Non sento più niente. Ho la vista offuscata. Provo ad alzarmi. E' inutile, non ci riesco. Vedo solo il mio sangue sparso dappertutto, e quest'odore acre e penetrante mi fa venire la nausea. C'è una nuvola di polvere, che mi entra negli occhi, nelle narici: non mi fa respirare.
In quest'atmosfera confusa intravedo una figura, in lontananza. Si avvicina. Corre. Mi chiama. La sua voce è disperata. Con uno sforzo, lo riconosco, adesso. E' papà. Cerco di chiamarlo. Dalla mia bocca esce solo un filo di voce, assieme a un rivolo di sangue: << P..a..pà... >>. Nemmeno io riesco a sentirmi. Ma lui forse mi ha sentito, perchè ho visto una luce di speranza accendersi nei suoi occhi. E' stata l'ultima cosa che ho visto.

Un dolore lancinante al petto, una specie di esplosione nei timpani. E' stato un attimo, ma ora sono da un'altra parte. Ora ci vedo bene, sono leggero. Non sento più male. Sto lasciando il mio corpo.
Dall'alto, lo vedo: sporco, sfigurato. E papà lo abbraccia. Piange. Anche lui ha capito che non tornerò più. Adesso piango anche io, un pianto invisibile.
Perchè? Perchè ti ho dovuto lasciare così, papà? Così presto? Avrei voluto ancora parlare con te dei Re dl Passato, avrei voluto ancora ascoltare le tue storie, guardare le stelle. Ora non posso più. Adesso mi viene da piangere, ma non ci sei tu a consolarmi. Tu sei disperato tanto quanto me. Non me ne voglio andare, voglio rimanere con te.
Prego perchè qualche angelo mi riporti da lui. Ma so che è impossibile.
Papà, avrei voluto abbracciarti, parlarti. Dirti che ti voglio bene. Che te ne vorrò sempre. Spero che mi ritroverai nel cielo, la notte, in una stella luminosa. Spero che sarò la Tua Stella. Spero che mi vedrai assieme ai Re del Passato, anche se io sono un Re del Futuro. Ma di un futuro che non arriverà mai, perchè Zira ha spezzato la mia vita. Ma non riuscirà mai a spezzare Noi. Ricordi? Me lo hai detto tu. Siamo un'unica realtà, e nessuno la spezzerà MAI. Ti voglio bene. Te ne vorrò sempre. Sarò per sempre parte di te.
Tuo figlio, Kopa