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Autore: Green 182    15/07/2012    2 recensioni
Parla sopratutto di Mike e Britt.
Billie e Trè c'entrano in parte.
Genere: Generale, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, sono tornata (?), non che fossi andata via...(?)
Sono le 3 di notte e sto sparando minchiate, capitemi.

Comunque...si, beh, questa storia l'avevo scritta a Natale 2011, però dettagli...fate finta che sia Natale anche adesso (?)
Ciao *scappa per paura di sparare altre minchiate*

 

Green 182

 

Non ti ho mai dimenticato

 

(Mike)

Mi svegliai preoccupato dalla discussione del giorno prima.

Sentivo di aver perso tutto.

Non avevo forze.

Era arrivata la mia fine, la mia rovina.

Avevo problemi con l'alcool e non riuscivo a smettere di bere.

Britt questo non lo accettava.

Mi stava cacciando di casa e aveva anche le sue buone ragioni.

Mi alzai dal divano -e non dal letto matrimoniale- e feci un giretto in camera di Brixton.

Stava ancora dormendo, o forse no...perchè sentì i miei passi e i suoi occhietti azzurri si aprirono.

Papi” sussurrò.

Gli andai incontro.

Ciao cucciolo”

Tese le braccia per farsi prendere in braccio.

Lo presi e gli diedi un bacio sulla fronte.

Mi abbracciò forte.

Ti voglio bene piccolo, te ne vorrò sempre” dissi.

Qualsiasi cosa succeda...” mi lasciai scappare, ma non gli diedi importanza, non poteva capire.

Pensai che non avrei più condiviso la casa con lei.

Ci saremmo separati.

Il mio incubo peggiore.

Quel 14 marzo 2009 sarebbe restato per sempre nel mio cuore.

L'amavo ancora, nonostante tutto.

 

Portai giù Brixton per fare colazione.

Era il giorno di Natale.

Non si poteva litigare proprio in quel momento.

Presi il latte e i biscotti e li misi sul tavolo.

Presi una tazza e la riempii di latte.

Gliela porsi.

Poi prese un biscotto e tese il braccio.

Buono” disse.

Sorrisi.

Era il mio piccolo angelo.

Sentii qualcuno scendere dalle scale: Britt.

Non avevo neanche il coraggio di guardarla in faccia.

Mamma!” esclamò Brixton.

Deglutii.

Ero appoggiato al frigo, fissavo per terra.

Non riuscivo più a star lì, c'era la pressione che aumentava.

Uscii dalla porta sul retro poco distante.

Papà?! Mamma, dove va papà?”

Va a prendere il giornale” la sentii dire mentre uscivo.

Non ce la facevo più.

 

Pensai al mio migliore amico, Billie.

Senza una famiglia, un lavoro serio, senza impegni, si, lui si che stava benone!

Niente problemi ecc...

Decisi di fare un salto da lui.

Bussai.

Un uomo sulla quarantina mi aprì.

Capelli biondi -tinti- e occhi verdi.

Indossava una pelliccia leopardata e teneva in mano una birra.

Spalancai gli occhi.

Era irriconoscibile.

Oh, cazzo! Sembri un'altra persona!”

Ciao Mike! Entra...”

Entrai.

Stranamente c'era tutto in ordine, conoscendolo, sapevo che era un casinista.

Siediti” mi indicò uno dei due divanetti difronte al caminetto acceso.

Bella atmosfera.

Mi sedetti, anche lui.

Allora...” iniziai imbarazzato.

Qual buon vento ti porta qui?”

Seriamente, non sono qui per scherzare...”

Nono”

Stavo dicendo...”

Vuoi una birra?” interruppe ancora.

No! Cazzo no! Billie, la smetti di interrompermi?! Mi serve aiuto...sto cercando di smettere di bere e tu mi vuoi far andare avanti?!” gli urlai.

Scusa” disse.

Io mi incazzai.

Mi alzai e mi diressi verso la porta.

No! Mike!” mi rincorse e mi prese per un braccio.

Non andare”

Mi fai girare i coglioni...”

Scusa”

Ritornai seduto perchè vidi che era serio.

Togliti quel coso lì che mi fai impressione...” dissi.

Ok...”

Tolse la pelliccia.

Era a dorso nudo.

Mi illuminai.

Figo, bel fisico.

Stavamo dicendo?” disse.

Era a dorso nudo con i pantaloni neri...faceva la sua bella figura.

Mike!” urlò.

Mi ero incantato.

Emmmh...si? Allora...” diventai serio.

Britt mi vuole cacciare di casa perchè bevo troppo...sono rovinato” continuai.

Wow” disse ironico.

Posso stare qui? Ti prego, ti prego, ti prego...”

Ok...”

Però non farmi altri scherzi del genere...cambiare personalità ecc...”

Ridemmo tutti e due.

Erano le 21.

Vado a casa a prendere le mie robe e ritorno...ciao”

Ciao”

Uscii e tornai a casa mia.

Entrai.

Sentii le loro voci.

Mi venne nostalgia.

Senza accorgermene ero scivolato -con la schiena appoggiata alla porta- per terra.

Strinsi le ginocchia contro il mio petto e mi scesero lacrime.

Era patetico...sembravo un bambino dell'asilo a comportarmi così.

Stavo male sul serio però.

Ascoltai le loro voci.

Mamma, guarda quanti regali mi ha portato Babbo Natale!” disse Brixton tutto felice.

Giochiamo insieme?”

Siii” rispose lui con quella sua vocina fine.

Era la mia famiglia, cazzo!

Dovevo combattere con qualsiasi ostacolo che mi faceva stare lontano da loro.

Non si erano accorti che ero lì in casa, perchè dal soggiorno non si riusciva a vedere la porta, solo se si andava nel corridoio dove c'erano le scale.

Io rimasi lì tanto finchè non mi addormentai.

Nel frattempo si addormentò anche Brixton e Britt lo portò nella sua camera.

Quando scese le scale -che erano proprio in mira con la porta- mi venne incontro.

Mi strattonò e io mi svegliai spaventato.

Alzai la testa.

La guardai.

Mi guardò.

Tolsi lo sguardo da lei e mi alzai da terra.

Da quanto sei qui?”

Da tanto, mi sono addormentato...”

Ha-hai la matita sbavata...”

Ho pianto!” esclamai.

Si sorprese.

Mi feci strada di sopra e presi le mie cose.

Andai nella camera di Brixton e gli diedi un bacio.

Ciao piccolo mio” sussurrai.

Scesi.

Lei era ancora lì.

Ci vediamo” dissi freddo.

Dove vai?”
“Non ti riguarda”

Dove vai?” insistette.

Aprii la porta e uscii.

La chiusi.

Lei la riaprì e urlò: “Dove vai Mike?”

Prova ad indovinare” le urlai di risposta.

Erano le 23.

Andai da Billie.

Alla buon'ora!”

Già” risposi, e entrai in casa di fretta.

Misi giù la valigia e mi coricai su uno dei due divani.

Buonanotte Billie!”

Che fai?”

Dormo”

Di già?!”

Si, di già, sono stanco, ok? Sono stressato, non sono mica come te che non fai un cazzo dalla mattina alla sera! Notte comunque!”

Chiusi gli occhi.

Esistono i letti”

So che esistono, ma per stanotte dormirò qui, tanto sono abituato...”

Ok notte...” e lo vidi andare di sopra.

 

La mattina dopo mi svegliai alle 12.

Mi guardai intorno.

La finestra aperta, il freddo che entrava, il caminetto spento.

Dov'era Billie?

Mi alzai, andai in cucina.

Sul tavolo c'era un biglietto.

Torno oggi pomeriggio...arrangiati, ciao.”

Wow, che finezza.

Mi preparai il pranzo e lo aspettai.

Stavo morendo di freddo!

 

(Billie)

Ero andato a farmi un giro.

Avevo trovato Britt davanti a casa: piangeva, era disperata.

Con le mani si copriva il viso.

Le andai vicino.

Britt?!” alzò la testa.

Hey” sussurrò.

Britt, andiamo in casa che fa freddo!”

La presi per mano.

Mi seguii.

Andammo dentro.

Brixton dov'è?”

E'-è da mia mamma...”

Sospirai.

Era al sicuro.

Mike...sai dov'è Mike?” mi chiese in modo perso.

Non sapevo se mentire o no.

Ssno”

Mi guardò male.

Lo sai o no?”

E' a casa mia...” dissi arreso.

Si sentì sollevata, si alzò e partì in quarta.

Oh, dove vai?”

Da lui”

Non è in casa” mentii.

Sicuro?”

Si”

Ok...”

Si calmò e si sedette ancora.

Se hai bisogno ci sono, Britt...” dissi, e l'abbracciai.

Mi baciò sulla guancia.

Poi si lasciò andare e mi baciò sulla bocca.

Ma che cazzo?!

Non la respinsi.

Ci staccammo.

Che cazz...?!”

Ti amo Billie”

Non è vero”

Si sorprese.

Come?”

Non è vero! Tu ami lui!”

Abbassò lo sguardo.

Amo te, Billie!”

No, cazzo!”

Lo giuro! Non era tanto il problema con l'alcool...era lui...”

Stai dicendo sul serio?”

Si”

Non ci credevo.

Ma è impossibile...insomma...io e te...”

E chi lo dice?”

Io non ti amo...”

Si prese un colpo.

Tu hai frainteso” continuai.

Com'è possibile? In tutto questo tempo pensavo che tu mi amassi e adesso che avevo trovato una buona motivazione per lasciarlo, tu smentisci?”

Si, smentisco, tu non stai bene...stai dando i numeri”

Si calmò.

Siediti” dissi.

Si sedette.

Presi un termometro e le misurai la febbre.

Erano le 16.

Uh, 38.5...”

Aveva la febbre, delirava.

Mi presi cura di lei.

Mi disse che Brixton sarebbe stato dalla nonna per 4 o 5 giorni, giusto il tempo per riprendersi.

Io non ti lascio sola la notte...”

Perchè? Puoi andare a casa...”

No”

E cosa dici a Mike?”

Già, dovevo trovare un antisgamo.

Sarei stato fuori 4 o 5 giorni, di e notte senza farmi vedere...non poteva essere una cosa normale.

Mi venne un'idea.

Presi il telefono.

Trè? Pronto? Sono Billie. Mi faresti un favore?”
“Si, ciao, dimmi”

Se Mike ti chiede qualcosa riguardo a me, digli che sono a casa tua, per 4 o 5 giorni, ok? Ti spiegherò perchè...se dovesse venire a casa tua, inventagli qualcosa...va bene? Grazie, ciao”

Ok ciao”

Ciao”

L'avevo scampata.

Proprio quella sera Mike mi chiamò.

Mike?”

Billie, dove sei?”

A casa di Trè, starò qui per 4 o 5 giorni...non preoccuparti...ciao”

Ok, ciao”

Aspetta, aspetta, aspetta, mi ero appena preso gioco di lui, del mio migliore amico.

Deglutii.

Era per il suo bene, l'avrei fatto soffrire di più raccontandogli la verità.

 

5 GIORNI DOPO

 

(Billie)

Avevo passato quei 5 giorni a casa di Britt, avevo dormito là.

Dopo 5 giorni stava meglio.

Capii che il nostro rapporto stava migliorando fin troppo.

Grazie Bill per avermi aiutato!”

Mi venne incontro e mi baciò sulla bocca.

Non la respinsi, stetti al gioco.

Mi spinse contro il muro.

Mi sbottonò la camicia.

Ti amo Billie”

Ancora quelle parole che mi irritavano, quelle parole che sentivano di tradimento, anche se sapevo che non provava veramente quello che diceva di provare.

Mi dava fastidio.

Poi non so come mi feci trascinare, mi prese per il braccio e mi portò sul divano.

Ci spogliammo...

 

(Mike)

Quella mattina passai davanti alla mia vecchia casa, purtroppo.

Vidi tutto.

Il mio fottuto migliore amico e mia moglie (solo su carta).

Li avevo visti dalla finestra.

Altro che casa di Trè...casa di Britt!

Ero disperato, cazzo!

Era mi 'moglie'.

Io l'amavo ancora.

Chiusi gli occhi.

Vidi tutti i nostri momenti più belli passarmi per la testa -mentre una lacrima scendeva dal mio viso- dal 2004 fino a quel giorno.

Che pugnalata allo stomaco!

Mi aveva tradito con il mio migliore amico, o meglio, viceversa.

Ero deciso sul da farsi.

Corsi verso la porta, la spalancai.

VOGLIO IL DIVORZIO ADESSO! FANCULO TE E IL TUO AMICO!”

Si girarono verso di me.

Michael...” sussurrò Billie stupito.

Ero incazzato.

Riuscii di casa sbattendo la porta.

Andai dalla mamma di Britt.

Suonai.

Michael? Che ci fai qui?”

Sono venuto a prendere Brixton”

Perchè?”

Lo tengo io in affidamento...”

Brixton?!” lo chiamai.

Papi” disse una vocina e comparve davanti alla porta.

Un angelo.

Lo presi in braccio.

Di -ciao- alla nonna”

Ciao”

Arrivederci”

Lei ci rimase di merda.

Uscimmo.

Lo portai in quella che era la casa di Billie.

Cazzo, anche lui però!

Che cazzo di migliore amico.

 

(Billie)

Merda!

Non l'avrei mai immaginato.

Ci aveva visto.

Britt! Non può continuare così. Quello che abbiamo fatto non è giusto”

Quello che hai fatto tu non è giusto” continuai.

Mi guardò strano.

Britt, tu lo ami”

No”

Le andai vicino.

Tu lo ami”

Iniziò a singhiozzare.

Cazzo” sussurrò.

Si coprì il viso con le mani.

Le accarezzai i capelli.

Mi pento” dissi.

Ma io credo di amarti...”

Shh”

Ti assicuro...”

Ti assicuro di no” la interruppi.

Si mise a piangere.

Chi cazzo sto prendendo in giro?! La disperazione mi ha dato alla testa!”

Io vado, rimettiti!”
“Ok Billie, ti prego, sistema il rapporto tra te e Mike, poi penso a sistemare quello tra me e lui...”

Ok, spero...non so se ci riuscirò...abbi cura di te...ciao”

Ciao”

Uscii di casa.

Mi diressi verso casa mia.

Bussai.

Nessuno aprì.

Michael! Cazzo apri!”

Cosa vuoi?”

Parlare, chiarire”

Idiota, hai le chiavi! Comunque non voglio più avere a che fare con te...”

Gà, le chiavi.

Le tirai fuori e aprii.

Entrai e vidi Brixton.

Ciao zio Billie!”

Ciao cucciolo!”

Lo presi in braccio.

Si mise a giocare con i miei capelli.

Adorabile.

Vidi Mike venire verso di me e strapparmi Brixton dalle braccia.

Quest'ultimo si mise ad urlare.

Noo, papi! Voglio Billie!”

Il gesto di Mike mi fece restare di merda.

Brixton, devo parlare con il signor Armstrong, ti porto in un posto più sicuro”

Feci una smorfia.

Lo portò di sopra e poi scese.

Signor Armstrong?” chiesi.

Si...come io per te sono il signor Pritchard”

Che spiritoso”

Fece una smorfia.

Non per dire ma questa è la mia casa...”
“Emmh...lo so”

Quindi?”

Tacque.

Avrei tutti i diritti per mandarti fuori di qui a calci in culo”

E perchè non lo fai? Visto che...”

Visto che niente” lo interruppi.

Perchè tu sei il mio migliore amico” continuai.

Scusa? Che cazzo stai dicendo?”

La verità! Ok, ho sbagliato! Ci pentiamo, si era fatta prendere dalla disperazione...lei ti ama”

Come me lo provi? Stai dicendo la verità?”

Hey, sennò sarei ancora là a scoparmela!”
Mi guardò male.

Ok scusa” dissi abbassando lo sguardo.

Poi gli andai incontro.

Lo guardai negli occhi.

Ho sbagliato, ok?”

Annuì.

Era dispiaciuto.

Mi perdoni?”

Mi abbracciò.

Non so come farei senza di te, Billie...”

Anche io”

Si, ok, ti credo...”

Ti voglio bene Mike”

Mi strinse forte.

Cazzo, anche io”

Gli diedi un bacio sulla fronte.

Grazie Mike per essere così buono...e scusa ancora”

 

Si sentii un tonfo.

Papi!”

Cazzo, Brixton stava piangendo al piano di sopra.

Io e Mike ci guardammo in faccia e ci mettemmo a correre come dei matti, come se avessimo 20 anni.

Arrivò prima Mike, ma ovviamente non era una gara.

Papi” urlò Brixton.

Cucciolo sono qui, sono qui”

Lo prese in braccio e lo cullò.

Che hai fatto?”

Sono caduto...braccio” disse piangendo.

Spostammo lo sguardo sul braccio che aveva una frattura esposta e non so come non ce ne eravamo accorti prima.

Lo porto in ospedale” disse guardandomi.

Io avviso Britt”

Ok”

Scendemmo le scale.

Uscimmo di casa.

Lui andò all'ospedale, io andai da Britt.

Quando arrivai davanti all'abitazione non ebbi il coraggio di avvisarla, talmente era presa dalla situazione.

Mi diressi all'ospedale.

 

(Mike)

Britt?”

Mmmh...non ce l'ho fatta...”

Intendi che non sa che si è rotto il braccio?”

No, non lo sa”

Tacqui.

Era troppo presa dalla situazione, non volevo farla preoccupare”

Annuii.

Capivo benissimo, però prima o poi doveva saperlo.

Dopo due ore dissi a Billie: “Se vuoi puoi andare...resto qui io con lui...”

Sei sicuro?”

Si, tranquillo, vai...”

Ok, ci vediamo...” si allontanò.

Erano le 15.

Mi sedetti nella camera di ospedale di Brixton.

Si era addormentato.

Dopo aver fatto accertamenti gli avevano ingessato il braccio.

Se avessi chiamato Britt non sapevo come l'avrebbe presa.

Male tipo -Mike! Trascuri troppo tuo figlio!- o abbastanza bene tipo -Brixton, la mamma è qui, non ti preoccupare- senza dire niente a me.

Rischiai e la chiamai.

Bri-Britt?”

Mi-Michael?”

Si, ti disturbo?”

Cominciò a singhiozzare.

Hey! Che c'è?”

Niente” rispose.

Dovrei dirti una cosa poco piacevole...”
“Hai tutti i tuoi motivi...”

Non è quello...Brixton...”

Cos'ha? Cos'è successo?”

Si è rotto il braccio”
“Cazzo, arrivo subito”

Riattaccò.

Dopo 20 minuti arrivò.

Mi vide e io mi sorpresi.

Aveva tutto il mascara sbavato, occhiaie, era messa male.

Non stava bene moralmente e di aspetto.

Mi-Mike”

Hey...” feci segno di seguirmi e la portai da Brixton.

Gli si fiondò addosso.

Piccolo, la mamma è qui, va tutto bene...” disse svegliandolo.

Basta, basta” si lamentò lui, sommerso di abbracci.

Risi.

Dopo un po' si riaddormentò.

Britt, insomma...dimentica quello che ho detto...”

Annuì.

Mike, mi sono pentita anche io”

Ti amo!” esclamai.

Si girò verso di me, mi fissò.

C-Che...?”

Si, ti amo”

Ero appoggiato allo stipite della porta, chiusi gli occhi, mi scese una lacrima, poi sentii le sue labbra sulle mie.

Scene di ricordi nella mia testa...come il primo giorno che la incontrai, la stessa emozione.

Aprii gli occhi e la abbracciai.

Anche io Mike”

Alle 18 circa ci fecero tornare a casa.

Ma Billie?”

E' andato a casa prima, è venuto con me in ospedale poi è andato via”

Ok, ma hai risolto con lui?”

Si”

Sorrise.

Andammo a casa.

Brixton si svegliò e fu orgoglioso di farmi vedere tutti i regali che gli erano arrivati per Natale e io mi sentii di nuovo padre.

  
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