Bianco. Stranamente tutto mi risulta più
illuminato del solito di fronte ai miei occhi. E' come se il sole di colpo si
sia avvicinato a me per vedere bene in faccia chi sono e perchè sono così in
questo momento. Non ho paura. Ho solo questa strana
sensazione di non esser più me stessa. Il corpo mi sembra più pesante di
quanto dovrebbe essere e la testa non vorrebbe far
altro che cadere dal mio collo per rotolare per terra. Vedo delle persone
intorno a me, ma nemmeno mi rendo conto o capisco come siano
in volto. Riesco solo ad uscire fuori dalla vettura.
Non so nemmeno se sono già in piedi o stia gattonando. Mi sento solo molto
pesante. Tutto è troppo luminoso e una strana bava corposa mi esce dall'angolo
destro tra le labbra. Vorrei piangere ma l'unica cosa che in questo momento mi
passa per la testa è la sopravvivenza. Eppure sembra che le forze
debbano abbandonarmi da un momento all'altro perchè adesso sono sicura di esser
in ginocchio. Le mani le sento sporche ed appiccicose.
E vedo questo bianco liquido che aumenta intorno a me e dentro le mie labbra. Non so perchè ma instintivamente stringo i
denti e quasi storco gli occhi come se non potessi
nemmeno tenerli dritti a guardar di fronte a me. No. Le palpebre da sole si
calano inesorabilmente sulle pupille rendendomi ceca, forse anche sorda. Però
la voce stridula di una donna mi giunge all'orecchio.
Silente non posso fare a meno di sdraiarmi al suo. Quasi su me stessa. E'
strano. Per quanto mi renda conto di avere gli occhi
chiusi riesco a vedere da quanto che sono sdraiata al suolo. La
prospettiva e ripida eppure quello che più mi sconvolge è questo strano liquido
che continua imperterrito ad espandersi sotto di me. Adesso ho paura. Adesso che comprendo. Tutto intorno a me e chiarissimo.
Eppure il sapore ferroso adesso non mi tradisce. Come la voce
ancora stridula della donna.
"Chiamate un Am...!"
Cos'è un *am*? Non credo di averne
bisogno perchè non ho mai sentito una parola simile. La paura sta aumentando e
la domanda inconbente adesso arriva forte come un pugno mentre vorrei poter
piangere. L'immagine nitida mi serra i denti. Una foto
nella mia testa. Una pulsazione nel cervello. Una foto. Mia madre. Perchè
quella foto brucia? Io non guido. Ma lei si. Perchè vedo quella foto bruciare,
proprio sul suo volto. Un buco a sfiguarle gli occhi.
"Chiamate un Ambulanza!"
Adesso sono stanca. So cosa vedrò al mio risvegliò se ce ne sarà uno. Per il momento voglio solo dormire.
Dormire. Sento ancora le mani appiccicose.
Tutto mi risulta più chiaro del solito.
Il sapore ferroso.
La gente intorno.
Gattono o sto in piedi?
Mamma.
Fine.