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Autore: Morgaine You    12/07/2012    2 recensioni
Riscrivere completamente Romeo e Giulietta? Impossibile.
Ma tentare di darne una versione un pò diversa (e ridotta), bhe, ci ho provato! (;
*il titolo è preso da un brano del musical "Giulietta e Romeo" di Cocciante.
Genere: Comico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Vous qui croyez avoir tout vu
Vous qui avez voyagé, qui avez lu
Que plus rien jamais n'étonne
Bienvenue à Vérone!

Romeo et Juliette - De l’haine à l’amour

 

Verona, piazza Brà.

Una voce, che Mercuzio  riconosce appartenere a Orlando, valletto del principe Escalus suo zio, dichiara:

“In questo mese di maggio dell’anno del Signore 1594 avverrà l’importante unione tra i due nobili casati della nostra Verona , i Montecchi e i Capuleti, attraverso il matrimonio del giovane Romeo e della bella Giulietta. Siano tutti i cittadini invitati a questo festoso evento fra sette giorni al cospetto di sua Signoria il principe e dell’arcivescovo Petronio.

 
“Oh zio! Che notizia è mai questa?” si chiede Mercuzio, incuriosito “Debbo assolutamente avere una conferma di qualche sorte. Ma la fortuna è dalla mia: ecco il prode Tebaldo giungere di gran carriera.”
Entrano nella piazza intanto Tebaldo, nipote di madonna Capuleti, e i suoi compari.
“Salute messeri! Una parola, di grazia”
“Siamo già a sei, caro Mercuzio!” Tebaldo, con un balzo, stringe la mano a Mercuzio “Ma dimmi, cosa ti porta a quest’ora, in mezzo a noi?”
“Ah, mio signore, avete udito la gioiosa notizia? Vostra cugina, la leggiadra Giulietta, sposa il nostro Romeo! Quando è stato siglato questo accordo? E i due interessati se ne interessano, ne sono a conoscenza?
“Frena Mercuzio! Rischiate di stendermi con le parole più che con un affondo della vostra spada. Ebbene, era da tempo che il vecchio Capuleti, ormai non più nel fiore degli anni, meditava questo matrimonio. Egli e il buon Montecchi hanno visto i loro figli crescere insieme, e dunque, quale migliore conclusione di questa?”
“Giuste parole le vostre. E allora, festeggiamo. Volete accompagnarmi da mio zio il principe per due chiacchere?”
“Acconsento, pur sapendo che mi tratterete per le prossime due ore. Andiamo.”

 

Mentre stanno uscendo, Abramo, servo di Tebaldo, nota un’ombra scura all’angolo della piazza l’ombra di un giovane conosciuto. Si tratta infatti di Benvolio, cugino e intimo confidente di Romeo; egli li stava osservando da un pezzo, ma ora notando lo sguardo indagatore di Abramo, fugge verso la sua dimora.
“Che stravaganti questi Montecchi!” Pensa Abramo, voltandosi.

   
 
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