Angel
-Mamma.
-Dimmi Ino-Chan.
-Gli angeli esistono?
-No, tesoro.
La stanza era inondata di profumo al ciclamino e di trucchi sparsi per terra.
Gemiti strozzati echeggiavano nella camera da letto della bionda.
Si toccavano a vicenda, interrotte di tanto in tanto solo dai baci. E vennero entrambe, nello stesso momento, due anime che si completavano a vicenda.
-E ora cosa farai, Sakura? Scapperai da me? Avevi solo voglia di scopare qualcuno nell’attesa dell’Uchiha?-
Sakura ansimava, ma con le poche forze che aveva si mise a ridere di gusto.
-Per chi mi hai preso? Non sono una poco di buono Ino-Pig-
Disse tra le risate.
-Non trovo il motivo per ridere, stupida!
-Se ci pensi fa ridere, sei gelosa di Sasuke?
La rosa si alzò dal letto e cominciò a cambiarsi. Prese la camicetta e la gonna di pizzo che aveva comprato in una giornata di shopping con Ino, poi cercò il suo foulard leopardato, invano.
-Accidenti Ino, dov’è il mio foulard!? Riordina la stanza, ogni tanto.
-Mi sembra che non ti sia importato molto del foulard quando l’hai buttato in aria, no?
Sakura la fulminò con lo sguardo.
-Sei proprio una scrofa.
-Come sei permalosa, signorina Haruno.
Ino si tolse le coperte di dosso, alzandosi anche lei. E la baciò, senza timore.
-Mamma.
-Dimmi Ino-Chan.
-Ti sbagliavi.
-Su cosa, tesoro?
-Gli angeli esistono. Io ne ho trovato uno.