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Autore: Anor    10/07/2012    4 recensioni
"Questo racconto narra di un amore clandestino all'interno di una corte feudale.
Lei è una nobildonna, costretta a prendere in sposo un giovane principe del suo stesso rango; lui è un umile giardiniere dal gran cuore, intelligente e sveglio, oltre che bellissimo.
L'amore riuscirà ad abbattere anche le barriere sociali più rigide? I giovani riusciranno a coronare i loro sogni?"
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender
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Ecco qui uno dei miei esperimenti più assurdi. L'idea di costruire una fiaba è nata una sera di delirio con un'amica in campeggio, dopo che in libreria avevamo trovato un libro che s'intitolava, appunto, Donna Berta.
La trama l'ho già scritta e pensata, ma non sapendo se questa cosa troverà mai un seguito decente, sottopongo il prologo alla vostra attenzione. In pratica, ditemi se l'idea vi incuriosisce, almeno un po'.
Buona lettura!

 

Questa storia narra di un amore clandestino all'interno di una corte feudale.
Lei è una nobildonna, costretta a prendere in sposo un giovane principe del suo stesso rango, lui è un umile giardiniere dal gran cuore, intelligente e sveglio.
L'amore riuscirà ad abbattere anche le barriere sociali più rigide? I giovani riusciranno a coronare i loro sogni?

C'era una volta in un paese lontano lontano un piccolo reame governato da due giusti sovrani. Re Eber e regina Leila avevano una bellissima figlia di nome Berta ed un figlio più piccolo di nome Neil.

La fanciulla aveva compiuto quell'inverno venti anni. I suoi occhi blu ed i suoi capelli corvini conquistavano i cuori di tutti gli uomini, ma ciò che più li ipnotizzava, incatenandoli di fronte al suo splendore, era la sua voce. Melodie cristalline scaturivano da quelle dolci labbra che tanti avrebbero voluto baciare, melodie tanto soavi che anche gli uccellini smettevano di cinguettare per ascoltarla mentre cantava.

Non era raro che la fanciulla passeggiasse per il cortile e le stanze del castello intonando a mezza voce alcune poesie che il re stesso scriveva, riuscendo a bloccare persino il sommesso brusio della servitù che lavorava.

Monna Berta alloggiava nelle stanze nell'ala est del palazzo, dove i tiepidi raggi mattutini del sole, raggiungendo il letto a baldacchino tramite una grande finestra, svegliavano la fanciulla più dolcemente del canto del gallo.

Un bel giorno di primavera, appena fu tornata nelle sue stanze dopo la prima colazione, giunse la sua ancella, Raja, annunciandosi colpendo tre volte col battente sulla pesante porta di legno massiccio.

-Signorina, vostra madre vi attende in sala. Mi ha detto di avvertirvi che vi vuole parlare il prima possibile.-

Monna Berta aprì uno spiraglio, tirando un sospiro di sollievo: -Oh, meno male che siete voi, Raja. Ho un estremo bisogno del vostro aiuto e consiglio, sono disperata, non ho niente da indossare! Se devo incontrare la regina non posso indossare questi abiti sgualciti da contadinella!-

Con aria rassegnata la serva entrò nella stanza e si inginocchiò vicino all'enorme baule iniziando ad estrarre abiti per trovare quello perfetto per la fanciulla.

La principessa Berta era seduta in fondo al letto in preda ad uno sconforto sempre più profondo quando l'ancella si alzò raggiante tenendo in mano un abito in seta viola.
Le sistemò la sottoveste e le strinse il corsetto, prima di farle indossare il vestito. Quando Raja la condusse di fronte al grande specchio vicino al letto, il volto della giovane si aprì in un sorriso luminoso: un corsetto con lo scollo a cuore esaltava le sue forme generose mettendo in evidenza il punto vita, mentre la grande gonna a crinolina arricchita di pietre preziose brillava, facendo risaltare ancora di più il colore dei suoi occhi. Il tutto era completato da lunghi ed eleganti guanti di seta viola.

-Raja, se non ci foste voi, sarei perduta- le disse mentre si infilava le scarpette da abbinare all'abito. La serva sorrise: Monna Berta era esigente, ma quando si riusciva a soddisfarla, si poteva essere certi che i ringraziamenti sarebbero stati reali. Lei, per esempio, avrebbe potuto percorrere i corridoi tra gli alloggi della servitù e le camere della principessa ad occhi chiusi, dato che la signorina la mandava a chiamare ogni giorno (e non raramente, più volte al giorno), ma questi suoi sforzi erano ripagati dall'estrema gentilezza che la principessa le riservava.

Fischiettando un'aria, Berta s'incamminò verso la sala.

Chiese il permesso e, quando le fu dato, superò la soglia, procedendo verso la poltrona di fronte a quella di sua madre.

-Io e tuo padre abbiamo preso una decisione- disse la regina, senza nascondere una punta di tristezza.
La ragazza si sedette, aspettando che la madre continuasse a parlare.

-Ti dovrai sposare entro il tuo ventunesimo compleanno-.

 

Note dell'Autrice
Beh, io vi avevo avvertito che era una completa follia XD
Fatemi sapere cosa ve ne pare u_u
Un bacione,
Anor

 

Un ringraziamento speciale a Pesche, senza la quale questa cosa non avrebbe mai avuto inizio.

   
 
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