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Autore: BJ foREVer    13/07/2012    0 recensioni
“Take me down to the paradise city..” canatano i Guns’n’Roses, e io e Mich (che i ragazzi conoscono come Ellie) l’abbiamo raggiunta lavorando fianco a fianco alla nostra band prediletta: gli Avenged.
-Seguito di I'm not your harlot-
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LOVE CAN CHANGE EVERYTHING
 
Introduzione:
“Take me down to the paradise city..” canatano i Guns’n’Roses, e io e Mich (che i ragazzi conoscono come Ellie) l’abbiamo raggiunta lavorando fianco a fianco alla nostra band prediletta: gli Avenged.
Sono passati, non dico parecchi, ma pochi nemmeno, anni da quanto ci hanno “assoldate” come costumiste, truccatrici e, nel caso della mia migliore amica, vocalist.
Siamo sempre state legate molto alla musica fin dai primi tempi a Vicenza, la nostra città natale.
Speriamo che questa nuova FF (diciamolo, nata come seguito del nostro precedente lavoro “I’m Not Your Funckin’ Harlot”) vi diverta e vi prenda, non siate timidi/e nel recensire, ci fanno piacere le critiche, sia belle che brutte.
Io e Mich ci alterneremo nel scrivere i capitoli, utilizzando diversi punti di vista.
Ho detto tutto!
_All you need is Rock
Mich&Ali.
 
 
“Blind Date”
#ALI’S P.O.V.
 
È il grande giorno.
Mich ha già chiamato Louise, la ragazza che abbiamo scelto per dare un motivo per la quale sorridere a Brian, la cui vita (da un anno a questa parte) sembra sempre più simile a quella di uno scapolo.
No, forse non proprio uno scapolo..uno…zitello, ecco.
Penso che lui provi ancora qualcosa per me, ma non voglio fare l’egoista. Alla festa del mio fidanzato mi aveva detto si sarebbe accontentato di una semplice amicizia, e questo ha avuto. E in ogni caso io amo Johnny.
“Lo so” mi sorride.
Aspetta, davvero stavo pensando ad alta voce? Meglio non fare domande e sistemarlo per bene. Gli prendo il colletto della camicia e lo giro. Per una volta sono riuscita a farlo vestire da persona “normale” per non spaventare quella ragazza dolcissima.
Mi allontano un attimo e lo osservo.
“Brian, sei figo” annuisco mentre lo squadro.
Lui si tocca la camicia e si guarda “mh, non mi sento molto a mio agio”
Lo so. Infatti se così sei figo, vestito da metallaro sei……..mh, scuoto la testa.
“ti ci abituerai, su. Sei nervoso?” Vado a prendergli il profumo in bagno e lo vedo con la coda dell’occhio mentre cammina nervosamente avanti e indietro.
“Abbastanza effettivamente. Non avevo mai avuto un appuntamento al buio. Tu ed Ellie mi sorprendete sempre” lo vedo ridere mentre mi avvicino con il ‘One Million’ in mano.
“e poi, è il mio primo tentativo di..rifarmi una vita” non ho il coraggio di guardarlo negli occhi. So di cosa sto parlando e averlo ferito non mi diverte per niente. Ma anche lui ha ferito me.
Gli spruzzo un po’ di profumo sul collo e sui polsi e lui si sfrega bene la pelle. Poi si blocca.
“No, basta non lo faccio più”
“ma che…” appoggio la boccetta e lo guardo.
“no tu lo fai invece!” incrocio le braccia guardandolo testarda.
“No! Mi dispiace per…ehm…Louise? Ecco mi dispiace per lei ma non me la sento più” mi metto una mano alla fronte disperata.
“Dai cazzo Bri che sono ste pare proprio adesso? Mi…ehm…Ellie la sta già andando a prendere a casa e probabilmente a momenti saranno qui. Sei perfetto, ti manca solo un po’ di fiducia in te stesso!”
“ma io non so come trattare le donne!” sta cominciando a sudare.
“Bri, respira. Non è un mostro, non ti mangia, parlate, mangiate qualcosa e poi ancora parlate, e chissà magari vi scappa pure il bacio stavolta.”
“no il bacio no...non so se sarei capace di sopportarlo..” vedo che sta già cominciando a calmarsi.
“e tira fuori le palle cazzo!” lui scoppia a ridere e io non capisco che ho detto di tanto divertente. Lascio perdere e lo porto fuori dalla camera.
Gli tolgo un po’ di pelucchi che ha sulle spalle e lo guardo negli occhi tenendo le mani sulle sue braccia muscolose.
“Tu, Brian Haner Jr, ora andrai fuori da quella fottutissima porta, ti mangerai una fottutissima pizza mentre la guarderai nelle sue fottutissime palle degli occhi e le chiederai di lei. Ascolterai tutta la sua fottutissima vita, poi la porterai a passeggio in un cazzo di parco, la terrai per quella fottuta mano e la riporterai a casa a fine serata nella tua cazzo di auto.” Mi meraviglio di quello che ho detto.
“…si….sissiggnore” vedo che soffoca una risata guardandomi. Alla fine scoppia a ridere come un bambino e ne vengo contagiata anche io.
“la mia non è una cazzo di auto” dice con le lacrime agli occhi. Ho come la sensazione che fra un po’ si butterà per terra e rotolerà per tutto il salotto.
Lo squillo di Mich mi salva dalla sua euforia, enfatizzata forse dal nervosismo: sono arrivate!
Appena metto a conoscenza il chitarrista di questo, si blocca e viene sopraffatto da una calma che non riconosco.
“Sono pronto.” dice subito dopo aver preso un respiro.
“così ti voglio!” stringo il pugno davanti a lui per fargli forza e lo accompagno fuori dalle due ragazze.
Mich è uno splendore come sempre mentre Louise… Louise la immaginavo meglio sinceramente ma fa niente, lui sembra trovarla carina.
Gli asciugo di nascosto la bavetta per la quale stava facendo un’emerita figura di merda davanti alla ragazza e gli sussurro all’orecchio pulendomi il dito sulla sua schiena “mi devi un grosso favore”. La mia migliore amica ci viene incontro.
“beh Brian..complimenti” la sua faccia esprime un soddisfacente ‘not bad’. Gli da due baci sulle guance e io ripeto il suo gesto subito dopo di lei. Si avvia imbarazzato. Lo guardo mentre fa il cascamorto con quella e salgono in macchina.
Non so che cosa provo ma, è strano. Non ci voglio pensare.
 
#Ellie’s P.O.V.
Io e Ali stiamo seguendo Brian con la macchina da non so quanto tempo. Ma dove minchia la porta a cena, a Narnia?
Vabbè, comunque Matt dovrebbe raggiungerci, si starà rincoglionendo a trovare il posto con tutte le volte che gli ho detto “No, andiamo qua… No aspetta, ha cambiato ancora strada!”
Che razza di idiota.
Finalmente si è fermato! Siamo davanti a Papajoe’s, il ristorante messicano. E se a lei non piace? IDIOTA.
Aspettiamo in macchina finchè non entrano, poi diciamo a Matt di raggiungerci e entriamo. Sembriamo due spie della CIA, che figata.
Brian e Louise sono seduti nel tavolino al centro del patio, quindi ci facciamo dare un posto più in angolo per non farci vedere.
Intanto loro stanno ordinando, fortunatamente lei sembra gradire il locale (che gran botta di culo, Gates), mentre lui gradisce fin troppo la sua scollatura.
“Ma che porco” sospiro guardando Ali, sporgendomi leggermente in avanti perché c’è Matt tra di noi.
Appena il cameriere ci porta il menù, noi lo usiamo come barriera.
“Ragazze, non è un bambino, dovete controllarlo per forza?” non capisco se Matt sia divertito o imbarazzato dalla cosa, ma sbuffo e ridacchio.
La faccia di Sanders suggerisce un “CHI CAZZO ME L’HA FATTO FARE”, ma non ci bado perché tanto dopo mi fare perdonare… e lo sa.
Ordiniamo il meno possibile e tentiamo di seguire la conversazione dei due. O meglio, il monologo di Gates.
“Bè, sì, in effetti la band ha iniziato a ingranare quando sono arrivato io, sai” oddio, almeno s’è sbloccato, ma ora diventerà minimo minimo logorroico, potrebbe parlare per ore di se stesso, senza annoiarsi.
Louise, al contrario, s’annoia sempre  di più con il passare della serata. Almeno dopo mezz’ora arriva da mangiare.
Alice si sporge oltre Matt sussurrandomi “Dobbiamo intervenire”. Io controllo la situazione e trattengo una risata.
“Scherzi? E’ esilarante!” soprattutto ora che Louise sta praticamente imboccando Brian per zittirlo.
LO IMBOCCA.
CON UN TACO GIGANTE.
“Ditemi che non è davvero così idiota” Matt sta facepalmando dove può dall’inizio della serata, mentre io rido come una deficiente e Ali fissa la coppia con un’aria strana.
“Che pensi?” praticamente mi sfracello su Matt per guardarla in faccia (non che lui sia contrario, ma vabbè), ma Ali con aria disinvolta finge di non sentirmi sgranocchiando le tortillas.
“Alleluja!” esclamo quando si alzano, dirigendosi verso la cassa.
“Okay, ora paga il conto, su!” mormoro seguendo le sue mosse. Lo vedo frugarsi le tasche spaventato, sta andando nel panico, poi tira un sospiro di sollievo trovando il portafoglio. Finge disinvoltura e consegna al cassiere una banconota.
Escono e noi li seguiamo mentre Matt paga il nostro conto. Povero cristo, sto usando mio marito.
“Bene, ora prendila per m… Vabbè, almeno la portiera, dai” sussurro concitata.
“Eccomi, eccomi! Mi sono perso niente?”
“Shhhh!” sia io che Ali ci voltiamo spaventate dalla voce potente di Shadows.
“Scusate. Allora, che si fa?” Matt ci guarda in attesa di una decisione.
“Bè che domande” esclama Ali convinta “Li seguiamo!”
Rimango sorpresa dal suo tono di voce ma non lo faccio notare. Dopo aver salutato Matt, che ci avrebbe aspettate da Johnny, seguiamo la coppietta.
“Ma dove abita Louise?” mormora Ali quando il loro veicolo si ferma davanti a una palazzina, e vediamo scendere la ragazza.
“MA.CHE.COGLIONE!” sbotto incazzata. Scendo dalla macchina e Alice mi segue, busso sul finestrino del guidatore. Brian sussulta e scende dall’auto.
“Ma che ci f…”
“Sei deficiente allora? Ti offriamo una ragazza su un piatto d’argento e sprechi un’occasione così? Almeno l’hai baciata?” lo guardo sul punto di esplodere.
“Be… Io… Ci ho provato” mormora intimorito.
“Non dire cazzate!” lo guardo male e Ali aggiunge “Vi abbiamo tenuti d’occhio tutto il tempo”
“Che? Non vi fidate di me?” oh, la faccia da cucciolo non funziona con me.
“NO!” esclamo “Vattene a casa” rientra in auto sussurrando qualcosa tipo ‘sì, mamma’.
Mi accorgo che Ali è già tornata in macchina e la raggiungo.
“Hey, tutto ok?” la guarda incuriosita.
“Eh? Sì, certo, tranquilla” sorride con la solita aria disinvolta e ci avviamo verso casa di Johnny.
  
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