Videogiochi > Haunting Ground
Ricorda la storia  |      
Autore: fiammah_grace    11/07/2012    2 recensioni
Il Signore del Fuoco e la dominatrice dell’Asta Caduceus, Zolfo e Mercurio…L’Hylè e L’Azoth.
Insieme… erano la Grande Opera.
“Anche tu mi desideri…come io ti desidero..?” sussurrò dolcemente, ripetendo quella frase di Lorenzo Belli…oppure ponendo lei stessa quella domanda a qualcuno?
Genere: Horror, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Hylè et Azoth
__________________________________________________________________




Occhi di fuoco ridenti nell’ultimo istante della vita.
Cosa induce tanta arroganza persino prima di essere avvolto dalle fiamme fatali?
Ride…Ride come se non temesse nulla…nemmeno la morte.

Quell’inquietante ghigno disegnato sul suo volto rimase impresso nella mente di Fiona oramai in balia della follia. L’ennesima vita si era stroncata davanti ai suoi occhi.
Ancora una volta era stata lei? Oppure il fato, cui Lorenzo stesso era andato incontro, punito per la sua pazzia, come gli altri?
Di nuovo la ragazza dovette diventar cieca e decise di non rispondere alle domande che logoravano la sua mente giovane e troppo fragile per quell’incubo che aveva dannato la sua vita.

Richiamò il candido cane, il suo unico compagno in quel posto malsano.
“Hewie..! Andiamo!” disse, impartendogli quell’ordine con tenerezza. Dovevano proseguire.

Crollava tutto. Le pareti traballavano, e l’opera di Aureolus Lorenzo Belli lentamente si stava cancellando con lui.
Era come se, una volta morto il suo padrone, l’intera Villa, da lui chiamata la Casa della Verità, non avesse più significato d’esistere.
Le sue mura, conoscitrici delle scoperte oscure dell’uomo che per secoli aveva abitato fra di esse e che l’avevano accettato come padrone assoluto, consenzienti di essere controllate da egli stesso...
Ora, invece, scricchiolanti, cedevano, facendo crollare un mondo che mai più sarebbe stato conosciuto da alcuno.
L’unica erede stava solcando la soglia e ben presto sarebbe stata lontana da ogni cosa di quel mondo.

I suoi sottili capelli pallidi ondeggiavano a ogni suo passo. I suoi occhi tremavano incessantemente. Era ignara se fosse la fine o no, poiché troppe volte ingannata. Procedette dunque a passo lento, timorosa del futuro. Timorosa dell’avvenire.
Un boato proveniente dal terreno la fece cadere a terra. Hewie si affiancò a lei e abbaiò per farle coraggio, come a dirle che quello era l’ultimo sforzo e che fosse finita davvero. Fiona alzò il viso sporco.
“Grazie, piccolo…” disse e una lacrima scivolò dal suo viso.
Una volta fuori, sarebbe stata libera. Una volta fuori, l’incubo sarebbe finito. Tutto era finito per davvero.
“Mamma…Papà…”

Ripensò ai suoi genitori, Ugo e Ayla Belli.
Erano morti tutti…tutti…per colpa di un Azoth che neanche sapeva cosa fosse. Ed ora…cosa sarebbe rimasto...? Come sarebbe stata la sua vita fuori dal Castel Belli? Come avrebbe vissuto la giovane fanciulla senza più nulla?
Guardò attorno a sé e ritrovò solo macerie. Esattamente come era il suo cuore. Tutto era distrutto, tutto era frantumato. Non c’era più nulla. Poteva anche farla finita lì, pensò. Hewie abbaiò di nuovo.
“Scusami piccolo…!” lo accarezzò con dolcezza. No. Non era sola.
Riuscì a sorridere. Così si alzò. Valeva la pena proseguire e conoscere il suo fato.
Sarebbe morta anche lei fra quelle macerie o l’Asta caduceus, reperita grazie al suo odiato Azoth, l’avrebbe condotta in salvo?
Pregò semplicemente che tutto finisse…
Ma il Sole si presentò ai suoi occhi. “Mio amato Azoth…!”

“Non affliggerti, la vita stessa è un disperato e inutile tentativo di resistenza!”
Un uomo avvolto dalle fiamme rise come un folle, mentre le lingue di fuoco, scarlatte, danzavano sul suo corpo. Oltre queste, senza alcuna razionalità umana, vi era il corpo di Aureolus Lorenzo Belli, intatto, per nulla ustionato, ma fiero davanti a lei in tutta la sua superbia, con quei suoi occhi azzurri che risplendevano nel rogo.
La giovane portò una mano alla bocca, spalancando i suoi occhi smeraldo, increduli dell’immagine che stavano vedendo. Le pupille abbagliate dal Dio, Signore del Fuoco, che aveva dinanzi, si strinsero incapaci di reggere quell’energia.

Lei, che era sporca e vestita solo di uno straccio, si piegò su se stessa sentendosi debole e sola. Tuttavia non scostò gli occhi da lui, vincolati al suo sguardo come mossi da una forza mistica.
Assieme erano un’eclissi solare.
La luna che era lei, attraversata dai raggi del Sole abbagliante, che era lui, in un’immagine meravigliosa eppure insostenibile.
L’unione dato dagli eterni opposti. L’uno dominatore del giorno, l’altro della notte.

Hewie ringhiò come mai aveva fatto, feroce e pronto a combattere, come consapevole di quella resa dei conti. Si aizzò contro di lui, Lorenzo rise. Fiona riuscì soltanto ad urlare.
“Hewie, Nooo!!”
Il fedele Hewie scomparve tra le fiamme nella durata di quello stesso urlo disperato. S’incenerì ancora prima di raggiungerlo, cremato dalle fiamme che contornavano il nemico.
Il suo ultimo istante di vita, sacrificato per la padrona amata, l’aveva condotto lontano dalla libertà per sempre.

Fiona strinse gli occhi e le lacrime rigarono il suo viso delicato. Una creatura così bella e soave, angelica e preziosa, era ora ridotta allo stremo, per quell’ultima infausta sconfitta.
La sua forza d’animo, la sua razionalità, la sua risoluzione nel rimanere fredda di fronte le assurdità di quel Castello, vacillarono.

La rabbia prevalse la sua natura pacata e ragionevole, accecata dall’ingiusto fato che non faceva che voltarle le spalle, costringendola a vivere quell’incubo continuamente, come in una trappola circolare destinata a ripetersi sempre…sempre…

Rinchiusa in quelle tenebre, non aveva mai più visto la luce e così aveva finito con lo sprofondare sempre di più in quella realtà dannata di cui si era circondato quel folle alchimista immortale.

Una vita ossessionata dalla ricerca di una verità assoluta sul mondo che mai avrebbe ottenuto, altro non era anch’essa una vita di prigionia.
Imbrigliato nelle stesse catene della sua dannazione eterna, egli era solo un folle che aveva scelto di imprigionarsi da solo.
Se la verità era la luce, paragonabile al Sole, allora lui era Plutone, il pianeta più lontano da esso. Arido e di pietra…lontano anni luce dal sole.

Come non aveva mai fatto, Fiona si scagliò lei stessa contro il fautore del suo male. Contro colui che aveva dannato la sua esistenza.
Da pallida ed eterea luna prigioniera, ora era il Sole con l’ira negli occhi, pronta a sacrificare invano la sua razionalità per vendicarsi di tutti. Pur cadendo in braccio alla morte del fuoco eterno.

L’uomo dai capelli ramati rise di nuovo, provando un’ironica pietà per lei. Allargò le braccia accogliendo il suo Azoth, che ferocemente si buttò contro di lui e si avvolse nelle sue fiamme sacre.
“Finalmente… sei mia…!” sussurrò.

La sua espressione d’improvviso cambiò drasticamente. La donna che aveva di fronte, avvolta dal fuoco, non finì in balia dell’atroce morte.
Era viva.
Le iridi verdi di Fiona erano diventate di fuoco. La sua detentrice del nobile Azoth dominava il Fuoco come lui. Lorenzo sorrise, questa volta lieto.
“Oh, Azoth…mio, Azoth. Anzi…Fiona.” Disse eccitato, con la sua voce calda e suadente, estasiato di avere di fronte a sé la sua Dea.
Colei che lo avrebbe reso completo.
Colei tanto ambita che avrebbe realizzato il suo sogno.
Fiona…l’Azoth, la Grande Verità che cercava.

Avvicinò le labbra alle sue, e sentì il fuoco di lei ardere sulla sua pelle. Premette di più fino ad aprirle la bocca, non curante che il fuoco di lei bruciasse. Un fuoco vivo, un fuoco sacro di conoscenza, incarnato nella sua preziosa Fiona.
Un fuoco che lui stesso non avrebbe mai raggiunto, se non con Lei.

La Grande Verità tanto ambita, avvolta nelle fiamme infernali che stavano sentenziando la sua vita dedicata ad essa.
Potette sentire la forza del mondo intero dentro di sé, una potenza indicibile che aveva aperto le porte alla sua mente oberata della sapienza degli antichi.
Superare i limiti di tutto e aprire la porta divina, anche se per pochi istanti, fece pulsare il cuore di Lorenzo Belli.

Poté rabbrividire dell’istante fatale che stava abbracciando per l’ultima volta. L’immortale Signore del Fuoco, l’Hylè, rise…rise follemente dentro di se. Stavolta temendo persino la morte.

Fiona non capì nulla di ciò che stesse accadendo. Avvolta tra le fiamme, eppure ancora viva, amata e desiderata dal suo persecutore.
L’Azoth che era dentro di se vibrò, trasformandola in qualcosa di nuovo, a lei stessa sconosciuto. Una strana luce stava brillando, trasmutandola nella divinità conoscitrice di sapienza.
Da agnello sacrificale, a padrona di quel mondo.

L’Azoth, mercurio in alchimia, rappresentazione femminile. Esso era parte di lei.
L’Asta Caduceus, ovvero l’asta di Mercurio, comparsa solo agli occhi della sua detentrice, altro non era che l’asta dell’Azoth stesso.

L’Hylè, zolfo in alchimia, Signore del Fuoco, potente e devastante rappresentazione dell’uomo che completa l’Azoth…

Il Signore del Fuoco e la dominatrice dell’Asta Caduceus, Zolfo e Mercurio…L’Hylè e L’Azoth.
Insieme…
Erano la Grande Opera.

La giovane spalancò gli occhi, soprafatta da ciò che stava accadendo.
La rabbia che aveva in corpo si tramutò in energia. Una forza che si manifestò tramite un fuoco mistico sconosciuto che si fuse con quello di Lorenzo.
Per un attimo perse il controllo, non capendo più nulla. Si ritrovò solo a poter assecondare le labbra di Aureolus Lorenzo Belli, quasi bisognosa del loro tocco per scaricare quell’energia che voleva erompere dal suo corpo, mentre le fiamme divampavano furenti da lei stessa.

“Fiona…Mi desideri… come io ti desidero?” disse l’alchimista Aureolus Lorenzo Belli soave, l’Hylè completo del suo Azoth puro tanto ambito.

Fiona alzò gli occhi verso di lui.
Per la prima volta guardò nei suoi occhi pallidi che, oramai stanchi, non reggevano più quel fuoco. Stentò quasi a riconoscere il suo sguardo.
Cosa avevano veduto i suoi occhi per essere così, adesso? Sembravano sereni e… finalmente appagati.
Notò il viso del giovane uomo posseduto dal demonio, cambiare.
La Sapienza ambita, quell’irrefrenabile sete di conoscenza la quale aveva dannato l’esistenza dell’alchimista…ora era sua!

Aveva raggiunto…la sua Verità
La sua ricerca era finita. L’ossessione divina, il suo sogno di Sapienza appagato, divincolò l’uomo che aveva sacrificato l’esistenza per trovare la sua perfezione, lasciandolo libero, finalmente, di riposare...

Lorenzo guardò Fiona con gli occhi languidi, con un sorriso intenso, mentre lentamente si allontanava da lei…come finalmente…felice.

Fiona vide il suo volto annerirsi e lentamente i suoi abiti sgretolarsi. La sua pelle si scompose e sentì le sue labbra, che ancora la sfioravano, screpolarsi sulle sue.
Il suo viso, compreso quello splendido sorriso, si polverizzò …e Aureolus Lorenzo Belli si ridusse in cenere.
Il Signore del Fuoco si spense.

Fiona, avvolta della cenere, ritornò libera dal fuoco eterno.
Il viso, ancora abbandonato sulle labbra del suo carnefice, prigioniero dei suoi occhi glaciali e seducenti, rimase impietrito di fronte ciò che era appena successo.

Nel momento in cui l’aveva chiamata finalmente per nome, nel momento in cui sembrava esserci stata un’intesa, nel momento in cui si era mostrato…umano…e forse persino felice, lui…era morto.

Anche lei si era sentita insolitamente…completa?

Guardò ai suoi piedi.
La cenere prese a svolazzare per la Villa, la casa della Verità, nella quale aveva conosciuto il più temibile, scaltro e folle uomo, ma anche il più grande alchimista mai esistito.
Essa era ora tornata normale.
Non traballava, non cadeva più a pezzi, nonostante il suo Signore fosse morto.

Conosciuta la Verità, egli si era disintegrato, oppure era stato il fuoco fatuo ad averlo respinto? Egli aveva lasciato di sé solo la collana d’oro puro, che non poteva sciogliersi neanche col fuoco più intenso, ai piedi della sua Principessa.
L’unica padrona assoluta di Castel Belli, ora per davvero.

Fiona scostò la polvere da sé. Si sentì strana…cosa era accaduto?
Guardò se stessa, alzando le mani verso il viso e le esaminò non comprendendo … era tutto finito?
Un brivido percorse la sua schiena e percepì un’insolita emozione. Come se della vecchia Fiona fosse cambiato qualcosa, fino ad indurla a dubitare persino di se stessa. Era ancora lei?

Concentrò sulle sue dita quella strana forza che sentiva scorrere dentro di se incessante e caotica, frastornata da quella mistica esperienza.
Qualcosa si concentrò davvero sulle sue mani, ma non fece in tempo a comprendere che già si ritrasse, spaventata.

Si guardò attorno.
Era tutto molto strano e…profondamente diverso.

Con timida voce sussurrò un nome, tuttavia con decisione. “He..Hewie..?”
Un cane dal manto bianco corse prontamente verso di lei facendole le feste.
“Hewie!!” pronunciò nuovamente, felice e incredula di vedere il suo Hewie. Come…era possibile, tuttavia? Era…morto! Oppure…
Fiona sentì che era successo qualcosa al suo corpo quando quell’energia si era sprigionata fra lei e Lorenzo. Ma cosa?
Cosa era accaduto realmente?
Cos’era davvero la Grande Verità? Chi era…lei?

“Possibile che io ti abbia… riportato in vita..?” sussurrò incerta, accucciata accanto a Hewie, ma si fermò.
“Ma cosa vado a pensare!”
scosse la testa sentendosi sciocca. “Grande Verità…Azoth…io non so nemmeno cosa siano.”
Disse e si alzò, cancellando dalla sua mente tali assurdità che non avrebbero più maledetto la sua vita.


In realtà…
La Piccola Preziosa Principessa di Aureolus Lorenzo Belli…il temibile AzothLei era tutto questo.
La Dea che ora dominava quel mondo, ma che non lo sapeva.
Eppure preziosa…così preziosa…

Fiona prese la collana d’oro di Lorenzo da terra, ove era impresso il simbolo di tutto quello che aveva vissuto, e se la mise al collo. “Forza piccolo, andiamocene da qui…” disse.
Prima di aprire la Porta della Liberazione, si girò indietro un’ultima volta.

Era tutto finito. L’incubo era finito.

Poi sorrise.

“Anche tu mi desideri…come io ti desidero..?” sussurrò dolcemente, ripetendo quella frase di Lorenzo Belli…oppure ponendo lei stessa quella domanda a qualcuno?

Abbassò gli occhi, come imbarazzata.
Si voltò di nuovo verso la porta, questa volta non guardando più indietro.




La più preziosa…Colei che ha il “dono più grande”…

Il richiamo era forte.
L’Hylè e l’Azoth erano destinati a tornare assieme.
Prima l’Hylè era senza Azoth. Ora era l’Azoth senza Hylè.

…l’incubo non era finito.




…il Castello, silenzioso, tornò nel suo sonno eterno, abbandonato dalla sua nuova padrona.
…in attesa che il prezioso Azoth tornasse a dominarlo…







-End













NdA:
Possibile Ending di Haunting Ground che ho elaborato in una leggera interpretazione LorenzoxFiona.
Ovviamente quanto ho scritto è pura fantasia, ma questo “ending” l’ho elaborato alle luce di tante teorie fatte.
Hylè e Azoth esistono davvero in alchimia e corrispondo rispettivamente allo Zolfo e al Mercurio.
Li ho collegati subito a Lorenzo e Fiona, essendo lui il “Signore del Fuoco” e lei la detentrice dell’ “Asta di Mercurio”, ovvero l’asta caduceus.

Piccola spiegazione di questo ending:
Fiona stessa diviene la Grande Verità di Lorenzo, essendo l’Azoth che a lui mancava. Tuttavia l’Azoth è potente, e distrugge e poi domina la stessa Opera di Lorenzo, alla quale lui ha dato la vita.
Lorenzo muore felice, in quanto ha aperto le porte della sapienza almeno una volta prima di morire. Per lui Fiona diviene dunque la più preziosa, dato che gli ha permesso di realizzare il suo sogno. Così le lascia il suo immenso potere prima di riposare sereno in pace, finalmente.
La rende partecipe della sua Conoscenza, ma il suo corpo si incenerisce al cospetto del “fuoco” di Fiona, una potenza che lei non sospetta neanche di avere ma che l’ha sempre resa la vera Principessa di quel castello.
Fiona resuscita Hewie come prova del suo reale potere, ma lo nega, preferendo una vita normale. Abbandona così il Castel Belli, che ora la riconosce come padrona assoluta.
Tuttavia il desiderio è forte. “Anche tu mi desideri…come io ti desidero?”, rivolto a Lorenzo…l’Hylè che ora manca a lei. Perché per essere completi, l’Hylè e l’Azoth devono essere insieme.
Prima lui, l’Hylè, cercava l’Azoth…
Ora l’Azoth, che è lei, cercherà l’Hylè…
Ho voluto quindi lasciare le porte aperte circa un "ritorno di Fiona" al castel Belli....stavolta però alla ricerca di quel qualcosa che le manca e che la renderà come i suoi "parenti", che agognavano quella famosa completezza per cui l'hanno perseguitata.
L'idea di Fiona come "stalker" di un ipotetico sequel di HG, che cerca il suo Hylé...corrotta alla fine dalla perversione di questo castello.


Questo è quello che ho voluto descrivere.
Questa fanfic è solo uno spunto di riflessione scritto in un momento di ispirazione artistica.
Non corrisponde alla realtà di Haunting Ground.

Spero che sia piacevole da leggere!^^
Grazie!

La fanfiction, oltre che per me stessa e per l'amore che ho per Haunting Ground, è dedicata a La_Morg, con la quale ho condiviso tante discussioni su HG!






  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Haunting Ground / Vai alla pagina dell'autore: fiammah_grace