a togliere lo sguardo e cercare di ignorare il suo, che sento che continua a bucarmi la pelle.
Perché gli piace torturarmi così?
Non sa come mi gira la testa quando mi guarda in quel modo –come potrebbe?- e allora lo fa e basta.
E poi sento il letto a baldacchino cigolare e scricchiolare, muovendosi un po’, e prima che riesca a girarmi per guardare, mi ritrovo Albus sdraiato su di me che mi guarda sorridendo, le sue mani sul mio viso che si muovono lentamente accarezzandomi la pelle.
Cosa si prova prima di avere un infarto?
Una grande tachicardia, un dolore forte al petto e un gran mal di testa? Magari si suda anche?
Se è così, penso seriamente di poter morire da un momento all’altro.
Deglutisco a fatica e, senza sapere come, mi ritrovo a sorridere.
Nella mia mente allungo il mio viso verso di lui e lo bacio, passandogli una mano sui capelli, poi sul viso, poi sul petto e poi da un’altra parte, ma per evitare un’erezione proprio mentre lui è su di me scaccio quei pensieri e mi limito ad abbracciarlo più stretto che posso, socchiudendo gli occhi.
-Sei strano, stasera..- gli sussurro, aprendo gli occhi e guardandolo.
Il suo sorriso si allarga: -Perché?
-Perché non mi hai mai abbracciato così.
Oddio, suona così male. Sembra la frase di una povera checca innamorata sull’orlo della disperazione.
Quindi sono io, praticamente.
Vorrei non averla detta; non so come mai ma ho paura che questa frase sia una specie di specchio che gli permetterà di guardare il riflesso delle mie emozioni.
Ma quando vedo il suo sorriso allargarsi ancora di più, mi rilasso e sorrido anche io.
In quel momento, Albus cala il suo viso e per una frazione si secondo, mentre il cuore mi scoppia, penso che voglia baciarmi.
Ma semplicemente appoggia la testa sul cuscino, scivolando su un fianco e si stringe a me, sospirando.
-Grazie- mi sussurra chiudendo gli occhi.
C’è un attimo di silenzio, rotto solamente dai nostri respiri sommessi e da quelli profondi degli altri nostri compagni che dormono.
-Per cosa?- chiedo mentre mi giro su un fianco anche io per poterlo guardare, mentre la luna gli traccia delle linee complicate sul viso.
-Per essere l’unica persona di cui mi fido. Per essere il mio migliore amico.
Sto un attimo il silenzio, gli occhi puntati al soffitto e il cuore che corre nel petto.
E improvvisamente mi sento solo egoista ed approfittatore.
Perché sono il suo migliore amico?
Come lo sono diventato?
Perché gli voglio bene e mi piace stare con lui incondizionatamente o solo perché lo amo alla follia e farei di tutto per stargli accanto e perché non ce la farei a non vederlo vicino a me?
Sono proprio caduto in basso, sbattendo tutto quello che potevo sbattere.
Io, Scorpius Hyperion Malfoy, innamorato perso di Albus Severus Potter. Se solo lo sapessero i nostri genitori, chissà che tragedia ne verrebbe fuori.
Un Malfoy che ama un Potter. Un Potter!
Poi, scuoto la testa e con questo gesto scuoto via anche questi pensieri, che vengono rimpiazzati da un vago senso di commozione.
Lo stringo ancora più a me e non resisto. Mi allungo e gli do un piccolo, dolce bacio sulla guancia.
Lo sento sussultare un attimo ma rilassarsi al contatto delle mie labbra sulla sua pelle calda.
-Non lasciarmi mai, ok?- mi chiede, e improvvisamente gli occhi mi si bagnano di lacrime che iniziano silenziose a scorrermi sulle guance.
Come potrei lasciarti, Albus, se sei la mia unica ragione di vita?
Vorrei smettere di lacrimare, di sorridere, di dire qualcosa, ma sento che in qualche modo il dolore deve uscire fuori dal mio corpo insieme a quelle lacrime.
E’ proprio vero che non sempre si può ottenere quello che si vuole, come dice una canzone di quella band Babbana di cui non ricordo il nome.
Ma perché non si può nemmeno ottenere l’unica cosa su cui incentri la tua vita ogni singolo secondo?
Rimango in silenzio ancora un altro po’, aspettando che il flusso di lacrime continui a uscire. Quando poi sento che non vuole smettere, mi passo una mano sugli occhi, asciugandoli.
-Non lo farò, Albus- sussurro, appoggiando la mia fronte contro la sua –non lo farò.
=ANGOLO AUTORE=
Ehilà, amici di EFP! Sono tornato, finalmente, con un’altra fanficition su, ovviamente, Albus e Scorpius :’3 Devo dire che mi è piaciuto molto scrivere questa ff, perché mi sono immaginato quei due che, e Merlino mi fulmini se non è vero, SONO NATI PER STARE INSIEME, quando ancora non sono una coppia ufficiale, e mi sono immedesimato dentro il povero Scorpius, un cucciolo innamorato e disperato :’3 Mi sono commosso da solo *_* La cosa che ci premo a ribadire è che questa ff l’ho scritta per SBlue, per ringraziarlo per tutto quello che fa per me :)
Spero che piaccia anche a voi e che mi lasciate anche una piccola recensione :’3
Bacioni! :D
SfregiatoeFuretto