Si grattò languidamente l'orecchio, sbadigliò e si stiracchiò prima di scendere dalla vecchia, logora poltrona. Sempre, al risveglio ricordava l'odore di lei, lo sentiva nelle narici, proprio come se fossero ancora insieme. Fuori la pioggia batteva sui vetri viola, rigandoli. Dov'era lei? L'aveva cercata per tutto il castello, per tutto il pomeriggio, e adesso che il giorno volgeva al termine, dei suoi occhi d'ambra ancora nessuna traccia. Non aveva trovato niente di meglio da fare che acciambellarsi sulla consunta poltrona di pelle e schiacciare un pisolino mentre la aspettava. Era sveglio da pochi minuti, quando sentì delle urla grottesche provenire dalla sala comune dei Grifondoro. Un attacco, un terribile attacco, forse di Colui che non dev'essere nominato, e proprio all'interno delle mura del castello! Una cosa inaudita! C'era una vittima, qualcuno aveva subito un terribile incantesimo, di potenza eccezionale, ed ora giaceva pietrificato in infermeria. Dell'aggressore nessuna traccia, solo dell'acqua sul pavimento, e la povera Mrs Purr, appesa ad una corda irrigidita! Sentendo pronunciare quel nome, lui, che era stato in un angolo fin ora, lisciandosi il pelo, ebbe un sussulto, poi una fitta allo stomaco. A lei? Era successo qualcosa a lei? Perché? Quale mago farebbe questo ad una gatta? Grattastinchi corse fuori dalla sala comune, nessuno si accorse della sua disperazione.