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Autore: Angel Selphie    26/01/2007    4 recensioni
Un sabato sera noioso può trasformarsi, evolversi in qualcosa di estremamente interessante ed inaspettato…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Seifer Almasy, Zell Dincht
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Così breve che non vi renderete nemmeno conto di averla letta…. Ovviamente Zell/Seifer…. Ovviamente shounen-ai…. Ovviamente dedicata a tutti i miei tesori, a cui voglio un mondo di bene…. Divertitevi, gente!
P.S= Ovviamente Seifer è un SeeD…insomma, si tratta come al solito di una specie di Alternative Universe…. Lo so, non cambio mai! =P


Così non vale!

-Non credo che sarebbe poi così male se noi studiassimo un po’…-
Zell se ne stava placidamente sdraiato sul divano, col capo beatamente poggiato contro la spalla di Seifer, il quale stava facendo zapping col telecomando, sbadigliando di tanto in tanto.
-Perché dovremmo, Zell? Domani non c’è il corso di aggiornamento SeeD!- tentò di protestare l’altro, con aria contrariata.
-Lo so, ma Quistis non perdona…e fra quattro giorni c’è il test sulle abilità degli ultimi Guardian Force ritrovati dagli scienziati di Esthar!-
Il giovane Almasy sospirò…. Non aveva voglia di studiare, non quella sera, almeno. Era sabato, e lui e Zell non avevano trovato niente di meglio da fare che rifugiarsi nella stanza di quest’ultimo, spaparanzarsi sul divano e guardare un film alla tv. D’altra parte, Squall era uscito con Rinoa per una romantica passeggiata al chiaro di luna, Irvine aveva invitato Selphie ad un concerto, Quistis era in riunione con il Preside Cid e Shu…insomma, dei loro amici non ce n’era uno che non fosse impegnato! Perciò, che potevano fare loro due, rimasti soli soletti? Considerato il fatto che l’unica sala aperta era il centro d’addestramento, e che quindi l’unica alternativa sarebbe stata una serata passata a maciullare tutti i mostri che lo popolavano, i due avevano preferito di gran lunga la comodità di una bella camera, spaziosa e confortevole. Tuttavia, la noia cominciava a farsi sentire: era ormai quasi mezzanotte, e tutte le trasmissioni più interessanti erano già belle che finite, ma nessuno dei due giovani aveva sono a sufficienza per andare a letto…e nessuno dei due voleva abbandonare quella posizione così dolce, che li vedeva uniti, proprio loro due, nemici giurati…. D’altro canto, dovevano pur trovare qualcosa di cui occuparsi!
-Vediamo…ti va una bella gita tra i Grat e gli Archeosaurus?- propose Zell, guardando negli occhi l’altro giovane.
-E sfoderare il Gunblade per così poco? Nah, non ne varrebbe la pena!- commentò Seifer, continuando a fissare lo schermo del televisore.
-E allora che si fa?-
-Non so…una partita a carte?-
L’idea sembrò buona a tutti e due: cinque minuti più tardi, infatti, entrambi sedevano attorno alla scrivania del proprietario della stanza. Ma i problemi non erano ancora finiti, perché nessuno dei due voleva cedere sul tipo di gioco da fare.
-Non sono capace di giocare a strip-poker, gallinaccio!- strepitò per la centesima volta il ragazzo più grande.
-E io non so giocare a scopa, sfregiato demente!- lo rimbeccò l’altro.
-Almeno a briscola saprai giocare, no?-
-Sì, ma non mi va! Io voglio giocare a strip-poker!-
-Te lo ripeto per l’ultima volta, Dintch: NON SO GIOCARE A POKER E/O SURROGATI! Però…. E se ci inventassimo un misto fra lo strip-poker e la briscola? Ad ogni mano persa, ci si toglie qualcosa…interessante, no? Perde chi rimane senza niente addosso!- ghignò maliziosamente Seifer, felice del fatto che, con un po’ di fortuna, avrebbe avuto un gallinaccio nudo a suo completo uso e abuso!
-Ok, mi pare un’idea sensata!- sorrise Zell, cominciando a mescolare le carte e pregustandosi già l’attimo in cui lo sfregiato si sarebbe liberato anche dei boxer.
La partita ebbe inizio.
Seifer perse le prime tre mani, vedendosi costretto a liberarsi di maglia e calzini, mentre l’altro era ancora bello vestito, e gongolava come mai aveva fatto prima.
-Che ti ridi, gallinaccio! Aspetta e vedrai! Nemmeno immagini cosa può il Sommo Almasy, re dei giochi di carte!-
-Ma piantala, scemo! Figurati se mi spavento! Tsk! Ti rendo noto, tanto per la cronaca, che sei in svantaggio!-
-Ma non per molto! Vediamo se riesci a contrastare il mio asso di denari, adesso!- esclamò Seifer.
Fregato! Lo sfregiato aveva un asso, la carta più potente, quella che vinceva su tutte le altre! Questa volta gliel’aveva proprio fatta sotto il naso, e il giovane Dintch non poté far altro che gettargli una delle sue carte da gioco e togliersi la maglia.
Ma questo fu solo l’inizio di una lunga serie di sconfitte. Sembrava impossibile, eppure Seifer aveva in mano tutte le carte di maggior valore, e a nulla valevano i fanti e i cavalli dell’altro ragazzo. Il biondo sfregiato stava collezionando una vittoria dopo l’altra, in un impeto di fortuna che pareva assolutamente inarrestabile, tanto che, prima che potesse rendersene conto, Zell si ritrovò con solo i suoi attillatissimi boxer grigi addosso.
-Ah, ah, ah! Chi è in svantaggio, gallinaccio?- ruggì l’altro biondino, trionfante.
-Non è ancora detta l’ultima parola!-
E così dicendo, il “gallinaccio” gettò il suo asso nella manica: sul piano lucido della scrivania, comparve la maestosa raffigurazione del re di spade, mentre sul volto del suo proprietario faceva capolino un sorrisetto sardonico. Era fatta: a meno che l’altro non avesse qualche super carta, per questa volta poteva considerarsi salvo, e lo sfregiato avrebbe potuto dire addio ai suoi pantaloni scuri.
-Spiacente, Dintch…non avrei voluto farlo…. Ma perché prolungare inutilmente le tue sofferenze? Dai, levati quei boxer e facciamola finita!- esclamò Almasy, posando subito dopo sul tavolo l’asso di spade.
-NOOOO! Non è possibile! Hai barato, vero? Avanti, hai usato uno dopo l’altro tutti gli assi…insomma, non può essere stata fortuna, non è così? E poi, comunque, hai vinto, no? Quindi a che serve che io mi spogli del tutto?- biascicò il povero Zell, raccattando in fretta e furia tutti i suoi indumenti e cominciando a vestirsi.
-Se la metti così…- disse Seifer prima di agguantare velocemente la maglietta dell’amico, sventolandogliela poi sotto il naso.
-Ridammela, idiota!- sbottò il povero ragazzo.
-Neanche morto! I patti sono patti, e tu non li hai mantenuti, quindi io trattengo questa t-shirt come pegno…se la rivuoi indietro, dovrai venire a prendertela!-
E prima che Zell avesse tempo di protestare, corse fuori dalla stanza, rimanendo poi in piedi sulla soglia, sventolando lentamente il suo trofeo.
-SEIFER! Vieni qui immediatamente!- urlò Zell, ottenendo però l’effetto opposto.
Maledetto sfregiato, gliel’avrebbe fatta pagare cara! Osava prendere in ostaggio la sua maglietta preferita solo perché lui, dopo essere stato battuto in modo vergognoso, si rifiutava di sottoporsi all’umiliazione finale? Beh, peggio per lui!
E mentre nella testa del ragazzo dagli occhi azzurri si susseguivano l’uno dopo l’altro tutti questi pensieri, si infilò le ciabatte e cominciò a correre a perdifiato lungo i corridoi del Garden, fino a che non riuscì a scorgere Seifer davanti alla porta del centro d’addestramento.
-Allora, gallinaccio? Ti spogli del tutto, com’era nei patti, o preferisci che la tua maglietta finisca tra i denti di un bell’Archeosaurus?- ghignò Seifer.
-Restituisci il maltolto, sfregiato delinquente e maniaco!- strepitò Zell, mettendosi in posizione da combattimento.
-Neanche sotto tortura, meraviglia tatuata!- esclamò l’altro.
E ciò detto, si mise a correre come un folle per tutto il centro d’addestramento, ben conscio del fatto che, essendo ormai notte fonda, anche i poveri mostri del centro stavano dormendo, e che quindi la maglia di Zell non avrebbe subito danni, cosa che il ragazzo più piccolo pareva ignorare, visto che si stava agitando come un matto nel tentativo di recuperare il suo indumento.
-Ti arrendi?- chiese Seifer, arrestandosi bruscamente.
-Piuttosto muoio! Rivoglio la mia maglia! ORA!-
-Tsk! Illuso! Continua pure ad inseguirmi! Ti farò correre talmente tanto che ti vedrai costretto a fare ciò che ti dico, se non altro per l’esasperazione!- minacciò il ragazzo più alto, con un sorrisetto sardonico che avrebbe fatto saltare i nervi persino alla Madonna.
-Credi di riuscire a mettermi K.O. così facilmente?- rimbeccò l’amico.
-Staremo a vedere, gallinaccio!-
E di nuovo Seifer si mise a correre, ma questa volta con una ben precisa meta. Sapeva che lì vicino c’era un bel posto, un posto che solitamente era riservato alle coppiette. E perché non portarci Zell? Tanto, tonto com’era, ci avrebbe messo un po’ prima di realizzare come stavano le cose…. Di conseguenza, dopo essersi assicurato di avere l’altro alle calcagna, si inoltrò fra cespugli, alberi sradicati, liane e quant’altro il centro d’addestramento potesse offrire, finché non si ritrovò proprio all’imboccatura del passaggio che conduceva alla zona segreta. Sempre inseguito, lo percorse tutto, fino a che non uscì all’aperto.
Molto bene: notte stellata, silenzio e quiete, nessun’altra coppietta a rompere le uova nel paniere…. Assolutamente perfetto! Doveva ammettere con se stesso che era stato un gran genio ad organizzare tutta quella serata: aveva offerto a Irvine due biglietti per un concerto di musica country che si sarebbe tenuto al porto di Balamb, e gli aveva suggerito di portarsi Selphie, visto che era palese che la svitata ragazzina lo aveva ormai conquistato. Per sistemare Squall, gli aveva suggerito di accompagnare Rinoa fino alla spiaggia per una bella passeggiatina romantica. Quanto a Quistis, non si era dovuto impegnare troppo: ci aveva pensato il preside Cid a tenerla occupata con una bella riunione. E poi, l’idea di appendere alla porta del centro d’addestramento un cartello con su scritto che l’accesso era vietato a causa di problemi di aggressività riscontrati negli Archeosaurus…beh, quella era stata la trovata più geniale! Ora avrebbe avuto Zell tutto per lui…ih ih ih!
Ma a riscuoterlo da queste riflessioni ci pensò proprio l’oggetto dei suoi desideri.
-Ah! Adesso non mi sfuggi, sfregiato!- proclamò con fare teatrale.
Seifer avrebbe voluto rispondergli che sfuggirgli era l’ultima delle cose che gli passava per la testa, ma decise che non era il caso, e optò per qualcosa di più intelligente.
-Beh, questo è ancora tutto da vedere!- replicò quindi, avanzando poi fino a fermarsi davanti alla balaustra, che dava sul giardino del Garden, e tenendo la maglietta sospesa oltre questa.
-Preparati! Non hai scampo!- annunciò Zell.
Non appena ebbe finito di parlare, prese la rincorsa e si scagliò con tutta la sua forza contro il ragazzo più grande, ben deciso a strappargli di mano il “trofeo”. Tuttavia lo slancio che si diede fu così forte che atterrò Seifer, facendo finire entrambi in una posizione che aveva molto del fraintendibile.
-Ebbene? Che credevi di fare?- sussurrò il biondino dagli occhi verdi, a due millimetri dalla bocca dell’altro.
-Chi? I-io?- domandò Zell, balbettando e arrossendo come una ragazzina.
Per tutta risposta, Seifer non trovò niente di meglio da fare che approfittare al massimo della situazione che aveva creato: annullò la distanza che c’era fra loro e baciò l’amico. Non fu un bacio passionale o assatanato: solo un dolce sfioramento di labbra. Tuttavia Zell, che proprio non se lo aspettava, si staccò quasi immediatamente e, dopo aver afferrato finalmente la sua maglia, e aver bisbigliato un debole:
-Tu sei pazzo!-
si allontanò, quasi correndo, in direzione dell’uscita del centro di addestramento.
Una volta rimasto solo, Seifer, per nulla scoraggiato, si levò in piedi e, dopo essersi ravviato i capelli alla bell’e meglio, sorrise.
-Io sarò anche pazzo, ma ormai sei mio, Dintch!- mormorò rivolto alla notte, prima di ripercorrere la strada che lo aveva condotto fino a lì.
In fondo, sapeva benissimo cosa fare per conquistare quel gallinaccio!


Si sporse un po’ di più oltre il bordo de cespuglio. Decisamente fissare le coppiette innamorate era un gran bel passatempo, specie se lo si faceva durante la pausa pranzo, magari gustandosi un buon panino della mensa! E poi, vista la coppietta, tutto era più interessante: sdraiati sul prato, infatti, ad una media distanza dal cespuglio, se ne stavano niente meno che Selphie ed Irvine, in atteggiamenti tutt’altro che amichevoli. Insomma, era uno spasso guardarli mentre si imboccavano come bambini, oppure durante i loro attacchi romantico-passionali: un vero divertimento.
E Zell si stava proprio gustando questo divertimento, quando avvertì due braccia cingerlo da dietro, ed una voce calda e sensuale mormorargli all’orecchio:
-Ciao, ti sono mancato?-
Il ragazzo non poté che riconoscere quel particolare timbro di voce.
-E mollami!- disse, divincolandosi dall’abbraccio dell’amico.
-Ok, ok! Pensavo solo che, dopo il bacio di ieri sera…- buttò lì Seifer, mollando la presa sull’altro ragazzo, ma avvicinandosi a lui.
Zell non sapeva che dire o che fare. Sentiva l’altro troppo vicino a lui e sapeva, sapeva che se gli avesse concesso di avvicinarsi ancora non avrebbe resistito. Lo avrebbe baciato, si sarebbe scoperto…avrebbe finito per dirgli che lo amava, mentre era sicuro che il bacio della sera prima per Seifer aveva rappresentato solo uno scherzo. Di conseguenza, per tenere a freno le sue pulsioni, decise di indietreggiare di quel tanto che sarebbe bastato per mettere tra loro due la classica “distanza di sicurezza”. Tuttavia, così facendo, incalzato sempre di più dall’accostarsi dell’altro, si sbilanciò e cadde all’indietro.
Dire che Seifer non aspettava occasione migliore per agire è dir poco. Avanzò sempre di più, carponi, fino a trovarsi ad una distanza davvero irrilevante dal viso di Zell.
-Perché mi sfuggi?- gli chiese.
-Io…n-non sto fu-fuggendo!- farfugliò il più piccolo, sentendosi braccato.
-Ah, no?-
-Senti, Seif, lasciami in pace, ok?- gli intimò, voltando il viso e abbassando lo sguardo.
-E perché dovrei? Tanto lo so, ti piaccio…quindi non sfuggirmi, non ne varrebbe la pena, non trovi?-
-Non dire scemenze!-
-E allora perché scappi?-
-Non posso dirtelo, Seifer. Non capiresti mai.-
-Ho forse sbagliato? Mi sono illuso di piacerti?-
-No, ma è molto più di questo…-
A sentire quelle parole, Seifer sbroccò completamente.
-Cos’è allora, Zell? Dannazione, parla! Tu mi piaci, mi piaci troppo…ho provato a starti distante in tutti i modi, ma mi rendo conto che se ti prendevo in giro, era solo perché cercavo disperatamente di attirare la tua attenzione su di me. Non conoscevo nessun’altra maniera per avere un qualsiasi rapporto con te. Poi ho capito che forse non ti ero totalmente indifferente, per quello ieri sera ho fatto quel che ho fatto! Ti ho baciato perché volevo capire se anche tu senti quello che sento io quando ti sono accanto…e non mi è parso, nonostante tutto, che ti facesse schifo!-
E detto questo lo baciò. Ma fu un bacio diverso da quello della sera precedente. Era dolce sì, ma anche appassionato, e Zell non poté fare altro che ricambiarlo, troppo preso da quella situazione per pensare razionalmente ad un qualsiasi motivo che potesse far credere che l’altro lo stava prendendo in giro. Era da troppo tempo che sognava tutto ciò, e non avrebbe guastato il momento. Le spiegazioni sarebbero venute dopo.
Così, quando la mancanza di ossigeno li portò a separarsi, Zell decise di mettere in chiaro la sua posizione.
-Seif…-
-Sì?-
-Non solo tu mi piaci…. Credo di amarti, Seif. Quindi non sopporterei le prese in giro. Se questo è uno stupido scherzo, finiamolo qui, ok?-
-Tu sei scemo, è questo il tuo problema! Devo fare uno striscione per farti capire che non sto scherzando?-
-Allora…sei sicuro di essere pronto ad accettare i miei sentimenti?-
-Non ho nessun bisogno di accettarli, perché sono gli stessi che popolano anche il mio cuore. Io ti amo, Zell! E sarà meglio che tu te lo ficchi in quella zucca vuota che ti ritrovi, chiaro?-
L’interpellato non rispose. Si limitò a baciare il suo compagno, suggellando quell’unione appena nata, mentre la campana del Garden batteva insistentemente l’una di pomeriggio.


-Che c’è Selphie?- domandò Irvine, alzando lo sguardo verso la sua ragazza.
-Non so…mi sembra di aver sentito dei rumori dietro quei cespugli!- rispose lei, indicando col dito una serie di arbusti che crescevano poco lontani da lì.
-Sarà stato qualche animaletto!- ipotizzò il cowboy.
-No, no! Ti assicuro che non sembravano affatto rumori “naturali”. Era come se due persone stessero parlando tra i cespugli!- insistette lei.
-Bah…io ci rinuncio!- sospirò il ragazzo, calandosi il cappello sugli occhi e rimettendosi disteso sull’erba morbida.
-Ok, fai come vuoi! Io vado a dare un occhiata!- esultò la giovane.
-Ma no! Non si fa! Non è buona educazione!- tentò di dissuaderla il pistolero.
Troppo tardi! Selphie era già sfrecciata in direzione della macchia di arbusti, sventolando la mano in segno di saluto. Non aveva senso rincorrerla: non sarebbe di certo servito a farle cambiare idea, anzi! Probabilmente avrebbe ottenuto l’effetto contrario! Tanto valeva aspettare che si stufasse di dare la caccia ai fantasmi, e che tornasse indietro da sola.
Dal canto suo la ragazza, più che sicura della sua supposizione, si avvicinò e spiò oltre il bordo di quella specie di siepe, fino a che, davanti ai suoi occhi, non si presentò una scena del tutto inaspettata: Zell e Seifer erano distesi sul prato e, incredibile a dirsi, SI STAVANO BACIANDO!
-Hey, voi due! Quando credevate di dircelo???- esclamò la ragazza, incapace di rimanere in silenzio.
A quel punto i due compagni furono costretti a staccarsi, con grande imbarazzo di entrambi, per rivolgersi verso la “scocciatrice” di turno! Ma possibile che non si potesse nemmeno baciarsi in pace?
-Dire cosa, Selphie?- tentò Seifer, lanciandole un sorrisetto.
-Ma che ovvietà! CHE STATE INSIEME, NO? UFFAAAAAAAA! Che tonto che sei!-
-Veramente…non sapevamo nemmeno noi di stare insieme…per lo meno fino a dieci minuti fa!- spiegò Zell, grattandosi la nuca, in evidente stato di totale imbarazzo.
-Beh, visto che siete stati così crudeli, meritate una punizione! Diciamo che, visto che sono una grande amante delle coppiette yaoi, dovrete posare per una fotina slash!- gioì Selphie, saltellando alternativamente su un piede e sull’altro.
-Ma non se ne parla proprio!- sbottò Seifer, guardandola in cagnesco.
-Beh…si dà il caso che io abbia un asso nella manica, signori!-
-E sarebbe?- chiesero in coro i due ragazzi.
-Se non mi lascerete scattare la fotina, inserirò sul terminale di supporto del Garden, nella mia sezione, il racconto di quella festa in cui, ubriachi fradici, vi siete messi a fare la lap dance indossando solo un perizomino di pelle nera!- squittì la giovane.
-Stai scherzando!- esclamò Seifer.
-Affatto!- ribatté lei.
-Eh, no! COSÌ NON VALE!- esclamarono in coro i due amanti, prima di alzarsi e mettersi a rincorrere la ragazza per tutto il giardino, minacciando terribili e sanguinose rappresaglie.
Intanto, poco distante, Irvine assisteva alla scena ridendo: non capiva cosa fosse successo, ma certo era che Selphie ne aveva combinata un’altra delle sue per far irritare così tanto sia Almasy che Dintch…. Non capiva cosa fosse accaduto, si sentiva solo Selphie che, correndo come una forsennata, gridava:
-Così non vale!-


Fine

Chiedo scusa a tutti per questo aborto…non avevo niente di meglio da fare, mi è venuta così. Spero di fare di meglio la prossima volta!
Bacioni!

  
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