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Autore: the best girl    10/07/2012    1 recensioni
Questa non è una favola, ricca di amore, amicizie, lieto fine...no. Questa è la realtà.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNA VITA COMPLICATA


Jasmine, giovane donna laureata e con un lavoro da giornalista molto precario. Elettra, la figlia di 3 anni, arrivata in modo inaspettato.
Loro sono le protagoniste di questa vicenda che ,ahimè, non finirà bene.
La vita di Jasmine non è stata delle più felici; dovette abbandonare la famiglia per proseguire gli studi, necessari per potersi trovare una fonte modesta di guadagno.
L'unica cosa che la rallegrava durante quel suo periodo di solitudine era il suo fidanzato, e la storia durava da più di un anno.
C'era molta intimità e tenerezza in quella coppia, un amore da favola penserete voi. Si, fino a quel punto, finchè un giorno Jasmine scoprì di essere rimasta incinta.
Convinta più che mai di tenersi il bambino e altrettanto sicura che questa venuta avrebbe rafforzato il suo rapporto con il fidanzato, gline parlò....l'unica cosa che ottenne furono grida, insulti e un addio.
Si, il ragazzo non ne volle sapere, voleva godersi la vita ancora per un bel po' e forse un giorno avrebbe messo la testa a posto.

E Jasmine? Che poteva fare, aspettò il giorno del parto e si ritrovò tra le braccia una splendida bambina.
Elettra cresceva, aveva bisogno di cure, vestiti, amore. Jasmine riusciva a malapena a insegnarle a parlare; doveva cucinare, pulire la casa, scrivere articoli per il giornale presso cui lavorava...rischiava di crollare.
Le ci volle un po', ma alla fine prese la decisione secondo lei migliore: avrebbe affidato la piccola ad una casa famiglia, lì si sarebbero presi cura di lei e una volta cresciuta sarebbe andata a trovarla e le avrebbe raccontato tutto.
La abbracciò per l'ultima volta e le diede un bacio con l'augurio di una vita felice.





Quattordici anni sono passati dall'ultima volta che vedemmo un sorriso sul volto di Jasmine. Oggi quel sorriso sarebbe tornato; si, perchè sarebbe andata a trovare la figlia per il suo diciassettesimo compleanno. La paura di non essere più accettata era tanta, moltissima...chissà* se quella tenera bambolina si ricordava ancora di lei.
"Quante cose deve aver imparato in questi anni, e come dev'essere cambiata, sarà bellissimo il mio amore", diceva ad alta voce.

Eccola arrivata davanti al Collegio degli Angeli. Le tremavano le gambe. Le suore stavano aspettando la sua visita, infatti ancor prima che Jasmine suonasse il campanello ecco che le venne incontro la direttrice della scuola, Suor Simona.
"Buongiorno sorella, come state?"
"Buongiorno cara, bene grazie e lei? Sta bene?"
"Benissimo, come non mai", rispose sicura Jasmine. "E lei come sta, Elettra, sta bene?"
"Non si preoccupi, lo vedrà lei stessa con i suoi occhi. Venga, da questa parte, è nel laboratorio di musica con Suor Emilia ad esercitarsi con il pianoforte, suona divinamente."
A Jasmine scese una lacrimuccia: era tanto orgogliosa della figlia.

Eccola, dietro la vetrata c'era lei, il suo unico amore, ed era lì, bella come un fiore appena sbocciato. Sembrava serena e felice, e probabilmente lo era.
"Forza signora, vada dentro e le parli; si prenda tutto il tempo necessario. Che Dio la benedica", disse Suor Simona. "Elettra, c'è una persona che è venuta a trovarti...la tua mamma"
Suor Simona e Suor Emilia lasciarono sole mamma e figlia e attesero dietro le grandi vetrate nel buio corridoio.
"Amore mio, quanto mi sei mancata, io..."
"Ciao mamma", pronunciò Elettra con tono severo.
"Vieni sediamoci"

Passarono cinque minuti in totale silenzio, quando finalmente la madre iniziò a parlare.
"Le hai ricevute le mie lettere? Le hai lette? Hai capito perchè ho fatto tutto questo? Sappi che l'ho fatto per il tuo bene."
"Si le ho lette e ho visto qualcuna delle foto di quando ero piccola...ma non potevi venire di persona a dirmi tutte quelle cose?!", disse ad alta voce la figlia.
"Volevo, ma poi dicevo a me stessa che se fossi venuta ti avrei sempre voluto riportare a casa con me, e sarei stata ancora incapace di badare a te come avrei voluto...non sai quante volte avrei voluto venire a vedere la piccola crescere"
"Ma cosa pensi! Che per me sia stato facile tutto questo? Mi rifugiavo nella musica, l'unica cosa che potesse darmi quel briciolo di serenità* e conforto, mi sentivo sola, sono sola."
"No no ora non sei più sola, e non lo sarai mai più. Ho avviato le pratiche per l'affidamento, ci vorrà qualche settimana ma presto potrai tornare a casa, se vorrai"
Elettra non era arrabbiata con la madre, in fondo la capiva, e da anni non desiderava altro che arrivasse questo momento.
"Si mamma si, verrò con te! Scusa se ti ho gridato contro ma vedi io..."
"Nono non fa niente non ti preoccupare, è normale tutto questo. Verrò a trovarti tutti i giorni finchè non sarai di nuovo a casa. Ora ho un lavoro stabile che mi frutta bene, il nonno mi manda un assegno mensile di 1000 euro che di certo aiuta, vedrai che ce la caveremo"

Si abbracciarono, e quell'abbraccio fu il primo passo per recuperare tutti gli anni perduti.





Spazio Autrice:

Ok, è una cacca lo so, però boh l'ho scritta di getto è l'ho voluta mette qui lo stesso.
Opinioni e pareri sempre ben accetti :)

TBG









  
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