Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: __lookatusnow    10/07/2012    2 recensioni
quindici anni,tessa brecht è la figlia del capo della stazione di polizia,sua madre è malata di cancro da ormai due anni e ha una sorella più grande laureata in medicina. vive con la sua famiglia in una villa a santa barbara,in california,ma non sarà tra quelle bianche spiagge che incontrerà l'amore della sua vita.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«capitolo uno»         «tears are not enough»

L'aria gelida che entra dal finestrino posteriore leggermente aperto mi sveglia percorrendomi il viso delicatamente,il paesaggio fuori si sta facendo più dettagliato,il sole sta sorgendo.
Mio padre sta guidando la sua mercedes classe a lungo l'autostrada che divide casa nostra dal cottage hospital di misson,i suoi occhi umidi sono fissi sulla strada,una lacrima scende sul suo viso.
Grace,mia sorella maggiore,è già là dalla sera prima,nella stanza 226 del secondo piano,ad aspettare.
Ormai quella strada la sapevo a memoria,potevo percorrerla perfino ad occhi chiusi,sapevo che c'era qualcosa che non andava, sapevo cosa non andava.
Tutto ebbe inizio a settembre di due anni fa,quando fu riscontrata su mia madre una forma di cancro al cervello. I dottori le avevano detto che se si fosse curata,se si fosse sottoposta a chemioterapie ce l'avrebbe fatta,poi il cancro si è esteso,e adesso nessuno sapeva come sarebbe andata a finire.
Da quel giorno diventai un'altra persona,non avevo più amiche,non avevo nessuno su cui contare,la mia vita si era frantumata in mille pezzi come quella di tutta la mia famiglia.
Le porte a vetri si aprirono non appena mio padre ci si piazzò davanti,quella grande sala d'attesa dove di solito ci sono tantissime persone è quasi deserta,sono solo le sei del mattino.
Ci dirigemmo insieme verso l'ascensore,entrammo.
Mio padre posò una mano sulla mia spalla,immobile,come una statua.
Io mantenni la testa bassa,pietrificata.
C'era silenzio,così tanto silenzio che si potevano sentire anche i nostri pensieri,non volava una mosca.
Le porte si aprono,ecco quel corridoio,il corridoio più lungo che avevo mai visto,la stanza 226 si trova in fondo.
Vedemmo una sagoma vicino alla porta,seduta,con la testa fra le mani,era Grace.
« Ho parlato con i dottori » disse con un filo di voce.
Io mi sedetti,non volevo ascoltare quelle parole,mio padre invece rimase immobile a fissare mia sorella.
« Le restano solo due settimane di vita. »
  
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