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Autore: Aki Mori    14/07/2012    5 recensioni
Si sa che paesi dell'Unione Europea bramano la Norvegia, vorrebbero concludere l'affare con l'Islanda e roba del genere.
Allora quale opportunità migliore per avere ciò che vogliono se non le vacanze estive?
Come se la caveranno i Nordici con un'allegra intrusa che vuole fare il possibile pur di attirarli nell'Unione?
{ Dedicata alle migliori amiche che avrei mai potuto desiderare, Moglie e Sys, ma anche a ragazze davvero speciali e meritevoli come Mela, Mick, Vale e Cri~ }
Genere: Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nordici, Nuovo personaggio
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Emil Steilsson non è mai stato un grande viaggiatore, a lui bastava la sua Islanda, con gli imponenti vulcani, i vastissimi ghiacciai e Reykjavik, l'affascinante capitale, più qualche città tranquilla come Akureyri.

Ma era arrivata l'estate, e non si sarebbe lasciato sfuggire l'opportunità di viaggiare gratuitamente.

La destinazione?

Danimarca, Copenaghen.

Come al solito Andersen aveva evidentemente organizzato una delle sue rimpatriate che spesso si trasformavano in una gara a chi beveva di più rimanendo più lucido, che per Lukas, poi, erano semplicemente pretesti per malmenare il danese.

Quella era, quindi, una mattinata importante per l'islandese, che stava preparando l'enorme trolley che avrebbe dovuto condividere con il fratello, il quale stava armeggiando con mobiletti e armadi, mentre Emil se ne stava tranquillamente seduto a sistemare gli indumenti nel bagaglio con Mr. Puffin appollaiato sui capelli sottili come fili argentei: una ventina di magliette, le inseparabili uniformi, dei jeans, i calzini, i boxer, i reggiseni di pizzo...

 

No, un attimo. Reggiseni di pizzo?

 

L'islandese avvampò, mentre il pulcinella di mare gracchiava, probabilmente il suo modo di ridere.

Il platinato tastò l'indumento a lui sconosciuto, ancora rosso in volto, e lo esaminò.

Non c'era dubbio su che cosa fosse: era un reggiseno, un indumento da donna, di pizzo nero. Ed era solo uno dei tanti capi femminili già presenti nel bagaglio.

Di sicuro suo non era, pensò il ragazzo.

Ma se non era suo... era di Norvegia?

Emil balzò in piedi, terrorizzato alla sola idea, che però non abbandonò.

A questo punto, c'erano due possibilità: o Lukas aveva un'amante segreta oppure...

L'idea che sfiorò la mente del giovane era ben peggio di un'amante, anche se entrambe le ipotesi lo disgustavano.

era un travestito.

Tanto che l'opzione l'aveva sconvolto, che andò a cozzare con la schiena contro il muro, per poi scattare correndo verso la camera del fratello, che nel frattempo stava ripiegando una t-shirt gialla.

 

<< N-Noregur, spiegami immediatamente che diamine ci faceva questo nel bagaglio. >>

 

Urlò quasi, sconvolto.

No, diamine, come poteva, il fratello maggiore, aver seguito l'esempio di Polonia?

La trovò davvero sconcertante, come idea.

Ma il norvegese tacque, dischiudendo appena le labbra e lasciando trasparire la confusione più totale.

 

<< Lillebror, ma... quello? >>

 

Mormorò, indicando con una mano tremante l'indumento in mano al minore.

Il norvegese, al contrario del fratello, si limitò a fissare intensamente e con gli occhi sgranati quella cosa aliena e sconvolgente, evitando di fantasticare su eventuali identità segrete e shockanti di Emil, che rimase basito nel vedere la reazione del fratello che era sconvolto almeno quanto lui.

Tuttavia, c'era. Il punto, adesso, era quello di capire da dove provenisse.

Rimasero a riflettere per un po', seduti uno di fronte all'altro sul letto e sulla sedia della scrivania.

L'islandese studiò attentamente e con fervente imbarazzo l'indumento a lui sconosciuto, giocherellando con l'elastico.

La voce di Lukas, dopo qualche istante di riflessione, intaccò il silenzio, calato come un'ombra.

 

<< Se non è né tuo e né mio... allora di chi potrebbe mai essere? >>

 

Mormorò a fior di labbra, quasi tra sé e sé.

 

La risposta, però, non tardò ad arrivare.

 

<< È mio. >>

 

Pochi secondi, e una voce squillante e argentina provenne dalla porta, distruggendo l'ombra silenziosa che la voce di Norvegia aveva appena sfiorato, e i due fratelli nordici, perfettamente sincronizzati si voltarono verso l'origine di quel suono, non credendo ai loro occhi.

 

Una ragazza circa della stessa età di Islanda se ne stava appoggiata allo stipite della porta di mogano, tutta sorridente, facendo roteare pericolosamente e ad alta velocità sull'indice destro un laccetto di pelle beige a cui erano appese delle chiavi.

Non indossava nulla di particolare, all'apparenza poteva sembrare una ragazza qualunque: aveva una minigonna di jeans a frange, le cosce coperte da dei leggeri leggins neri di cotone, una t-shirt gialla (più o meno dello stesso colore di quella che stava sistemando Lukas) con sopra stampati i celebri idraulici baffettoni Mario e Luigi, una giacchetta di jeans, le scarpe da ginnastica bianche e i capelli color ebano di consistenza boccolosa accompagnati da un simpatico ciuffetto che sbucava fuori. Islanda la conosceva di vista, si erano scambiati quattro chiacchiere sull'economia durante un meeting per approvare la richiesta da parte del nordico di entrare nell'Unione Europea.

Era una Vargas.

Un'altra, per la precisione, e l'aveva mandata il governo per aiutare i due fratelli Feliciano e Lovino, ed era la rappresentante della Repubblica Italiana, oppure “della Repubblica Italiana per intero” oppure “unita”, come affermava sempre la moretta, il cui nome era Silvia.

Era leggermente stravagante, questo lo sapeva.

 

<< Si può sapere tu da dove esci!? >>

 

Il platinato non era mai stato tipo da perdere la pazienza così facilmente, ma ritrovarsi capi femminili in una valigia e una conoscente con delle chiavi, o meglio, le loro chiavi in mano appoggiata sullo stipite della porta non è che fosse il massimo della normalità.

La ragazza interruppe il movimento del laccetto e di conseguenza anche delle chiavi tintinnanti, elargendo un sorriso eloquente.

 

<< È stata l'Unione a darmi le chiavi. Dicono che devo passare con voi le vacanze per continuare le trattative con te, ... >>

 

E a questo punto il norvegese fulminò con lo sguardo il fratello, che già sapeva di quanto lui non fosse d'accordo.

 

<< … per convincere il tuo bel fratellone ad unirsi a noi e per convincere Danimarca ad entrare nell'Eurozona.

Hanno mandato proprio me perché loro erano occupati, per l'estate.

Sono stata abbastanza esaustiva? >>

 

Concluse, tutta allegra, mentre le gote di Lukas si tinsero appena di un rosa più scuro per il “bel fratellone”.

Sì, certo, occupati per l'estate. O forse non volevano una come te fra le scatole”, pensò con un pizzico di cattiveria Emil, che per poco non la mandava via nel più brusco dei modi, nonostante un po' gli facesse tenerezza, quella ragazza così ingenua.

 

<< Noregur, tu che ne pensi? >>

 

-Borbottò l'islandese, alzandosi in piedi e rivolgendo lo sguardo al fratello, che si alzò da letto a sua volta, sospirando e lanciando un'occhiata al fratello, annuendo appena.-

 

<< Senti, Silvia, siccome non ho intenzione di fare storie inutili con l'Unione Europea, ti terremo con noi, a patto che non ti permetterai mai più di fare una violazione di domicilio, seppur ordinata da loro.

Dell'accaduto non ho intenzione di parlarne con il resto della Scandinavia, per tua fortuna.

Che non accada più una cosa del genere, lo ribadisco. >>

 

L'italiana, quasi commossa, decise di staccarsi finalmente dallo stipite e di correre ad abbracciare il norvegese asserendo.

 

<< Te lo giuro, te lo giuro! Lo giuro sul mio tacchino! Allora? Si parte domani? >>

 

La penultima frase fece sgranare nuovamente gli occhi ad entrambi i nordici, che si guardarono storditi.

Avevano appena avuto la conferma che nessun Vargas sarebbe mai stato normale.

 

...



Angolo di codesta sclerata (?)

Ormai s'è capito che stravedo per la mia OC e che ce la metto ovunque, eh?
Spero di aver caratterizzato almeno stavolta meglio i Nordici, dato che in un'altra mia fic credo di essere andata un po' troppo OOC e be'... questo è per rimediare! I nuovi capitoli saranno disponibili dal primo di settembre per via delle ferie.
Con taaaaaaaaaaanto affetto, Aki Mori.

   
 
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