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Autore: JulietStarLight96    11/07/2012    2 recensioni
I protagonisti sono Andrew e Maggie, due coinquilini nella Londra moderna. Lei cacciata di casa perchè era troppo sfaticata per l'università, lui troppo squattrinato per averne una, si fanno compagnia a vicenda, si comportano come una coppia sposata senza neppure stare insieme. Hanno una loro routine, una loro combriccola di amici, si aiutano nel momento del bisogno, vanno a letto insieme, ma non si sono mai baciati. E se un giorno si svegliassero e si accorgessero che quello che hanno è più della trama di uno stupido film da quattro soldi? E se lui si trovasse una ragazza e lei iniziasse ad innamorarsi di lei?
Quando ero alle superiori volevo essere una scrittrice, avere la licenza di stare chiusa in casa con il mio gatto e una bottiglia di Vodka, senza uscire o farmi la doccia, mangiando solo pasti pronti perché la mia creatività non poteva essere fermata; solo crescendo ho capito che non avevo un futuro, non ero abbastanza simile alla massa per diventare una foto sul retro di un libro. Tutti i protagonisti delle mie storie, rimaste su una chiavetta abbandonata sul fondo di chissà quale borsetta, si chiamavano Andrew. E avevano i capelli scuri, i ricci, gli occhi verdi e la battuta pronta.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Non ho mai capito perché le persone normali sorridono agli estranei che incontrano per strada. Voglio dire, va bene la cortesia e tutto il resto, ma quei sorrisetti del cazzo mi fanno sentire come se qualcuno stesse tentando di dirmi ‘hei, io sono migliore di te, guarda come sei conciata’, mi fanno proprio girare le scatole. Insomma, so di non essere la ragazza più ricca o più bella d’Inghilterra, ma chi sei tu per sorridermi con aria di superiorità? Intanto tu non hai un padre che si fa il culo per comprarti un appartamento costoso nel centro di Londra solo per tenerti lontano da lui. Non che io ci tenga particolarmente a vivere con loro. Dopo averli delusi scegliendo di non fare l’università, i miei genitori hanno pensato bene di mantenermi fino a quando non avessi capito che fare della mia vita, troncando tutti i rapporti. E quindi ora vivo qui, condivido questi centocinquanta metri quadri con il mio migliore amico squattrinato, anche se abbiamo l’obbligo tassativo di non portare nessun altro senza concessione. Il che è diventato un po’ un problema, quando uno dei due è ubriaco e non in grado di chiedere (o dare) questo permesso.
«Meg –sentii la sua voce familiare chiamarmi dalla stanza di fianco- credo di aver bevuto un po’ troppo, ieri sera.» probabilmente ora era chino sul water a vomitarsi l’anima. Entrai nel bagno stancamente, era un tacito accordo, dovevamo sempre aiutarci nel momento del bisogno, e se quello non lo era... In fondo era Sabato mattina, la sera prima ci eravamo divertiti come sempre e adesso dovevamo pagarne il prezzo. «Credo di aver conosciuto una ragazza, ma non ricordo molto.» alzai gli occhi al cielo, ci mancava solo che dovessi ricordargli le sue conquiste. «Se ti riferisci a quella biondina tutte tette e niente cervello, mi pare che si chiami Brittany. Nome adatto per una svampita come lei.» il mio migliore amico si sciacquò la bocca prima di lanciarmi un’occhiata fulminante, che non risultò comunque molto credibile. «Più sono stupide, prima me le porto a letto.» «Questo è un insulto alla tua bellezza, potresti farti chiunque.» sussurrai, evitavamo di dirci sdolcinatezze di solito, per non cadere nella stupida trama da film dei migliori amici che si innamorano, ma al mio Andrew serviva un po’ di autostima, e non potevo lasciare che si abbattesse così. «Margareth Elise Montgomery, cosa avevamo detto a proposito dei complimenti?»
Per fortuna il mio cellulare vibrò sul comodino, interrompendo questa patetica conversazione che sarebbe finita nello stesso modo di tutte le altre. «Chi è?» si informò lui dal bagno, bofonchiando mentre si lavava i denti. «Fatti i cazzi tuoi!» gli urlai mentre ticchettavo sul display aspettando che il mio iPhone aprisse quell’sms che mi era appena arrivato da un numero sconosciuto. Era quel ragazzo che avevo conosciuto in un pub, mi pare si chiamasse Harry, che mi chiedeva di fare colazione insieme; un’occhiata veloce alla sveglia mi rivelò che era mezzogiorno e un quarto, ma chissene frega, lui era bello e tanto importava. «Drew io esco!» gli urlai aprendo l’armadio in cerca di qualcosa di adatto da indossare. Possibile che non avessi un fottuto vestito decente? «Cosa ti metti?» mi chiese prendendomi la vita, e studiando il resto del mio guardaroba che era ancora appeso e non buttato sul letto. «Che ne dici di questo?» recuperò dal mucchio un vestitino color panna che credevo di non avere più, senza maniche e lungo fino alle ginocchia. Perfetto. «Mi capisci sempre al volo» gli dissi abbracciandolo, poi lo spinsi fuori dalla camera per vestirmi. Non che non mi abbia mai visto nuda, ma così... è diverso. «No, è solo che mi piace vederti indosso quel vestito, e di conseguenza piacerà anche a lui!» mi urlò dal corridoio, mentre io fingevo di non sentirlo. Teoricamente non dovevamo farci complimenti, ma col tempo era inevitabile.
«E per curiosità, con chi dovresti uscire?» probabilmente si era seduto contro la mia porta. «Sei un cazzone.» esclamai sorridendo, indecisa se mettere degli orecchini a cerchio o a forma di fiore. Lui entrò senza farsi troppi problemi, prese una collana con un ciondolo a forma di cuore dalla scrivania disordinata, chissà come cazzo aveva fatto a trovarla, e me la allacciò al collo in silenzio. «Mettiti quelli col fiore» mi sussurrò prima di uscire dalla stanza. Vi starete forse chiedendo se abbiamo mai fatto sesso. Certo che sì. Da quando abbiamo capito che potevamo evitare di rimorchiare gente orrenda solo per farci una sveltina, se uno dei due rimaneva ‘a secco’ bastava che lo dicesse e c’era l’altro pronto. Siamo stati a letto insieme centinaia di volte, senza farci troppi problemi, senza mai baciarci o farci complimenti. Siamo sempre stati chiari sul fatto che non siamo una coppia. E probabilmente non lo saremo mai. Non siamo nemmeno ‘scopamici’, quello squallido termine da film di quattro soldi, siamo soltanto due che hanno capito che, in mancanza d’altro, non dobbiamo pagare nessuno per fare sesso. E poi insomma, eravamo entrambi belli, e –lasciatemelo dire- anche bravi a letto, per cui non ci serviva nessun altro. Rimorchiavamo nei bar solo per cercare qualcuno da sposare, qualcuno con cui condividere il resto della vita. O almeno, per me era così. Lui probabilmente lo faceva solo per vedere tette più grosse delle mie.
«Tu cosa fai oggi?» gli chiesi prima che si mettesse a fare altro e non riuscisse a sentirmi. «Sto chiedendo a Brittany se vuole venire qui, a pranzo.» «Non mi hai chiesto il permesso.» lo sentii sbuffare a due stanze di distanza, e passò qualche minuto prima che mi rispondesse. «Posso invitare la mia fidanzatina qui, mamma?» «Certo, piccolo mio!» mi infilai un paio di decolté rosse e un velo di rossetto, poi andai di là a salutare il mio coinquilino. «Non fare troppa confusione, mentre sono via.» lo abbracciai forte, attenta a non far impigliare i suoi capelli nei miei orecchini, e uscii sorridendo. Si preannunciava una giornata interessante, avevo conosciuto quell'Harry quando ero ubriaca e mezza svestita e volevo migliorare un po' l'impressione che aveva di me; mi era sembrato un ragazzo a posto, con dei riccioli biondi che gli circondavano il capo come un'aureola e degli occhi azzurri che facevano invidia al cielo. O per lo meno, io me lo ricordavo così. Non so quanto i miei ricordi siano affidabili, però. Alla fine decisi di tornare a casa presto per sorprenderli insieme, magari mentre facevano qualcosa di compromettente, e fingere di essere la ragazza di Andrew. Lui l’aveva fatto con me, una volta, era arrivato il momento di ricambiare il favore. 


***

Piacere di conoscervi, io sono l'autrice (?) Sono stata presa da una frenesia improvvisa per questa storia, che ho scritto in circa 20 minuti, e mi sono innamorata dei miei protagonisti! So che non si dovrebbe fare, so che dovrei essere più o meno imparziale, però mi sono già immaginata tutti i capitoli di questa storia fino alla fine, e ora che ha preso forma nella mia testa siete tutti spacciati lol
Bando alle ciance, spero che questa storia vi catturi almeno la metà di quanto ha catturato me, e vi avviso che se non sarà molto seguita la chiuderò qui (cwc non fatemi questo, vi prego), per cui spero di rivedervi/risentirvi presto 

   
 
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