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Autore: xgrintspancake    13/07/2012    1 recensioni
Mentre il vento scombussolava la mia folta chioma di capelli, vedevo la mia vita, le mie esperienze, il mio passato passarmi davanti come un flashback. La litigata con mia mamma, io che faccio le valigie e che sbatto la porta di casa piangendo. Tutto questo però, faceva parte di ieri. L'oggi, e il domani sono ancora tutti da scrivere.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1.

Mentre il vento scombussolava la mia folta chioma di capelli, vedevo la mia vita, le mie esperienze, il mio passato passarmi davanti come un flashback. La litigata con mia mamma, io che faccio le valigie e che sbatto la porta di casa piangendo. Tutto questo però, faceva parte di ieri. L'oggi, e il domani sono ancora tutti da scrivere.

Oxford, 18 gennaio ore 10.24
Il taxi mi portò davanti ad un palazzo color rosso mattone, con un piccolo giardinetto fuori. In lontananza udivo le voci strillanti di alcuni bambini che stavano rincorrendosi. Pagai il viaggio all'autista e scesi di macchina con le mie due valigie. Mi guardai intorno: tutto mi era nuovo, ma in qualche modo dovevo cercare di abituarmi perchè da quel giorno, quella sarebbe stata la mia nuova vita. Tirai fuori le chiavi e aprii il portone dopo aver dato un'occhiata veloce ai cognomi dei miei nuovi coinquilini: c'era un signor Smith, una signora Taylor, una famiglia Edwards. Insomma, tutti nomi comuni. Presi l'ascensore e cliccai sul terzo bottone, dato che il mio appartamento si trovava al medesimo piano.

Suonai cautamente il campanello, con la mano che mi tremava leggermente per l'ansia. Non sapevo minimamente chi mi andavo a trovare davanti, chi sarebbero statai i miei nuovi coinquilini. Magari dei tipicasinisti, diversi da me, festaioli, e magari anche un po' trasandati: beh, speravo tutto tranne quello. Mi aprì sorridente una ragazza dai lunghi boccoli rossi, mi fece accomodare e gentilmente mi mostrò ogni singolo angolo della casa.
- Grazie per avermi accolta, Melanie - le dissi accennando un sorriso
- Figurati, questa è anche casa tua da oggi, April - mi rispose lei.
Beep-beep. Un suono ormai a me noto, mi avvertì di un messaggio. Tirai fuori il cellulare dalla tasca dei jeans e aprii l'sms

- Allora "Miss, scappo di casa e vado a vivere con degli sconosciuti" , come sta andando con i nuovi coinquilini? Spero bene perchè non vorrei vederti soffrire ancora (:            Ed. -

Edward, lui sì che sapeva come farmi sorridere nei momenti più bui, lui sì che mi capiva.
Ci conoscevamo fin dai tempi dell'asilo, bei tempi quelli. Mi era sempre stato simpatico, con quei capelli rossi, quel sorriso coinvolgente e quell'aria da so-tutto-io. Mi parlò per la prima volta un giorno d'inverno, al secondo anno di asilo; stava nevicando e io mi ero soffermata a guardare i fiocchi di neve cadere giù dal cielo alla finestra di classe. Mi chiese - Mi presti il pennarello giallo? - e da quel giorno non ci fummo mai divisi. Ricordo ancora la prima volta che mi invitò a casa sua. Era il giorno del suo compleanno ed eravamo circa una decina di bambini. Sua mamma aveva preparato una torta buonissima: due strati di cioccolato e crema, e le fragole in cima a contornare le candeline, fiammanti e bramose di essere spente da un soffio di un bambino carico di desideri. La cosa che mi parve più strana, e che ancora non mi è chiara al 100% era suo fratello, Rupert. Più grande di tre anni, Rupert assomigliava tantissimo ad Edward. Avevano gli stessi capelli rosso fuoco, il solito sorriso e la solita camminata. La cosa per la quale non si assomigliavano per niente era il carattere: uno, socievole e comprensivo; l'altro scorbutico e di poche parole. Probabilmente non gli sono mai stata simpatica, visto che, ogni volta che mi vede o che vado a casa sua, mi guarda male e non mi rivolge parola.. ma questa è un'altra storia. Sono qui per parlarvi di Edward, quel dolcissimo ragazzo che da ormai 15 anni è il mio migliore amico.

Gli risposi velocemente con un - Sì, tranquillo. La ragazza sembra simpatica e socievole. Credo che faremo amicizia! - e riposi il telefono nella tasca.

- Ti lascio riposare.. sarai stanca. - affermò Mel indietreggiando verso la porta.
- Sì, meglio se mi faccio una doccia veloce. - dissi poggiando il borsone sul letto della mia nuova camera.
- Ci vediamo dopo! - mi disse così e sorridendomi svanì dietro alla porta dopo un mio cenno con la mano.
Sospirai passandomi una mano tra i capelli. Che strana situazione stavo vivendo? Beh, dovevo ancora abituarmici questo era certo. Decisa a rinfrescarmi, mi tolsi la sciarpa di lana che teneva caldo il mio collo e la poggiai sulla sedia; dopo aver rufolato un po' nella valigia, presi l'accappatoio e mi diressi verso il bagno, incluso nella stanza.

 

Credo che l'acqua che ti percorre le spalle e la schiena sia una delle più belle sensazioni che io abbia mai provato, mi rilassa veramente e, dopo una mattinata così intensa ne avevo veramente bisogno.
 

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ciao a tutti :3
chi vi parla è Mar.
innanzitutto
grazie per chi ha letto questo mio primo capitolo.
Non sono del tutto sicura di questa storia ma ho voluto postare questo
capitolo di apertura per vedere
"l'effetto che fa" lol . Se mi recensite e mi
dite cosa pensate di questa fan fiction, in modo da darmi delle
dritte,
ve ne sarò per
sempre grata :)

GRAZIE A TUTTI COLORO CHE LEGGERANNO.
Mar (
@xgrintspancake on twitter)

 


 

  
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