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Autore: ElenSofy    11/07/2012    1 recensioni
Questa storia in parte è fantastica perchè dentro si parla di uno specchio magico che manda luce fuori e poi è ovviamente avventurosa, altrimenti non l'avrei messa in questa sezione!
Si descrive l'avventura di queste due ragazze, che in una buia serata di Halloween incontrano questo specchio che le risucchierà su un cratere di un vulcano attivo, che lì per lì sembrerà calmo ma poi si dimostrerà una bestia feroce.
Fortunatamente le due ragazze si salvano da questo sogno così strano!
Questa è una storiella cortissima che ho scritto molto tempo fa e lo rispolverata l'altro ieri.
Che dite ho fatto bene a spolverarla oppure doveva lasciarla ammuffire in qualche cassetto della soffitta?
Vi prego recensite e scrivete anche se sono portata per questo genere di racconti oppure devo tornare a racconti più...romantici, che sinceramente a me piacciono di più.
Non mi resta che augurarvi buone vacanze e buona lettura!
Anzi vi augurerò buona fortuna per quelli che leggeranno questa storia.
Accetto tutti i tipi di recensioni, anche quelle più negative perchè io non sono nata perfetta e quindi se nessuno mi dice che cosa devo cambiare non potrò mai migliorare.
A volte sbagliare, serve ad imparare!
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi ero svegliata male evidentemente, perchè non me ne andava bene neanche una. La sfortuna mi aveva colpito un'altra volta e proprio di sabato: non c'era la scuola e c'era la sfortuna...
Si stava avvicinando Halloween e tutti cercavano il costume adatto.
La mia amica Emi ormai parlava solo di questo e mi aveva riempito la testa con tutte le cose che diceva, ma a me non importava niente.
Avevo deciso che quell'anno non mi sarei mascherata, anche perchè non avrei saputo da che cosa. Mentre Emi discuteva sul fatto di mettersi o no lo smalto, io alzai gli occhi e vidi un'ombra nera. Si stava facendo buio e di luce ce ne era poca. Emi continuava a parlare tranquillamente e non si era accorta di niente, ma si bloccò subito quando svoltammo l'angolo e scorgemmo un grande lenzuolo nero e sotto quattro piedi.
Tremammo di paura e quasi quasi decidemmo di andarcene, ma eravamo prese dalla curiosità di sapere cosa ci fosse sotto quel lenzuolo e rimanemmo ferme. Tirammo il lenzuolo e scoprimmo un tavolo e appoggiato uno specchio che emanava lampi di luce e di fuoco. Dallo specchio, improvvisamente, uscì una testa di persona che ci prese per il braccio e ci trascinò nello specchio. Cercammo di opporre resistenza, ma quel signore sbucato dallo specchio sembrava più forte di noi.
In un momento ci ritrovammo in un turbine di colori; mi girava la testa per le troppe curve. Volevamo strillare e chiedere aiuto, ma per la paura non avevamo quasi più voce. Nel fondo del tunnel si scorgeva una luce fioca e poco dopo ci schiantammo al suolo e svenimmo.
Quando ci risvegliammo eravamo sul cratere di un vulcano, dal quale sporgendoci un po' vedevamo la lava che scoppiettava allegra.
Sporgendoci dall'altra parte vedevamo il mare in lontananza, e più vicino, delle case e le persone che giravano per il paese piccole come formiche.
Eravamo sdraiate e non azzardavamo ad alzarci, per paura di cadere dentro quel fuoco caldo che sembrava aspettasse proprio noi, o meglio la nostra fine. Peggio di così non poteva andare: eravamo sul cratere di un vulcano, avevamo sorpassato uno specchio ed eravamo finite in quel posto dove da una parte c'era la lava e dall'altra c'era un burrone.
Ad un certo punto si sentirono delle grida infernali. Dal cratere si alzava del fumo e tutte le persone scappavano lontane dal vulcano: proprio così:il vulcano stava per eruttare. Passarono cinque minuti buoni, durante i quali il sudore colava e ci scambiavamo segni di saluto, come per dirci "addio", ma usciva solo fumo e nient'altro. Si sentì un rumore, come di roccia che si frantumava e vidi solo per un momento Emi che scivolava giù verso la lava rossa. La presi per la maglia e cercai di portarla sul bordo, già più sicuro, ma era troppo pesante per me e io ero troppo piccola per sollevarla.
Riuscii a riportarla sul bordo, ma scivolammo un'altra volta: questa volta dalla parte del burrone.
L'aria fredda ci sfiorava il viso, ormai temevamo la nostra fine. Ma per fortuna lungo tutto il vulcano c'era una corda e ci attaccammo a questa.
Sapevamo che non potevamo stare attaccatte alla corda per sempre, anche perchè prima o poi si sarebbe rotta. Proseguimmo la discesa con la corda e finalmente mettemmo i piedi sulla terra ferma.
E ora che fare?
Si scorgeva un ponte: ci avvicinammo e ci sembrava non tanto sicuro ma lo percorremmo ugualmente.
Ci ritrovammo dall'altra parte e per nostra fortuna ci voltammo e così ci accorgemmo che il vulcano stava per eruttare.
Corremmo corremmo fino a svenire.
Ormai eravamo sicure che la lava non sarebbe potuta arrivare fin lì e invece scoprimmo il contrario.
Non ce la facevamo più, avevamo il fiatone e ci facevano male le gambe.
Per terra c'erano delle buche e noi inciampammo proprio in una di queste.
Ci risvegliammo e trovandoci per terra sane e salve, tirammo un sospiro di sollievo. Era tutto un sogno, ma il tavolo e lo specchio c'erano veramente.
Ma lo specchio non mandava più quei bagliori di luce e di fuoco.
Sarebbe stato meglio tornare a casa. Era buio e faceva freddo e non avrei voluto rivivere un'altra avventura come quella, almeno per il momento.
  
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