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Autore: Lellina18    11/07/2012    4 recensioni
Questa fiction è il risultato della mia distrazione durante le noiosissime ore della professoressa di italiano che odio con tutto il cuore. Detto ciò... ho voluto rivolgere lo sguardo ai sentimenti di Bulma e Vegeta nel giorno in cui mirai Trunks riparte per il futuro. Cuori di mamma e papà!!! ;)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'immagine della navicella vibrò nel cielo per poi scomparire nel nulla.

Il giovane Trunks era ormai in viaggio verso il futuro dal quale proveniva.

Gli amici radunatisi nel giardino della Capsule Corp. si voltarono rientrando in casa.

Bulma lasciò che la madre si occupasse del bambino, che fino ad allora aveva tenuto tra le braccia, per attardarsi all'esterno dell'abitazione.
Lì il suo sayan era ancora poggiato all'albero dal quale qualche minuto prima aveva rivolto un gesto di saluto a quella progenie che fino ad allora aveva sempre respinto e che, in seguito allo scontro con Cell, aveva imparato ad apprezzare come guerriero e ad amare come figlio.

La donna si avvicinò lentamente, fino ad entrare nella zona d'ombra della chioma arborea.

-Se sei qui per litigare, sparisci. Non ho alcuna voglia di discutere con te per l'ennesima volta.-
Il sayan chiuse gli occhi, mantenendo le braccia incrociate al petto.

-Trunks è tornato a casa, nel suo mondo, ad affrontare da solo la furia dei cyborg.-
Bulma abbassò il capo. La frangia azzurra le nascose gli occhi.

Vegeta le rivolse uno sguardo per poi tornare a guardare l'orizzonte.
-Smettila di preoccuparti senza motivo. Nelle vene di quel ragazzo scorre sangue sayan; il mio sangue! Oltretutto l'ho allenato personalmente per un anno; non si farà certo sconfiggere facilmente.-

La donna strinse i pugni, le braccia distese lungo i fianchi. Le labbra iniziarono a tremare contro la sua volontà.

L'uomo osservò quelle labbra, che tante volte aveva baciato, tremare per quel figlio che insieme avevano generato.
L'amore che lei provava per quel ragazzo venuto dal futuro lo colpiva come se in realtà non fosse rivolto ad altri che ad una parte di lui; perchè quel giovane dai capelli lilla a dagli occhi azzurri, quel guerriero che dei sayan non aveva l'aspetto ma sicuramente la forza e l'onore, era e sarebbe sempre stato una parte di lui.

-Non ti chiedo di capire, perchè forse non sei ancora in grado di farlo.-
Mosse ancora alcuni passi verso di lui fino ad avero proprio di fronte.
-Non posso neanche chiederti di consolarmi, perchè so che mi rideresti in faccia ad una richiesta del genere.
L'unica cosa che ti chiedo, è di concedermi un minuto; un solo minuto e poi se vorrai sarai libero respingermi e urlarmi contro sbattendomi in faccia la mia ingenuità come hai sempre fatto e probabilmente continuerai sempre a fare; ma per il prossimo minuto rimani accanto a me, perchè da sola non ce la faccio ad affrontare il fatto che mio figlio... nostro figlio, soffre da diciotto anni in un mondo raso al suolo.
Trunks ha visto morire amici e familiari, ha affrontato un viaggio assurdo e pericoloso per poter riscrivere la sua storia e riuscire a salvare le persone che ama, è caduto combattendo con loro e per loro ed ora che è di nuovo in vita sta tornando a casa per vivere nuovamente la stessa realtà che si era lasciato alle spalle venendo qui.
Non ha avuto nè un'infanzia nè un'adolescenza ed io che sono sua madre, che avrei dovuto proteggerlo, non sono stata in grado di fare nulla per allontanare anche solo una parte del dolore che è stato costretto a patire.
Quindi, ti prego, per il prossimo minuto restami accanto perchè l'unica consolazione che ho al momento è la consapevolezza di aver quantomeno dato a questo mio figlio un padre forte di cui essere fieri, un padre che ha cercato in ogni modo di difenderlo e vendicarlo, mettendo a rischio la sua stessa vita e, cosa per te ancor più difficile, gridando al mondo intero con le sue azioni quanto amore provasse per quel figlio che era ormai il suo orgoglio più grande.-
Bulma non riuscì più a trattenere le lacrime, che iniziarono a scendere copiose sulle sue guance.

Vegeta guardò quella donna forte, caparbia e determinata piangere davanti a lui per la prima volta. Bulma, che fino ad allora era stata capace di tenergli testa come nessuno prima di lei, stava ora mostrando la sua debolezza di donna e di madre, che forse si stava rivelando anche la sua più grande forza. Quegli occhi lucidi e rossi, quei pugni stretti e quel corpo tremante gli stavano facendo provare emozioni a lui totalmente sconosciute. La tristezza di lei stava diventando quella di lui, il dolore che la imprigionava stava suscitando una tenerezza che il sayan non credeva potesse appartenere anche al principe sanguinario che lui era sempre stato. Erano emozioni che il suo orgoglio continuava a non accettare, a odiare, a respingere, in una lotta contro sè stesso che combatteva ogni giorno; si stava innamorando sempre più di lei, anche se non si concedeva di ammetterlo, e vederla in quello stato cominciava a fargli male.

Lasciò cadere le braccia lungo i fianchi ed infilò le mani in tasca.
-Fai come ti pare, ma che sia solo un minuto perchè ho di meglio da fare che stare qui a perdere tempo.-
Voleva essere duro, come la sua natura gli imponeva, ma le parole che pronunciò non avevano nulla della sua solita indifferenza e severità.

Bulma poggiò il capo sul petto di Vegeta, alzò lentamente le braccia e strinse i pugni sulla maglia dell'uomo.

Il tempo trascorse e il sole tracciò un ampio arco nel cielo. Vegeta e Bulma rimasero lì, all'ombra di quell'albero, a lungo...fin quando la donna non versò anche l'ultima lacrima.

  
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