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Autore: Truccatrice di sogni_    13/07/2012    0 recensioni
Due ragazze diverse, una crede nei sogni, l'altra invece li odia.
Angelica saprà far cambiare idea a Sabrina? Sabrina capirà l'importanza dei sogni dopo quel muro che si romperà nella sua vita?
Una storia molto toccante, un'amicizia interrotta da qualcosa... Da cosa?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Never stop dreaming.

Trama:
La vita è un soffio, va vissuta giorno per giorno, è un bicchiere pieno d'acqua e quindi sta a te decidere come consumare quell'acqua perchè quello è SOLO il tuo bicchiere,
sta a te decidere chi farci entrare, sta a te decidere le goccioline da far uscire.. Ma se a quel bicchiere aggiungessimo un pò di... colore? sarebbe meglio?
Sabrina e Angelica, due ragazze completamente diverse, due ragazze che si completano,
una odia sognare, l'altra invece vive solo di quello...
Angelica, saprà far cambiare idea a Sabrina, e Sabrina riuscirà a convicere Angelica  sul fatto che oltre a sognare, esiste anche il... vivere?

'Non dire mai che i sogni sono inutili perché inutile è la vita di chi non sa sognare.'

-Jim Morrison

 

 UNO.

'Sai Sabrì mi piacerebbe tanto entrare in un'accademia di danza, sarebbe un sogno.' La voce dolce di Angelica risuonava nella camera da letto di Sabrina.
'Angi, ancora credi di diventare la prima ballerina della scala di Milano?'
Invece la voce vivace di Sabrina distruggeva tutti i progetti di Angelica.
'Non è che credo di diventare la prima ballerina della scala di Milano, ho detto mi piacerebbe.. Mamma mia Sabrì tu e i sogni siete due cose proprio opposte, ma ce l'avrai in fondo uno?'
'Di cosa?' chiese Sabrina mentre sistemava il suo armadio pieno di vestiti di marca.
'Avrai un sogno' ripete Angelica.
'Si..'
'E quale sarebbe?' chiese soddisfatta Angelica.
'Che qualcuno mi aiuti a mettere in ordine questi vestiti'.
'Sabrììì fai la seria..'
Sabrina smise di mettere in ordine i suoi vestiti, andò vicino Angelica
'Hei, io nei sogni ho smesso di crederci, ci ho creduto fino in fondo, non si è mai realizzato niente, perchè continuare... e poi posso dirti una cosa?'
'Certo..'
'I sogni Angì, lasciamoglieli alla Disney.'
Con questa frase calò il silenzio ed Angelica aiutò a mettere in ordine quel mucchio di vestiti di marca.
Dopo una mezz'oretta di silenzio, Sabrina cominciò a parlare
'Che dici, pranziamo?'
Angelica accennò un 'si' con la testa, andarono in cucina. Casa di Sabrina era piccolina, immersa in 'Via Agnello' cinque minuti vicino il Duomo di Milano, cinque minuti da 'La scala'.
Il pranzo passò velocemente, un boccone di pasta e di nuovo in camera a sistemare quei vestiti che sembravano immensi.
Sabrina,è una ragazza diversa dalle altre, vestiva di marca si, ma se non c'era non moriva, sorriso sempre sulla bocca, carattere bello tosto, un pò bastarda dentro,
vendicativa con tutti perfino con la sua migliore amica anche se le voleva un mondo di bene.
Non ama parlare di sè sembra così ma non lo è affatto, diciotto anni ma è come se ne dimostra venticinque, è intelligente abbastanza e non ama tutto ciò che amano le sue coetane;
la danza, il canto, il teatro, l'arte.. niente di niente.
Angelica invece, è una ragazza semplice, acqua e sapone, sorride sempre anche se a volte dentro sta morendo, ha il suo mondo, i suoi sogni, i suoi progetti, lei ha diciannove anni ma è come se ne dimostra sedici ma non dipende dalla sua intelligenza anzi, ma perchè lei ama sognare.
Sabrina frequentava il quarto anno del liceo classico, mentre Angelica il quinti anno del liceo artistico  e dovrà dare la grande e tanto temuta.. maturità.
Due caratteri diversi, ma che si completano, una ha carattere, l'altra no ma si danno la forza l'una con l'altra ed è quello che conta.

**

'Ciao' la voce di Sabrina che si espande nel corridoio della scuola, pronta ad una nuova settimana stressante di studio.
Siamo ad Maggio, manca poco per finire la scuola e poi è estate, solo per lei per il momento, l'estate di Angelica inizierà più in là ma porterà i suoi frutti.
Sabrina entrò nella sua classe: 4c.
Era amata dai suoi compagni, anzi la temvano perchè un torto fatto e lei sputava in faccia tutto ciò che veniva a sapere, sapeva più cose di un giornalino di gossip.
La prima ora di lezione dì lunedi, il giorno tanto odiato della settimana dagli studenti, iniziò con la materia tanto odiata da Sabrina; italiano, successivamente avrebbe avuto due ore di matematica, e due ore di latino per poi uscire da quella prigione. Finalmente la tanto amata campanella suonò. era ora di uscire, Sabrina tornò a casa per pranzo, ma non aveva tanta fame cominciò quindi a studiare per poi avere del tempo libero per riposare. Dopo un'ora di studio intenso squillò il telefono , era Angelica..
'Ma ciaao.' la voce ironica di Sabrina
'Hei Sabri, come stai?'
'Io bene e tu?'
'Bene bene....'
'Comè andata a scuola?? Chiese Angelica a Sabrina.
'Abbastanza bene, però non vedo l'ora che tutto finisca, voglio l'estate, volglio le vacanze.'
'Beata a te che puoi dirlo, a me tocca un tostissimo esame'. si lamentò Angelica.
'Maddai Angi, vedrai che andrà tutto bene, ma come ti senti? cioè, dopo che finisce tutto, cosa vorresti fare?'
'Sabri, io sono diversa da te e questa volta ti prego non distruggermi, andrò a fare un provino per entrare a -La scala-.'
'No Angi, questo proprio no, non ti prenderanno mai, hai visto quante stangone escono da lì dentro ogni giorno, ora non è per dire niente, ma tu sei piccolina, cioè sei bassina...'
' E che ne sai se una bassa come me può dare qualcosa in più di una stangona, in fondo nessuno poi mi ha mai visto ballare, neanche tu!'
'Lo spero per te, è vero non ti ho mai visto, mi fai vedere come balli?'
'No, ora no..'
'Ti prego, neanche se ti faccio gli occhi dolci?'
'Scordatelo!!'
'Ti odio.' disse Sabrina, ma dopo due secondi scoppiarono in una lunghissima risata.
La giornata passò così in fretta, che già era ora di andare a dormire.

**

'Angìì ti prego rispondimiiiiiì la voce toccante di Sabrina in quel corridoio di strada freddo, cosa era successo?
Angelica aveva avuto un incidente, qualcuno l'aveva investita. Sabrina in mezzo a quella pozza di sangue tra le braccia aveva la sua migliore amica, viva o morta? non lo sapeva..
I suoi occhi sembravano delle fontane, sputavano acqua, sputavano tutto il dolore.
'driiin', era il suono di un cellulare, quello di Angelica, lo stava prendendo quando....

Si svegliò di botto, sentì il cuore a mille, e quel suono provenire dal suo di cellulare, era tutto un sogno e quella era la sua sveglia! Ore sette, bisogna alzarsi, prepararsi per una nuova giornata stressante di scuola..
Sabrina aveva ancora il cuore che le usciva dal petto, quel sogno l'aveva distrutta, e se dovrebbe succedere davvero non immagina come la prenderebbe.. Sabrina anche se non glie lo dimostrava, teneva molto a Angelica, erano cresciute insieme, si erano conosciute all'asilo, e da lì le loro strade si erano unite, e una vita senza l'una con l'altra sarebbe un incubo!
Si preprarò velocemente ed uscì di casa, odiava fare colazione quindi passava la sua giornata a stomaco vuoto.
Arrivò davanti scuola, ci mise circa una ventina di minuti con il pullman, davanti scuola c'erano le sue 'amiche', non le adorava perchè pensava che le sputavano fango ogni istante, ma lei sapeva come difendersi.
'Ciao Sabrina' le disse Manuela, una piccola ragazza con i capelli lunghissimi, occhi azzurri.
'Ciao Manu, come va?'
'Abbastanza bene....! tu?'
'Bene..'
Sabrina odiava le conversazioni che duravano meno di una bevuta di un bicchier d'acqua, quindi prese la sua borsa  e andò verso l'entrata.
Alcune ragazze appena la videro, abbassarono la testa...
'ma tutti paura di me, hanno?' si chiese tra se e se.
'non è che abbiamo paura di te, ma sai come distruggerci... piacere Paola'.
una voce sbucò dietro le sue spalle, era una ragazza con un ciuffo nero liscio e rasata sulla parte sinistra della testa.
'..cosa? e tu chi sei?'.
'te l'ho detto.. piacere Paola!'.
'Piacere Sabrina.. bhè sò distruggere la gente è vero, ma tu vedo che sai rompere qualcos'atro!'
Sabrina odiava perfino la gente che si intrometteva nella sua vita così senza che qualcuno la interpellasse.
'Perdonami, ma ho sentito quella frase e pensavo che..'
'Cosa pensavi? Di diventare mia amica e che non ti avrei distrutto? ti è andata male.'
'Allora sono vere quelle voci che girano su di te...'
'Che voci?' disse Sabrina con una voce quasi fastidiosa.
'Che sei una ragazza tosta.. vabbè ora ti lascio, ci si vede!'
'Cià..' di prima mattina qualcuno l'aveva fatta infastidire e la sua rabbia sarebbe andata avanti per tutta la giornata e guai a chi si sarebbe avvicinato ancora...
Per fortuna però che la giornata terminò prima, mancava nella sua classe il professore di chimica, così potè uscire due ore prima, si diresse verso casa..
arrivata a casa vide nella sua buca della posta un foglio, lo prese ed entrò in casa, lasciandosi alle spalle quella porta bianca che divideva un mondo..
  
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