Dell'estate il rumore invade la mente,
la musica trasmessa dalle onde invincibili
genera note malinconiche e lente,
protettrici indiscrete di musiche e sibili.
Un vecchio da solo cammina pian piano,
sottobraccio un ombrello per sfuggire al frastuono
che lampi e saette urlano invano
sui monti lontani, dimore del tuono.
Un bimbo corre nell'orizzonte ammirato,
sognando magie con occhi infantili,
occhi d'amore per il padre adirato.
Del freddo e del mare i granelli infiniti
nascondono tesori e ricordi indelebili
di giovani uomini nei loro anni svaniti.