Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: goldfish    27/01/2007    15 recensioni
Mentre avanzava contro corrente verso di lui, gli occhi puntati nei suoi, pensava a tutte le cose che avrebbe voluto dirgli. Avrebbe voluto dirgli quanto detestava quell’orgoglio misto a timore che l’aveva fatta stare zitta, in passato.
‘Aspetta. Per favore, resta.’ Avrebbe dovuto dirglielo, avrebbe voluto. Forse sarebbe andata diversamente.
Una song-fic spero non troppo zuccherosa sulle note di Stay, di Elisa. Le Draco/Hermione ormai mi hanno totalmente plagiata.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
…Stay…

…Stay…

 

You did not dare say a single word

I did not dare ask for something more

I’ve kept my questions secret deep inside…

 

…Silenzioso, le carezzò il viso. Il suo tocco era delicato, come sempre.

In fondo, a che scopo perdersi in discorsi se le cose non sarebbero comunque cambiate? A che sarebbero servite tante parole se non a fare male, più male?

Lei poggiò il palmo sul dorso di quella mano affusolata che ancora le sfiorava la guancia e socchiuse gli occhi, respirando la sua vicinanza assieme all’aria pungente di quella notte. Avrebbe voluto dirgli tante cose, aveva molte domande da rivolgergli, anche troppe.

Uno scambio di sguardi.

Ma dalle loro labbra, non una parola.

 

L’Hermione Granger di qualche anno dopo camminava a testa alta tra la folla, il sole negli occhi non le dava fastidio, anzi.

Era una ragazza serena, non aveva nessun rimpianto. Lei, come poche altre persone, poteva dire davvero di aver vissuto fino in fondo ogni secondo della sua giovane vita.

Non aveva permesso che la relegassero in un angolo quando si era trattato di combattere fino alla fine al fianco dei suoi amici. A lottare contro Voldemort, lei c’era.

Non aveva permesso che qualcuno con più conoscenze le passasse avanti, quando si era trattato di lavoro. Un invidiabile posto al Ministero, totalmente meritato.

Non aveva neppure permesso che ostacoli apparentemente insormontabili le impedissero di vivere fino all’ultimo quella storia con lui. Clandestina, sbagliata. Ma inevitabile: i poli opposti si attraggano per necessità.

 

“Non cambierò, lo sai che non è possibile.”

“Non mi importa.”

E poi erano soli baci, e il suo profumo, e tutto il resto perdeva gradualmente consistenza.

E poi erano solo loro, mentre la realtà si dissolveva attorno a entrambi.

 

Lei non si era tirata indietro, aveva vissuto con tutta se stessa quei mesi passati in un soffio. Nascosti tra quattro mura di un dormitorio vuoto. Con la complicità di un corridoio deserto. Mesi vissuti di notte, alla luce delle torce, facendo finta che non fossero mai esistiti, di giorno. Finché non arrivava di nuovo il buio ad avvolgerli, a cancellare il senso di colpa e a farli sentire leggeri, insieme.

Non le importava che gli altri non sapessero; d’altronde, non avrebbero mai capito.

 

Finché lui non se ne andò, senza una parola.

 

…But I wish I could have let you know about

A time when I would have said

Wait, and please stay

Did you mean to push me away?

Please wait and just stay

Did you want it to be this way?

 

A Hermione non piaceva la folla, la faceva sentire piccola e insignificante.

E ancor di meno le piaceva guardarsi attorno e vedere decine, centinaia, di altri esseri umani; ognuno con la sua vita, con le sue esperienze. Con i suoi rimpianti, i suoi dolori e le sue gioie, proprio come tutti. Rendersi conto che, forse, come chiunque altro, anche lei aveva dei rimpianti.

Tante domande che avrebbe voluto rivolgergli, tante cose che avrebbe potuto dirgli, ma non gli disse mai nulla.

Aspetta. Per favore, resta.

Davvero vuoi liberarti di me?

Vuoi davvero che finisca così?

(No che non vuoi).

Erano parole semplici, non sarebbe stato complicato rivolgergliele mentre lui, silenzioso, la guardava con il volto contratto da tutto il peso che di lì a poco avrebbe dovuto sopportare.

Impassibile, ma non per lei che era in grado di leggergli dentro.

 

…Lo aspettava al buio, vicino alla grande quercia nei pressi del lago.

Lui le si era avvicinato, silenzioso. Le aveva circondato la vita con un braccio, mentre la mano  indugiava sul suo viso morbido e infreddolito.

Il solo vederlo le aveva fatto capire tutto. Quella era la loro ultima notte, il loro ultimo contatto.

Aspetta. Per favore, resta.

Avrebbe dovuto dirglielo, avrebbe voluto. Forse sarebbe andata diversamente. Forse le avrebbe risposto ‘va bene, resto.’

O molto più probabilmente non sarebbe cambiato nulla, ma almeno avrebbe potuto dire di aver tentato.

Sentì tutte quelle domande risalirgli lungo la gola, scalpitanti per uscire dalle sue labbra rosse dietro le quali, però, sarebbero inevitabilmente morte.

 

Scacciare le emozioni negative, perché lei era una giovane donna serena.

Decidendo che per quel giorno ne aveva avuto abbastanza della folla si fermò di scatto, immobile, mentre le persone le defluivano attorno come se lei non esistesse.

E lentamente, spinta da chissà cosa, si voltò.

“Spinta dai tuoi occhi posati su di me, ecco da cosa.”

Questo si disse, mentre scorse un profilo affilato e beffardo scrutarla a debita distanza.

E proprio come i poli opposti di un magnete, senza schiodare l’uno gli occhi dall’altra, Draco ed Hermione si mossero.

L’uno verso l’altra, lentamente, in mezzo alla folla.

 

Would you want to know what I've been through?

(Through all this time... all this time)

Would you want to know I have missed you too

(And I have you on my mind)

And you've been and you will be a part of me

(That I can't find)

And you've been forgiven for your silence

 

Camminavano piano, impazienti di respirare di nuovo la stessa aria ma vinti dalla necessità di dilatare quel momento il più possibile. Sarebbero rimasti in silenzio, probabilmente, ma ormai a lei non importava più nulla neanche di quello.

 

Un passo, un altro.

Sempre meno lontani.

 

Mentre avanzava contro corrente verso di lui, con gli occhi puntati nei suoi, pensava a tutte le cose che avrebbe voluto dirgli. Avrebbe voluto dirgli quanto detestava quell’orgoglio misto a timore che l’aveva fatta stare zitta, in passato.

Gli avrebbe voluto parlare di quello che aveva passato. Di come era andata avanti, nonostante tutto, ma anche di come non era ancora riuscita a cancellarlo definitivamente dalla sua mente, e non solo da lì. Perché lui era parte di lei e lo sarebbe stato sempre stato, anche se lontano.

Procedeva in automatico, inconsapevolmente, come ipnotizzata da quel sorriso beffardo e da quella pelle chiara al limite della trasparenza. Da due palpebre sottili e ciglia chiarissime che attorniavano occhi grigi, d’argento.

 

Un altro passo in meno tra di loro. Ormai era questione di pochi metri.

 

Avrebbe forse dovuto essere arrabbiata, ma sinceramente non le importava nulla di nulla. Era lì, davanti a lei, e la guardava. Hermione aveva già dimenticato quella sua mancanza di spiegazioni. Dopotutto, le bastava guardarlo negli occhi.

 

Is there a way that could replace

The times you never said

How've you been?

Do you need anything?

Want you to know I'm here…

Want you to feel me near…

 

…L’aveva stretto a sé perché se non poteva dire nulla, almeno l’avrebbe ‘sentito’.

Si era fatta stringere da lui, che non avrebbe mai detto nulla, probabilmente per paura di perdere la determinazione in qualcosa che lo avrebbe portato lontano da lei. Contro di lei.

Lo aveva baciato, si era fatta cullare dal vento e dalle sue braccia. Non sentiva freddo, né aveva sonno.

 

Immobile di fronte a lui, pensava a tutte le cose che avevano perso. A tutte le volte in cui avrebbe voluto averlo vicino a stringerla, o magari consolarla. A chiederle cosa la preoccupava e baciarle via la tristezza.

Pensava a tutte le volte in cui affondava da sola sotto quelle lenzuola fredde, fingendo di averlo vicino a riscaldarle la notte. Come succedeva davvero quando la notte e il buio erano il loro posto, dove potevano essere diversi dalle persone che interpretavano di giorno.

Leggeri.

 

Colta dall’amarezza, si impose di non pensarci più.

Un altro paio di passi e i loro visi erano a pochi centimetri di distanza.

Sulle sue labbra prese forma un leggero sorriso, seguito da un lieve cenno del capo.

 

Yeah...and I hope

I hope that you will find your way

Yeah...and I hope

I hope there will be better days

 

Si impose di credere a chi diceva che nulla è definitivo, nella vita. Si ricordò che se lui era riuscito a risalire dal fondo che aveva toccato fino a trovare la sua strada per tornare a vivere, allora tutto era davvero possibile.

Magari avrebbe anche trovato un modo per riuscire a farle dimenticare tutte quelle cose che avevano perso.

 

…Silenzioso come era arrivato, stava scivolando via da lei. Forse anche a lui faceva troppo male andare avanti con quella tortura, esattamente come troppo male faceva dilungarsi in parole inutili.

Silenziosa come era rimasta per tutto il tempo, lo stava guardando allontanarsi da lei. Faceva male, ma non poteva farci nulla, lui aveva scelto. Aveva deciso di andarsene.

Per sempre.

 

Fu in quell’istante che Hermione imparò che nulla è per sempre. Capì che le persone vanno e vengono in continuazione e che anche quando sembra che la parola ‘fine’ sia stata scritta una volta per tutte, c’è sempre un altro capitolo pronto ad essere riaperto.

Quella notte di anni prima, Hermione era convinta che le loro strade non si sarebbero mai più incrociate, perché da certe scelte non si può tornare indietro. Era profondamente convinta che quella sarebbe stata davvero l’ultima volta che lo avrebbe visto, sfiorato, che lo avrebbe sentito.

Ma adesso erano di nuovo l’uno di fronte all’altra, immobili in mezzo a una folla che li superava in fretta. Due persone che emergevano da quella massa di automi indistinguibili. Due persone che, nonostante il silenzio, sembravano parlarsi.

Lui l’aveva trovata di nuovo, erano di nuovo vicini.

Sorrise apertamente, adesso. Chissà, se tutto quello era stato possibile, allora avrebbe anche trovato un modo per recuperare, con lei.

Un modo per darsi un’altra possibilità.

 

Wait

Please stay

Just stay

 

Si portò una mano alla nuca, inarcando un sopracciglio.

“Per favore, resta.”

Lui le restituì un sorrisetto beffardo, uno dei suoi.

“Va bene, resto.”

Adesso Hermione ne era certa: tutto era davvero possibile.

 

The end

 

 

 

Avendo da poco concluso una D/He a capitoli, non pensavo di avere altre ‘ispirazioni’.

Poi qualche giorno fa, alle otto di mattina in uno stato di semi-incoscienza da sonno, mentre andavo a lavorare su un treno che più che un treno era un carro bestiame, questo pezzo ('Stay' di Elisa) attaccò a risuonare nel mio mp3 e mi venne un’idea…

Non so, spero che sia stato un vaneggiamento dignitoso!

Me la lasciate un’opinioncina?!

Bye! Goldfish.

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 15 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: goldfish