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Autore: Charlie Hudson    10/07/2012    3 recensioni
Due gemelle, cos' uguali, ma così diverse, unite dalla passione per la musica e da una tragedia che le colpisce in tenera età. Stanche di vivere a New York si trasferiscono a L.A per cambiare vita, ed è proprio qui che incomincia la loro storia con i Guns n' Roses.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Love, love, love…sex!

Elizabeth correva veloce. In poco tempo arrivò alla piccola spiaggia vicino al faro dove molto probabilmente si trovava Axl. Il luogo era tetro e triste, illuminato solo dalla luce fioca della luna. Elizabeth entrò nel faro e cominciò a gridare, anche se una grande paura si stava impossessando di lei “Axl! Axl!” nessuna risposta.
Allora decise di salire le scale: il piano di sopra era se possibile ancora più malmesso del piano di sotto, sembrava stesse per crollare da un momento all’altro.
“Axl!” chiamò ancora. Niente.
Proprio quando stava per perdere le speranze vide una figura rannicchiata su se stessa, con le gambe vicino al petto. La bionda gli si avvicinò con cautela, ricordando le parole di Izzy
“Axl” sussurrò.
Il rosso non si girò.
“Axl” riprovò di nuovo.
Lui girò il viso e ad Elizabeth quasi non venne un colpo: aveva gli occhi infossati, rossi e pieni di lacrime. Le labbra erano secche e il viso contratto.
“Cosa vuoi?” chiese lui, con voce flebile e arrochita.
“Ero venuta per vedere se stavi bene”
“Sto bene, ora puoi anche andartene”
“Ma Axl, ti prego….lascia che ti aiuti” disse la bionda implorante.
“Nessuno può aiutarmi, nessuno mi capisce, nessuno sa quello che sto passando e quello che provo! Vattene, stupida! Come potresti aiutarmi?! Pensi di sapere tutto degli altri, ma in realtà non sai niente! Va via, ritorna nel tuo mondo felice e senza problemi!” gridò, mentre copiose lacrime gli cadevano sul viso pallido.
“C..cosa?” il cuore di Elizabeth si fermò: lui, il ragazzo che le aveva fatto perdere la testa, le aveva detto che era una stupida viziata. Non voleva dirle quello che provava, non si fidava di lei. Oltre al dolore, nell’animo di Elizabeth si stava sprigionando anche rabbia.
Ormai le parole di Izzy erano un vano ricordo.
“Si, è vero! Non so perché stai così, mi dispiace, ma ancora non ho il dono di leggere nel pensiero! Come faccio a capirti, se tu non me lo permetti!? Ero solo preoccupata, perché sono innamorata di te e vorrei che tu stessi sempre bene! Ma sai che ti dico, basta! Non me ne fotte un cazzo di te, sei solo uno stupido egoista!” e scappò via, lasciando il rosso da solo.
Axl si prese la testa fra le mani, cosa aveva fatto? Aveva mandato via la persona che l’aveva fatto sentire veramente bene, per la prima volta nella vita. Elizabeth aveva ragione, era solo uno stupido egoista, doveva condividere con lei quello che provava. Lei l’avrebbe aiutato.
Con le poche forze rimaste si alzò in piedi e corse nella direzione presa da Elizabeth, voleva farsi perdonare, voleva stare con lei perché anche lui si era innamorato.
Fortunatamente la bionda non era andata molto lontano. Axl aumentò il passo e la raggiunse, prendendola per il polso. Lei si girò: aveva tutto il mascara colato, il viso contratto in una smorfia di dolore e si portava una mano sul petto come se fosse stata appena ferita.
“Lasciami” sibilò lei.
“No” rispose Axl, attirandola a sé e abbracciandola con tutta la dolcezza di cui era capace.
Elizabeth fece un po’ di resistenza, cominciando a piangere e a tirargli deboli pugni per la frustrazione, ma Axl non mollava, anzi la strinse ancora più forte.
Dopo un po’ le braccia della ragazza andarono a cingergli il busto, sempre più forte, fino a quando le nocche delle mani non divennero bianche e poggiò il viso coperto di lacrime sul petto nudo di Axl: le aveva fatto male, si. Ma aveva capito che in quel momento non era in lui e poi la bionda era troppo debole per vivere senza di lui, ormai.
“Sc..scusami” disse Axl, alzandole il viso e dandole un lieve e dolce bacio sulle labbra.
“Non importa, voleva dire che ancora tu non provi un sentimento abbastanza forte da dirmi quello che ti turba, ma tranquillo, io aspetterò” detto questo, Elizabeth si sciolse dall’abbraccio e voltò le spalle al rosso che la guardava terrorizzato. Si, terrorizzato all’idea di perderla.
“Aspetta Elizabeth, aspetta!” gridò Axl “Non puoi lasciarmi qui! Io sono innamorato di te, io ti amo!”
La bionda sgranò gli occhi e si fermò. Si girò in direzione del rosso e mossi da un fortissimo desiderio, corsero l’uno incontro all’altro.
Elizabeth saltò letteralmente addosso ad Axl e immerse il volto nell’incavo del collo di lui che la sollevo da terra e l’abbraccio, prendendola in braccio.
Dopo un lungo e passionale bacio, la bionda disse “Anche io ti amo, Axl William Rose”.
Sul viso del giovane si dipinse un grande sorriso.
Andarono, tenendosi per mano, sulla spiaggia, dove Axl fece adagiare Elizabeth. Si mise sopra di lei e incominciò a baciarla, insinuando le sue mani sotto la maglietta di lei e cominciando a torturarle il seno.
Elizabeth gli tolse la maglietta e ammirò quel petto pallido e perfetto, cominciando a torturare Axl, mordendogli l’orecchino al capezzolo. Axl gemeva.
In poco tempo di liberarono della biancheria intima; Axl stava per scostarle le gambe quando Elizabeth lo fermò “Aspetta Axl, voglio fare una cosa” si alzò e andò dietro ad Axl.
Gli accarezzò dolcemente la schiena e la vide: la cicatrice, lunga e profonda, rossa che brillava alla luce della luce. Appena la sfiorò Axl s’irrigidì, ma la bionda non se ne preoccupò: voleva far capire ad Axl che di lei si poteva fidare, che lei non aveva paura del suo passato, che avrebbe volentieri condiviso con lui il suo dolore.
La baciò, accarezzandola dopo ogni bacio. Axl sospirava ogni volta che le labbra di lei si posavano sulla ferita.
Dopo un po’ Axl riportò Liz sotto di lui e con una lentezza esasperante la penetrò, mentre la bionda gemeva per il piacere.
Quando raggiunsero insieme l’orgasmo, il rosso si stese di fianco a lei ancora ansimante, la prese e la fece attaccare al suo corpo come se avesse paura che potesse scomparire da un momento all’altro.
Axl prese il suo giaccone rosso e li coprì entrambi. Dopo un po’ caddero tutti e due, stanchi, ma felici nelle braccia di Morfeo.

Scusate per il ritardo, ma fra mare e passeggiate e uscite, proprio non ho avuto modo di aggiornare! Devo dire che questo capitolo non mi soddisfa tanto. E' inutile, la dolcezza non fa per me! xD Beh, ringrazio tutti quelli che leggono, seguono e recensiscono. Vorrei ringraziare Smurf_ e Alex Rose McKagan, sempre fedelissime, ma anche Foxygiu! Mi raccomando quando finite di leggere, recensite! Bacioni! Ah vorrei pubblicizzare una mia nuova storia "When the past comes knockin' at your door" recensite anche quella, ahahahah! Bacioni, ciaooo!
Charlie :**

  
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