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Autore: Erin    24/01/2007    26 recensioni
“...Io e te insieme, comunque andrà. Non disperare perché sarò il tuo cuore, quand’esso cesserà di battere. Sarò la tua mente, quand’essa cesserà di ragionare. Sarò la tua vita, quand’essa ti sarà portata via...”
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho sempre pensato che le giornate di pioggia fossero bellissime

Ho sempre pensato che le giornate di pioggia fossero bellissime. E’ come se il mondo fosse coperto da un velo, un velo che ha la capacità di nascondere tutto il male presente nel mondo e nel tuo animo.

 

Anche Hogwarts, quando banchi di nuvole nere prendono il posto del cielo e grandine e neve imperversano nell’etere, strano a dirsi, sembra ancora più bella.

Il castello è vuoto, freddo, spoglio. Ed a volte la solitudine è davvero stupenda ed indispensabile. Tutti rintanati nei rispettivi dormitori o al massimo in Sala Grande. I corridoi, illuminati solo dalle fiaccole murarie, sono deserti. Ci sono solo io, raggomitolata sul piccolo davanzale di un finestrone, grande poco meno delle mie gambe distese, ad ammirare la tempesta che si scatena sul mondo, penseriosa.

 

Lampi e fulmini illuminano a scatti il mio viso, mentre i miei occhi dorati sono fissi su quelle immagini. Quando ho bisogno, riesco a sgombrare i miei pensieri da qualunque preoccupazione...riesco a sentirmi così leggera.

 

Mi aggiusto una ciocca di capelli dietro l’orecchio, mentre porto le ginocchia al petto e mi sistemo meglio per non cadere.

C’è un libro affianco a me, finito da pochi minuti, che sosta coperto da una sciarpa che ho appena tolto.

 

Dei passi ridestano i miei pensieri, facendomi voltare.

E’ lui, infondo al corridoio: ma non è avvolto nella sua divisa dove in genere lo stemma di Serperverde brilla orgoglioso.

Porta una camicia bianca arrotolata a tre quarti, mentre un cravatta verde-argento penzola allentata. Cammina, le mani in tasca, con la sua solita aria austera.

 

Non lo sopporto, lo odio davvero.

 

Mi volto di nuovo verso il finestrone quando la sua voce echeggia nel corridoio, fino a farsi sempre più vicina mentre continua a camminare.

 

Granger, sei sola. Dove sono i tuoi amichetti? Ti hanno lasciato sola in un momento come questo?” dice, deridendomi.

 

“ Loro non sanno” mormoro solo, guardando fuori.

 

“ E come potrebbero: è successo solo l’altra notte... asserisce come se stesse parlando dell’ultima partita di Quiddich.

Con un balzo si siede sul davanzale, affiancandomi, mentre io resto con le gambe raggomitolate al petto, guardando la tempesta fuori.

 

“ Stai piangendo? Se è così ti capisco, sei solo una...” fa beffardo, ma le parole vengono smorzate da un mio urlo quasi soffocato.

 

Mi volto e lo fisso, carica di rabbia.

“ Di solo un’altra parola e giuro che ti lancio un Avada Kedavra senza nessun ripensamento” sibilo a denti stretti, i pugni chiusi in grembo.

 

“ Oh si certo, vuoi vendicare i tuoi genitori che sono morti. Ops...uccisi” si corregge ridendo, mentre si posiziona come me sul davanzale, portandosi le gambe piegate al petto. Il suo sguardo vaga fuori, come il mio, che cerca di restare calmo.

“ Erano deboli, i miei genitori mi hanno detto che è stato facile ucciderli, un gioco da ragaz...”

 

Un sonoro rumore echeggia nel corridoio deserto, mentre la mia mano resta premuta contro la sua guancia sinistra, dove si fa formando un alone rosso.

 

Una lacrima scende sul viso di Draco, gli occhi si velano di un sentimento a me sconosciuto. Ma la sua espressione non muta di molto, come se a piangere non fosse lui.

 

Resto interdetta e faccio lentamente scivolare la mano giù dalla sua guancia, che di peso cade sulla sua spalla.

 

“ Scusami...” sussurra, attirandomi a lui ed abbracciandomi.

 

Ma cosa...” provo a dire, ma lui mi stringe, scuotendo la testa.

 

“ Io sono un bastardo, uno stronzo. Volevo farti sentire come mi sento io adesso...”

 

So a cosa si riferisce. Ho saputo che anche i suoi genitori sono morti, catturati dagli Auror oggi stesso.

 

“...perchè tu eri lì e non piangevi” aggiunge, mentre sento una goccia calda cadere sulla mia spalla: sta ancora piangendo e non avevo mai visto Draco piangere.

Un’altra lacrima segue la prima, solcando le sue gote pallide fino a giungere sulle sue labbra, fino a ricadere sulla mia spalla.

 

Inizialmente resto immobile, mentre lui mi abbraccia e singhiozza, senza riuscire a fare nulla.

 

Ma poi non ci riesco, è più forte di me. Sento il calore della sua mano accanto alla mia così intreccio le dita della sinistra con le sue.

 

Lui sussulta.

 

La mia mano libera lentamente si avvicina al suo viso, fino a sfiorarglielo. Quando lui sente il contatto leggero delle mie dita sulla sua guancia umida, chiude gli occhi, abbassando la testa, tacito invito a continuare a sfiorarlo.

 

“ Hanno ucciso i tuoi genitori...scusami” sussurra, ancora gli occhi socchiusi e la testa chinata appoggiata sulla mia spalla.

 

Si sente colpevole e distrutto, mi ritrovo a pensare, mentre la mia mano accarezza la sua guancia e i suoi occhi chiusi, qualche volta, permettono a qualche lacrima di uscire.

 

E’ come se il nostro corpo e la nostra anima fossero collegati da una corda invisibile, perché io mi ritrovo a piangere senza emettere alcun suono, ma lui sembra accorgersene perchè scioglie l’abbraccio e alza lo sguardo arrossato verso di me facendomi perdere in quelle pozze d’argento che ora sembra fuso.

 

“ Io...non volevo piangere. L’avevo ripromesso a me stessa” mormoro, tra un singhiozzo ed un altro.

 

Mi stringe la mano come per farmi sentire che lui mi è vicino e con l’altra sale sulla sua guancia, per sfiorami la mano.

 

Anche io non volevo piangere” mi dice, mentre mi carezza la mano che ancora ho sulla sua guancia, ormai bagnata dalle sue lacrime.

 

“ A me non resta più nessuno dopo l’altra notte. Dopo che i miei genitori sono morti, nel tentativo di scappare dagli Auror intervenuti sul posto. I miei hanno avuto quello che meritavano ma...mi sento comunque abbandonato” confessa, mentre sento il suo cuore battere.

 

Gli cingo la vita con le mie braccia, stringendolo a me, mentre il pianto si fa sempre più forte. Vorrei smettere, ma davvero non riesco. La mia testa è poggiata sulla sua spalla, riesco a sentire il profumo della pelle del suo collo: è così rilassante che riesco perfino a chiudere gli occhi, mentre lo stringo ancora di più a me, così come fa lui, poggiando la sua testa sulla mia, mentre, lo sento, si rilassa, carezzandomi con una mano i capelli, mentre l’altra mi stringe in vita.

 

Nessuno ha colpa in una guerra, e forse non esiste neanche il male ed il bene. Esistono solo persone che si uccidono per prevalere l’una sull’altra: la guerra non ha regole.

Lo dimostra il fatto che due ragazzi, costretti ad odiarsi, ora stiano in un corridoio a piangere, aggrappati alla vita dell’altro.

 

Dev’essere una bellissima scena, questa: due ragazzi in un silenzioso corridoio isolato, stanno raggomitolati insieme su un piccolo davanzale, vicinissimi, mentre si tengono per mano abbracciati.

Dev’essere una bellissima scena per chi non sa che lui è Draco Malfoy ed io sono Hermione Granger. Ecco, chi lo sa non userebbe il termine “bellissima” ma più insolita o meglio, assurda.

 

E’ strano il silenzio che incombe su di noi, ma non sembra pesare. E ci basta sentire il contatto dell’altro per stare bene.

 

Siamo solo due ragazzi, infondo: non esistono cognomi adesso, non esistono stirpi, non esiste nulla.

Ci aiutiamo a vicenda, ci capiamo a vicenda, anche nei nostri silenzi.

 

Siamo solo due ragazzi: due ragazzi che piangono.

 

“ Quand’eravamo agitate o semplicemente tristi, quando sembrava che il mondo ci stesse cadendo addosso io e mia madre facevamo un gioco. Lei mi stringeva, mi faceva appoggiare la testa sul suo petto ed io sentivo i battiti del suo cuore, mentre lei mi carezzava i capelli e cantava una canzone.

Ogni volta che sentivo un battito, sorridevo, perché mia madre mi sussurrava che lei era con me...e questa era la cosa importante. Poi toccava a me, la facevo adagiare al mio petto e le dicevo che anche io ero con lei e questa era la cosa importante...” mormoro, adagiando prima Draco al mio petto e facendogli sentire i battiti del mio cuore.

 

Sembra un bambino indifeso, mentre mi abbraccia e si accoccola contro di me.

 

Prendo a carezzargli i capelli, mentre dolci parole di una melodia quasi dimenticata affiorano tra i miei ricordi.

 

“...e sono qui, accanto a te. Non ti lascerò mai, ti proteggerò. Avrai il mio amore, il mio corpo e la mia anima. Niente ci potrà dividere...”

 

Draco mi stringe ancora di più, come se un moto di gratitudine gli avesse pervaso l’anima.

 

Hermione...io sono rimasto davvero solo” mormora d’improvviso, mentre il suo cuore accelera di due battiti.

 

So cosa intende dire. Io ho Harry, Ron e tanti altri che sapranno donarmi l’affetto di una famiglia. Lui invece non ha nessuno, tanto meno l’affetto di una famiglia, anche se forse non l’ha mai ricevuto, in verità.

 

Alza lo sguardo, sciogliendo lentamente l’abbraccio, mentre mi porta contro il suo petto: è arrivato il suo turno.

 

Non ricorda le parole della canzone di mia madre, ma dice che ha dei ricordi di una dolce melodia, di quand’era piccolo, che gli cantava la sua.

 

“...Io e te insieme, comunque andrà. Non disperare perché sarò il tuo cuore, quand’esso cesserà di battere. Sarò la tua mente, quand’essa cesserà di ragionare. Sarò la tua vita, quand’essa ti sarà portata via... sussurra mentre mi carezza i capelli.

 

C’è tanta disperazione in quelle parole, riesco a sentirlo. Ma sono dolci e una lacrima mi scende lungo la guancia. I miei genitori non ci sono più. Sento che solo in quel momento riesco a realizzarlo.

 

Alzo lo sguardo, fissando quegli occhi ammalianti, velati d’umido. I nostri menti si sfiorano, le nostre bocche fondono il respiro, i nostri nasi si accarezzano.

 

“ Non sei solo...ci sono io, ora” sussurro con un sorriso flebile, a fior di labbra, mentre lui si avvicina di quel millimetro in più sfiorandomi la bocca con la sua. Non è un bacio passionale, solo dolce, tenero e pieno d’amore...forse proprio bisognoso d’amore.

 

“ Credo di aver bisogno di te” dice con voce debole, mentre io intreccio più forte la mia mano con la sua.

 

Mi bacia con estrema lentezza, spostando le labbra accanto alle mie dove lascia altri baci. Io chiudo gli occhi, sentendo quel calore che mai avevo provato prima. Sento le sue labbra salire sulla mia guancia arrossata e poi scendere, dolcemente, di nuovo sulle mie labbra, dove si posano, dandomi soffici baci forse leggermente umidi e caldi.

 

Forse eravamo diventati davvero un appiglio l’uno per l’altra, quasi la nostra vita dipendesse da quell’abbraccio e quei baci.

Ed è bello rimanere così, abbracciati, sentire i battiti calmi dell’altro, mentre il calore ed il profumo di lui t’invade l’anima.

 

Hermione Granger, mi ha rapito l’anima. Tienila con cura” mi raccomanda abbozzando un sorriso carico di gratitudine, mentre mi dona un bacio e scivola giù dal davanzale.

 

Lo fisso, in mezzo al corridoio, mentre si allontana all’indietro, guardandomi.

Solo dopo molti passi si volta, dandomi le spalle, sparendo dietro un angolo.

 

In quel momento Hogwarts si riversa dalla Sala Grande e dai dormitori: iniziano le attività pomeridiane.

 

Il caos pervade i corridoi ed io sto ancora lì, mentre mi asciugo le lacrime e rido: sembra un controsenso.

 

Scendo dal davanzale, mettendomi la sciarpa al collo e avviandomi verso la Biblioteca con il libro in grembo, per restituirlo.

 

Fuori continua a piovere, forse più di prima. Ho sempre pensato che le giornate di pioggia fossero bellissime perché puoi essere un fantasma che cammina tra la folla: sembra che nelle giornate di pioggia tutti siano persi nei loro pensieri. Attraverso l’orda di gente che occupa i corridoi come se fossi invisibile, senza dover dare spiegazioni, senza dover parlare.

 

E se qualcuno mi dovesse chiedere qualcosa, saprei come rispondere.

 

Hermione, stai piangendo...”

 

“ No Harry. Non sono lacrime: ero fuori, sotto la pioggia”.

 

 

 

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Bene! Non uccidetemi per questa one-shot senza senso che ho scritto adesso, in due minuti. Sarà che qui piove e sono un po’ malinconica. Spero non vi faccia sentire male essendo troppo...sdolcinata, ecco. Ma lo sapete come sono fatta, alle volte la mia parte pazza si fa sentire!^_______^

 

Baci,

Erin.

  
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