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Autore: kasumi    13/07/2012    2 recensioni
Dopo aver letto alcune fiction che hanno per protagonista James Marsters, ho deciso di fare una versione a modo mio. Ho pensato che sarebbe stato divertente ed emozionante immaginare di parlare a quattrocchi con uno dei miei attori preferiti!
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

 
 
Sono in un bar a Los Angeles e sto prendendo un aperitivo con James. Abbiamo appena mangiato un sandwich per pranzo, dopo essere usciti dalla mostra. Per un attimo penso che potrei essere fotografata con lui da qualche paparazzo e magari finire nei giornali di gossip come la sua nuova fiamma… ma poi scuoto la testa per togliermi dalla mente stupide fantasie da bimbominkia.
In ogni caso, la giornata ha preso una piega interessantissima. Nemmeno nei sogni più strani avevo mai immaginato di passeggiare con il mio attore preferito a Los Angeles, visitare una mostra d’arte e fermarsi con lui a mangiare e a bere un aperitivo. Lo ammetto, avevo immaginato di farci cose ben più sconce, ma dopotutto non mi posso lamentare! James sembra essere veramente una bella persona, intelligente e di compagnia. Ed incredibilmente sincera.
«Sei delusa?»
«Uh, di cosa?»
La voce calda di lui mi distrae dai pensieri.
«Da me? Sai, in televisione mettono sempre un sacco di trucco. Riuscirebbero a far sembrare figo chiunque! Ma nella realtà non sono come-»
«Che scemo! No, non sono affatto delusa!»
La mia bocca si curva in un largo sorriso spontaneo.
«Quando esco con delle ragazze, queste pensano sempre di trovarsi davanti a Spike. Un vampiro punk ossigenato senza età. Ma la verità è che ho già passato i quaranta e mi tingo i capelli grigi!» Ridacchia e beve un sorso dal bicchiere.
Lo osservo attentamente. Il modo in cui la mascella descrive i contorni del suo viso, gli zigomi pronunciati ed il modo in cui sporge il suo mento. Sì, ha qualche rughetta intorno agli occhi ma resta sempre un bell’uomo. E li porta bene i suoi anni.
«Quello che conta è restare giovani dentro. Ci sono trentenni che si comportano da ottantenni, lì fuori.» Dico, guardando la sua bocca senza che lui se ne accorga. Il labbro inferiore è sexy e carnoso, da prendere a morsi, mentre quello superiore è sottile. Ma sono così armoniosi nell’insieme.
Lui si mette ad accarezzare il bicchiere, sovrappensiero, e non posso fare a meno di osservare ipnotizzata la sua mano che scorre sul vetro. Ha un modo particolare di essere sexy, così naturale. Il modo in cui si esprime, in cui muove le mani… Credo che sia buona parte del suo fascino e che lui non se ne renda nemmeno conto.
Sorseggiamo il nostro aperitivo in tranquillità, godendoci il momento di relax.
«Hai mai letto quello che la gente scrive di te su internet? O fiction su Buffy?»
I miei sopraccigli guizzano in alto mentre lui spalanca gli occhi e la bocca, appoggia i gomiti sul tavolo e nasconde la testa dietro le mani per un attimo. Poi si mostra, un sorriso malizioso stampato sul volto.
«Lo confesso. Quando è iniziata questa cosa di Buffy, andai in internet a casa di amici perché ero curioso di sapere cosa ne pensava la gente.» Si strofina la fronte con la mano. «Voi ragazzi siete così bravi a fare complimenti. Lessi delle cose molto carine e mi sentii bene. Ma quando realizzai che non vedevo l’ora di tornarci, capii che poteva diventare una droga, così decisi di non guardare mai più. Quindi no, non ho mai letto le fan-fiction. Credo che mi sentirei usato. E non visito nemmeno i siti dei fan perché non voglio contemplare troppo la mia celebrità. Hollywood è un posto dove è difficile tenere a lungo la propria anima e io vorrei davvero mantenere la mia. Per questo, mi circondo di persone che non badano alla fama e che mi trattano da persona normale. Che quando mi comporto da idiota, per esempio, me lo facciano notare.»
Sorrido, pienamente d’accordo con la sua idea.
«Ci sono altre cose che vorrei chiederti sul telefilm…»
Mi guarda incuriosito.
«Tu chiedi pure quello che vuoi. Poi sarò io a scegliere se voglio rispondere o meno.»
Sorride e piega la testa di lato, per nulla preoccupato del fatto che stiamo passando la giornata quasi esclusivamente a parlare di lui.
«Mi chiedevo… Qual’è il tuo episodio preferito di Buffy?»
Stringe gli occhi, poi prende qualche secondo per strofinarsi il mento.
«Mi piacciono quegli episodi in cui baciavo Buffy e la prendevo a calci nella medesima puntata. Perché, sai, quando succedevano queste cose, mi sentivo nel mezzo di qualcosa. Però devo dire che il mio episodio preferito è “Fool for Love”, quando siamo tornati indietro nel tempo e abbiamo conosciuto William.» Sorride orgoglioso.
«Stimo gli autori per il lavoro che hanno fatto, per il modo in cui hanno sviluppato il personaggio in modo tridimensionale. Però devo ammettere che all’inizio la presi male. Quando lessi lo script per la prima volta, infatti, pensai che la mia carriera sarebbe finita e che il personaggio avrebbe perso tutta la sua grinta! Come in quell’episodio in cui indossai la camicia hawaiana. Ero veramente offeso. Pensai che volessero gettare nel cesso tutto quello che avevo faticato per rendere il personaggio “figo”, pensai che volessero trasformare Spike in un perdente… E invece mi sbagliavo. Loro stavano cercando di dare delle radici a Spike.» Fa una pausa per sorseggiare dal suo bicchiere.
«L’altra cosa che mi preoccupava era come Joss stava esponendo il mio passato. Sì, perché William, in pratica, non è altro che il giovane James Marsters. Più Joss scopriva del mio passato e più la scrittura si avvicinava a me. E io ero tutto “Come osi? Ti ho raccontato i miei segreti e tu li hai trasmessi in televisione!”. Ma quando si recita non si deve cadere nel giudicare il personaggio. Non importa chi sia o quanto imbarazzato sei nell’ammettere che ha qualcosa di te. Devi amarlo.»
Ora mi guarda serio.
«Quando ero un ragazzino, non sono cresciuto con mio padre e non mi era stato insegnato a combattere e a difendermi. Così, gli altri ragazzi se la prendevamo con me per tutto il tempo. Poi, quando mi diplomai e andai a New York, iniziai a trovare divertimento nel combattere e vincere. Frequentai gente meschina e feci un po’ di casino. Ma, ecco, volevo che tutti pensassero che io fossi il ragazzo più figo della terra, o qualcosa del genere, e non volevo che sapessero com’ero alle superiori! Ero molto in apprensione su come avrebbe reagito la gente. Però essa reagì veramente bene e trovò qualcosa in cui immedesimarsi. Fu un grosso rischio artistico, ma pagò veramente.»
Torna a sorridere, orgoglioso del suo lavoro.
«Penso che Spike abbia un lato veramente figo e uno umano e divertente. Penso che sono stato capace di mostrare molti lati di me stesso. E, beh, se dovrò recitare per il resto della mia vita la parte del ragazzo figo e bastardo, sarebbe una croce che sarei felice di portare!» Ora ride di gusto. «Ma, ehi, basta che non mi facciano più decolorare i capelli! Fa male!»
«Oddio! Deve essere stata una tortura per tutti quegli anni!» Commento «Poi a volte te li facevano veramente di un colore fosforescente!»
Ride, probabilmente per non piangere, ripensando a tutte le cose che ha dovuto subire per contratto! Spogliarsi a comando, fumare disgustose sigarette alle erbe, rendersi ridicolo in moltissime occasioni… Vogliamo parlare di quando ha dovuto fingere di scopare con un fantasma o quando nella settima serie ha dovuto dimenarsi per un quarto d’ora con la faccia demoniaca, legato al muro con le catene? “Questo è uno dei momenti in cui non devi pensare a quanto ti senti idiota” diceva nel commento audio!
«E qual è la scena più terrorizzante che hai girato per il telefilm, invece?» §20
Lo vedo spalancare gli occhi e mettersi a fissare un punto indefinito sul tavolino.
«Senz’altro la scena della violenza sessuale nel bagno.»
Emette un sospiro.
«La verità è che gli sceneggiatori di Buffy sono stati incredibilmente coraggiosi. Joss ha chiesto ad ognuno di loro di venir fuori con il loro giorno più doloroso, quello più umiliante, il giorno in cui hanno fatto la più grande follia e hanno fatto soffrire qualcuno, condito con zanne e sangue.» Si sistema meglio sulla sedia, un po’ a disagio.
«Uno degli autori, una donna, disse di aver avuto una situazione in cui stava rompendo con il suo ragazzo e di aver provato a fare l’amore un’ultima volta con lui, tentando di salvare il rapporto. Decise di scrivere di questo, di come finì con il forzarlo. Ma il fatto è che, scambiando i ruoli e mettendo un uomo che cerca di forzare una donna, è venuta fuori tutta un’altra cosa.»
Un’altra breve pausa. Apro la bocca per interromperlo e scusarmi per averlo messo a disagio, ma lui mi fa cenno di lasciarlo parlare.
«Sebbene Buffy sia una donna molto forte, sebbene alla fine lo allontani con un calcio e lo faccia finire sul muro… Non sono sicuro che la scena abbia espresso quello che l’autore intendeva. Penso che sia stato un grosso rischio per tutti. E per me, è stata devastante. Ho passato la notte nella vasca da bagno a piangere e a ripetermi che non ero uno stupratore.»
Allungo una mano sul tavolo e la appoggio sulla sua.
«Dico veramente. Non posso guardare un film in cui i bambini vengono attaccati o le donne vengono sessualmente abusate. Non ci riesco. Prenderei a calci il televisore e direi “Chi è quell’uomo malato che ha scritto questa roba? Voglio incontrarlo. Chi è l’attore che ha firmato per questa roba?” Però in Buffy mi sono trovato contrattualmente obbligato a fare qualsiasi cosa mi dicevano. E, tra l’altro, nessuno si preoccupò di come Sarah o io ci potessimo sentire in quel momento.» Stringe la mano libera attorno al bicchiere e sospira di nuovo.
«Fu il giorno peggiore della mia vita.»
Restiamo in silenzio per un lungo momento. Mi spiace aver rotto l’atmosfera giocosa che si era creata, ma allo stesso tempo sono onorata di aver raccolto questa confidenza. Lo vedo stringere la mascella e vorrei tanto dire qualcosa per far calare la tensione che si è creata…
«Ti va di fare una passeggiata in spiaggia?»
E’ stato lui a parlare, rubandomi le parole di bocca. Gli occhi lucidi che tradiscono il suo vero stato d’animo.
«Volentieri.»
 
TBC
  
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