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Autore: Sara Scrive    13/07/2012    9 recensioni
< Tu sei…? >
< Sono Harry > rispose lui.
< Harry? > chiesi sorpresa, non ricordavo ci fosse qualcuno che si chiamasse Harry.
< Harold, Harold Styles, siamo in classe insieme. >
Sorrisi del suo nome, alquanto insolito e buffo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo giorno di scuola, o meglio primo giorno di terzo liceo.
Non vedevo l’ora di tornare in classe e sfoggiare il mio nuovo cellulare, si , il mio nuovo cellulare touch screen !
All’esame di fine anno ero passata col massimo dei voti e i miei genitori per premiarmi mi avevano fatto un regalo a sorpresa.
Non sono una secchiona ok? Mettetevelo in testa, a casa non apro neanche i libri sto solo attenta in classe e ho buona memoria.
Entrai in classe con un sorriso stampato in faccia e salutai tutti.
<  Ehy Guys!  > salutai
<  Hi !  > risposero alcuni di loro.
Mi sedetti vicino alla mia migliore amica, Miley.
Arrivarono altre quattro persone dopo di me e poi la classe fu al completo.
Poco dopo entrò il prof di Trigonometria, il signor Flyn, ci salutò e cercò di riportarci all’ordine, ma invano.
<  Ragazzi!  > urlò sbattendo il registro sulla cattedra, attirando la nostra attenzione.
<  Finalmente un po’ di silenzio  >
Si schiarì la voce e prese un foglio dalla giacca.
<  L’anno scorso molti studenti non hanno raggiunto la sufficienza in alcune materie e sono stati ammessi al terzo anno di liceo con il debito, che hanno recuperato all’inizio di settembre. > Guardò la classe e riprese a parlare 
< Quest’anno , la preside ha deciso che il numero di studenti con queste insufficienze dovrà diminuire , perciò ogni docente dovrà informare agli alunni della propria classe che da questo momento in poi , per tutto l’anno , dovranno scegliere un compagno , o una compagna con cui studiare seriamente per rimettersi in pari con gli altri.  >
In classe cominciò a formarsi un mormorio, Miley mi guardò preoccupata 
<  Non fare la cogliona Miley, tu hai 8 in algebra e 7 in geometria, di che ti preoccupi? >
Il prof proseguì 
<  Ora leggerò l’elenco di quelli che dovranno aderire nella mia materia, a questo progetto , il programma “studia con un amico”.
Jessica Dawson 
Kevin Holiday 
Alan Johnson 
Denny Parker
Harold Styles 
Alice Walker 
Queste persone dovranno trovarsi un compagno che li aiuti a studiare, alla fine della giornata dovranno compilare un modulo e consegnarlo alla signorina Cope in segreteria.
Se noteremo miglioramenti, alla fine del quadrimestre i ragazzi che vi daranno una mano riceveranno dei crediti. Vi consiglio di darvi da fare perché tra qualche settimana ci sarà la prova d’ingresso di trigonometria. >
Detto questo il professore cominciò a vedere quanti di noi avessero già il libro e poi passò a distribuirci delle schede.
<  Che cazzo, adesso devo trovarmi uno sfigato che mi dia ripetizioni !  > disse Alan mettendosi le mani davanti agli occhi
<  Te la sei cercata , non ai fatto una ceppa durante l’anno, è stato un miracolo se ti hanno promosso, idiota!  > disse provocandolo Kimberly 
<  Ma senti da chi viene la predica, credi che con le tue doti in inglese non dovrai far parte anche tu a questo progetto per disadattati?  > rispose lui sfottendola.
Si erano già create le prime lamentele dei soliti somari, che si meravigliavano quando i prof gli dicono : “Il tuo rendimento non è sufficiente, ti stai impegnando poco…” e le solite prediche inutili.
Le ore seguenti furono uguali alla prima, i prof entravano, leggevano quella lista e mandavano a puttane i progetti di mezza classe, di tutti quei ragazzi che avevano intenzione di passare i pomeriggi a cazzeggiare.
Alla fine eravamo rimasti in 15 circa, e così durante il secondo , e ultimo, intervallo ero contenta di poter dire “A me invece no, mi sono salvata”.
La campanella suonò la fine della giornata e in tre secondi il corridoio si riempì di studenti.
Cercai di farmi spazio fra la folla per arrivare al mio armadietto.
Misi dentro i quaderni che non mi servivano per fare i compiti e presi alcuni vecchi libri che avevo dimenticato, che dovevo assolutamente vendere ai ragazzi del secondo anno.
<  Tomlinson? > chiese una voce dietro di me
<  Si? > risposi mentre armeggiavo con i volumi.
<  Hai un attimo? Vorrei parlarti  >
Mi voltai un pochino seccata.
Era un ragazzo con i capelli ricci scuri, gli occhi chiari e un viso familiare, ma non ricordavo chi fosse.
<  Tu sei…?  >
<  Sono Harry > rispose lui.
<  Harry?  > chiesi sorpresa, non ricordavo ci fosse qualcuno che si chiamasse Harry; O magari c’era ma il problema era che in classe eravamo quasi una quarantina , quindi non conoscevo bene tutti, anche perchè io non ero molto estroversa.
<  Harold, Harold Styles, siamo in classe insieme.  > 
Sorrisi del suo nome, alquanto insolito e buffo.
<  Oh, sorry, ora ricordo. Scusa , vuoto di memoria  > cercai di scusarmi.
<  Tranquilla. > disse lui imbarazzato, cercando di nascondere la timidezza in un sorriso.
<  Allora, Harry, di cosa volevi parlarmi?  > chiesi per metterlo a suo agio.
<  Be’ ecco… senti, ecco.. visto che sono nel progetto “studia con un amico” ho pensato che tu potessi darmi una mano…  >
<  Ecco io …  > sinceramente, non sapevo che dire, non volevo prendermi questo impegno, perchè sarebbe stato come essere tra quei ragazzi che erano “condannati” a studiare a forza nel pomeriggio.
Però non sapevo come dirglielo e ricevere dei crediti a fine quadrimestre non era un’idea malvagia.
<  Senti, prometto che mi impegnerò, facciamo quando vuoi tu, dove vuoi tu, come dici tu, però aiutami, altrimenti mia madre mi uccide! >
<  Ma non ci sono gli altri? Perchè proprio io? > chiesi
<  Ti ho scelto perchè tu sei tra i più bravi e Greene mi ha detto che sai spiegare molto bene… e poi a quest’ora tutti si saranno già organizzati e …  >
<  Va bene > mi arresi
Gli si illuminarono gli occhi <  Oh God! Grazie , Grazie, Grazie  > era cosi contento di essersi tolto quel peso, che mi abbracciò.
Rimasi a guardarlo un po’ imbarazzata <  Scusa è che…  >
<  Ok, capito. Dunque a te serve trigonometria giusto?  > 
Lui annuì.
<  Be’ possiamo fare due volte a settimana, Martedì e Venerdì, che te ne pare?  > chiesi
<  Perfetto, dove? Vuoi venire a casa mia? > chiese
<  Va bene , vengo domani , martedì, alle 4 p.m così studiamo, facciamo un ripasso generale. Ok? >
<  Sissignora > fece il saluto da militare per fare l’idiota, lo guardai male <  signorina  > si corresse.
<  Allora , mi serve il tuo indirizzo e il tuo numero  > dissi per organizzarmi
Lui si sfilò dalla tasca un foglio stropicciato e me lo porse.
<  Ti eri preparato  > dissi sorridendo
<  In caso mi avessi detto di si, e ho visto che non mi sono sbagliato  > sorrise e gli spuntarono due fossette.
<  Ok , allora ci vediamo domani > dissi per chiudere la conversazione e poter tornare a casa.
<  Grazie Tomlinson  > mi ringraziò di nuovo.
<  Chiamami Sara  > chiarii allontanandomi.
Odiavo essere chiamata per cognome, preferivo il mio nome cento volte, anche se era un po’ strano che si scrivesse senza “h” ma il fatto è che mia madre era italiana e le piaceva tanto il nome “Sara” che in Italia si scrive così.
Tornai a casa affamata come non mai, chissà cos’aveva preparato mia madre per pranzo.
<  I’m Home  >dissi varcando la soglia di casa.
Tommy, il mio gatto nero, mi venne incontro e cominciò a strofinarsi sulle mie gambe.
Buttai lo zaino sul divano e entrai in cucina.
< Ciao Sara  > disse lei intenta a scolare la pasta.
Mi sedetti a tavola.
<  Com’è andato il primo giorno di scuola?  > chiese
<  Le solite cose, niente di che > risposi
<  Ieri ho parlato con la mamma di Miley, ha detto che la sorella della professoressa di francese, le ha detto che nella vostra scuola hanno fatto un nuovo progetto di studio : “studia con un amico”, questo ti sembra le solite cose?  >
<  Se lo sai, allora perché me lo chiedi?  > 
Non rispose. Capii dove voleva andare a parare.
<  E’ inutile che te lo dica, era ovvio , qualcuno mi ha chiesto di aiutarlo, e ho accettato.  >
<  Chi?  > chiese curiosa
<  fatti gli affari tuoi  > risposi scocciata.
Cominciammo a mangiare in silenzio, mia madre cominciò a mettere il broncio e non mi rivolse la parola.
Presi un pezzo di carne dal piatto e lo lanciai a Tommy, che lo prese al volo.
<  E’ Harold Styles, mamma  > risposi sbuffando <  Vado domani a casa sua per dargli ripetizioni in Trigonometria  > 
<  Styles, Styles, Styles… mmm… Ah Styles! Gemma Styles deve essere sua sorella! Andava in classe con tuo fratello Niall  >
<  A proposito quando torna Niall?  > chiesi 
<  Non lo so, lo devi chiedere a tuo padre è lui che sa tutto  > rispose
<  Allora domani vengo con te , e mi faccio quattro chiacchiere con sua madre  > aggiunse senza degnarmi di uno sguardo.
<  No mamma, che cavolo, già lo faccio per forza , in più devo sorbettarti mentre fai la pettegola con le mamme dei miei compagni di scuola! >
<  Ormai ho deciso, che ti piaccia o no  >
“E che cavolo” pensai “Ma perché gliel’ho detto?”
Finii di mangiare e corsi in camera mia.
Mi piaceva la mia camera , era un luogo piuttosto accogliente.
Il mio letto è molto grande perché mi piace dormire comoda e c’è una scrivania marrone chiaro vicino la finestra che dà sul giardino.
Casa mia non era tanto grande , era una normale casa a due piani con un piccolo giardino.
Nel mio quartiere le case erano tutte uguali!
Presi il cellulare e chiamai Miley.
<  Hello > rispose lei
<  Ma che diamine ti salta in testa?  >
<  Che ho fatto? Was Happening ?  > chiese
<  Harry Styles, non ti dice niente?  >
<  Ah si , oggi è venuto da me e mi ha chiesto “Greene , secondo te la tua amica, è brava a insegnare?” e be’, io mi sono ricordata di quando studiavamo insieme, sei brava a spiegare , capisco tutto al volo, e così gli ho detto quello che pensavo … perché?  > 
<  Tu non ti rendi conto, alla fine della giornata è venuto da me e mi ha chiesto di aiutarlo, e domani vado a casa sua, lo sai che non riesco a dire no alle persone!  >
<  Ma non è fantastico? Se diventate amici, tu poi mi fai conoscere il suo amico, Liam!  >
Sbuffai
<  E tu credi che io ci voglio diventare amica?Non ho nulla contro di lui, però non mi dice niente. Se gli do una mano lo faccio solo per avere più crediti  >
<  Sara, svegliati! Se fai tante amicizie potrai riuscire a conoscere il ragazzo del quarto anno che hai visto l’anno scorso!  >
<  Miley, ti prego non ricominciare, non mi interessa! >
<  E invece si !  >
<  No!  >
< Si!  >
<  Senti, ne parliamo domani ok?  > dissi esasperata
<  Va bene …  > rispose lei.
Mi buttai sul letto e chiusi gli occhi “Che stress!”
Tommy venne sul letto e si sdraiò vicino a me.
Mi guardava
<  A volte vorrei che sapessi parlare , così potrei capire cosa ti passa per la testa!  >
<  Miao  > rispose inclinando la testa.

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#Spazio dell'autrice
Ed eccomi qui, con una nuova storia!
Che dite la continuo?Vi piace come inizio? Fatemi sapere u.u

-Sara
   
 
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