“Wow, siamo fidanzati, cioè, stiamo insieme.”

“Si, deduco di si.”

“wow.”

“Harwood, cos'è quella?”

“Oh, ehm...eh..io...io posso spiegarti!”

STOP! Facciamo un salto indietro, molto indietro.
Thad Harwood, Sebastian Smythe, odio profondo sin dal primo incontro.
Beh, c'è d'ammettere che inizialmente Thad aveva tentato di stringere amicizia con Sebastian, ma niente, quel “mostro”,tra un ghigno e l'altro, non intendeva nemmeno provare ad interagire con lui.
La cosa che più lo mandava in bestia era il fatto che sebbene gli avesse chiaramente intimato più volte che la sua presenza lo infastidiva, lui stesso continuava a girargli intorno, stuzzicandolo quando non riceveva risposta. Ma questo al moretto non stava bene, anzi!
Basti pensare che un giorno, sorprendendosi di se stesso, si ritrovò a stilare una lista, il cui nome era “Le sette cose che odio di Sebastian Smythe.”

• Ride troppo.

• Si crede troppo bello.

• Si sente troppo superiore.

• È francese.

• I suoi modi di fare sono odiosi.

• Non lo sopporto.

Thad fissò a lungo quella lista, possibile che non riuscisse a scegliere un settimo punto?
Si sforzò, cercando di trovare un ulteriore difetto da attribuirgli, ma non ebbe il tempo di inventarsi una stupidaggine sul momento che la porta si spalancò alle sue spalle.
Sicuro sull'identità del nuovo arrivato cercò di nascondere quell'arma che gli si sarebbe potuta ritorcere contro e in seguito si girò strattonando la sedia.
“Sebastian!” disse con una nota di nervosismo nella voce. Sebastian lo guardò dapprima perplesso e poi come al solito si aprì in quel ghigno malefico che tanto faceva irritare Thad.
“Harwood, che stai facendo?” chiese il più alto scrutandolo dalla testa ai piedi alla ricerca di qualche prova compromettente, come se la faccia dell'ispanico non fosse già un dato schiacciante.
“I-io...studiavo, ecco, vedi io..” quella situazione era alquanto imbarazzante, ma cosa gli era saltato in mente? Scrivere una lista sulle cose che odiava di quell'essere crudele? Oh, in certi momenti aveva così tante cose da dirgli. Eppure gli unici insulti che gli venivano in mente erano in realtà complimenti, come “Hai i denti troppo bianchi.” oppure “I tuoi occhi sono di un verde troppo intenso!” e via dicendo, così preferiva restare in silenzio. Per fortuna, di solito, pensava a tutto Smythe, girandosi semplicemente e uscendo dalla stanza per andare chissà dove.
Ad Harwood questo non stava bene, e nonostante tutto lo aspettava sempre sveglio, fingendo di dormire quando rientrava trascinandosi dietro il suo delizioso profumo mischiato a quello di un qualche sconosciuto senza volto. A volte piangeva, altre restava impassibile. Lo odiava, nonostante tutto, no? In ogni caso Smythe continuava a fissarlo, aspettando una risposta, e quando fu certo che non l'avrebbe ricevuta, sorrise, sì, ma non come al solito, non inarcando quelle morbide labbra in un ghigno compiaciuto e ironico, bensì regalandogli una di quelle visioni che ti smorzano il fiato e ti fanno stringere il cuore. E allora Thad capì, si rese conto che infondo quella lista da lui stilata non aveva né capo né coda, e sospirando lasciò lui la stanza, ritornando non prima dell'inizio del coprifuoco.
Quando fu certo che Sebastian non fosse ancora rientrato, come sempre d'altronde, si sedette alla scrivania e ormai arreso decise di accettare i propri sentimenti.

Le sette cose che odio amo di Sebastian Smythe.

• Ride troppo.

• Si crede è troppo bello.

• Si sente troppo superiore. <--su questo non c'è dubbio.

• È francese.

• I suoi modi di fare sono odiosi odiosamente ed inspiegabilmente perfetti.

• Non lo sopporto sin troppo.

• Mi ha fatto innamorare di lui.