C’era una
volta un pescatore, uno di quelli che raggiungeva la costa solo di notte, quando
nessuno solcava le onde possenti o la calma piatta del mare, oltre al suo
peschereccio malandato e dal dubbio gusto. E ogni notte, con la luna splendente
o con il nero delle nubi notturne, lui puntava la sua imbarcazione verso
l’insistente luce di un faro, che squarciava ogni nero e ogni buio, e lo
raggiungeva nonostante tutte le intemperie che facevano scricchiolare il legno
fracido. Lui tornava sempre verso quella luce, e tutto il pescato andava lontano
da lui, venduto per pochi spicci, utili a tenere insieme ancora e ancora i pezzi
di quell’imbarcazione cadente, per un’altra uscita, per un altro
ritorno.
Successe
una volta che il faro smise di splendere. Il pescatore aggrottò le sopracciglia,
ma non volle arrendersi, e così non gettò l’ancora. La notte era più nera del
solito, le stelle non si vedevano, e la luce della luna riusciva a illuminare a
mala pena il viso dell’uomo, che con gesto calmo ma deciso accese una sigaretta.
Il mare era piatto, e tuttavia era il più pericoloso di tutti. Perché i pericoli
maggiori sono silenziosi, e strisciano accanto alle anime tutti i giorni,
portando angoscia e agonia, o nel migliore dei casi il terrore un mostro dalle
ignote fattezze possa in un momento qualsiasi saltar fuori e divorarci
all’istante. Così quel mare così calmo in quella notte così nera nascondeva la
potenza di una corrente invisibile, che trascinò con sé la nave, lontano da quel
faro. E il pescatore non poté impedirlo.
E quando la
nave si arenò su di un’isola lontana egli quasi non se ne stupì. E ciò che
succede quando si è nel buio. Si sbatte, si inciampa, si cade, a volte si
sorride, ma forse è solo per non piangere…
La nave non
ripartì mai più, e il pescatore non poté tornare verso il faro. E finì per
mangiare tutto ciò che pescava, perché quando sentiva un fremito allo stomaco
nel guardare il faro in lontananza puntare con forza verso il mare lo confondeva
per fame…
Aaah, è da un po’ che non scrivevo, e questo ritorno è un po’
inaspettato. Spero possa piacere a qualcuno.