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Autore: dance little liar    12/07/2012    0 recensioni
A Cass dava fastidio quel tipo, lo guardava da lontano, quando lui fissava altro, e si sentiva subito presa da un sentimento inspiegabile.In fondo la sua reazione era assurda per uno che nemmeno conosceva, ma sentiva qualcosa di strano dentro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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E' la prima storia che inserisco e spero che possa piacere.Il titolo è preso da una canzone degli Arctic Monkeys ''The Only Ones Who Knows'' che tra l'altro vi consiglio.Buona lettura. (:
 
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The Only Ones Who Knows
''L'inizio''
Era l'ultimo giorno di scuola per Cass.L'ultimo giorno dell'ultimo anno di liceo, per essere precisi.Come al solito si sentiva fuori posto in quel tipo di situazioni, non sapeva cosa dire e non sapeva fingere di essere contenta di rivedere molte persone che avrebbe preferito evitare.Nessuna novità, per essere il primo giorno, sicuramente meno traumatico del previsto, anche se la malinconia l'aveva accompagnata per tutta la mattina, visti i discorsi dei professori riguardo l'esame di stato e l'università, che erano iniziati da subito, come se tutto l'anno fosse finalizzato solo agli esami.C'era poi una nuova professoressa di Letteratura, grande amica della stronza che l'aveva preceduta e Cass fu richiamata sin dal primo giorno: «Signorina lei quest'anno si mette a studiare, io non sono come Annamaria, non la passa liscia con me. »
E aveva capito che sarebbe stato un altro anno infernale, tra libri che non aveva voglia di studiare e problemi chissà quanto grandi in famiglia, come ogni volta del resto.Le cose non andavano un granché bene nemmeno con la sua più cara amica, visto che da molto tempo la sentiva distante e incredibilmente cambiata, diversa sicuramente dai vecchi tempi.
Tornò a casa con il pulmino e anche quella fu una nuova esperienza per lei, era possibile classificare individui di ogni scuola dai loro modi scurrili o raffinati, ma nonostante tutto la cosa la divertiva.Il conducente del pulmino era un uomo sulla mezza età, logorroico ma in fondo buono.Cass l'aveva capito da subito, era incredibile come riuscisse a guardare negli occhi le persone e immaginare le loro storie, i loro problemi, ciò che le aveva spinte a diventare tali.
 
Ma il secondo giorno fu diverso da tutti gli altri giorni in quella scuola, per Cass.
 
Sveglia alle sei, il pulmino sarebbe passato molto presto e aveva voglia di sistemarsi come meglio poteva.Si lavò e spazzolò i capelli, mise del mascara che le faceva risaltare gli occhi verdi, dalle sfumature chiare e difficilmente definibili, e scese ad aspettare.Come la mattina precedente il tizio del pulmino continuò a parlare di sè, della sua vita e dei suoi problemi, mentre lei con le sue cuffie guardava attraverso il finestrino, immaginando come sarebbe stato l'ultimo anno, sicuramente ignara di quello che sarebbe successo di lì a breve.Salutò i suoi amici fuori scuola e entrò in classe, tra chiacchiere e sorrisi la prima mezz'ora passò tranquillamente, fino all'arrivo della vicepreside e di un nuovo ragazzo.
Era seduta al penultimo banco e quando lo vide entrare qualcosa in lei cambiò.Il primo impatto con il viso di quel nuovo compagno di classe l'aveva disturbata e subito aveva abbassato lo sguardo, mettendosi di spalle.Tutti erano andati a salutarlo e ad accoglierlo, gli avevano stretto la mano e ascoltato quello che aveva da dire, tutti tranne lei.Mentre le sue amiche erano impegnate a civettare con il nuovo arrivato lei chiedeva di continuo  «Posso uscire? Posso andare a fare un giro in corridoio?», ma la professoressa di filosofia che ormai conosceva da tre anni la pregava di aspettare, nonostante la sua sembrasse un'urgenza piuttosto seria.A Cass dava fastidio quel tipo, lo guardava da lontano, quando lui fissava altro, e si sentiva subito presa da un sentimento inspiegabile.In fondo la sua reazione era assurda per uno che nemmeno conosceva, ma sentiva qualcosa di strano dentro.
  
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