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Autore: uri    15/07/2012    4 recensioni
Tratto dal I capitolo:
Ino entrò in casa dove non c’era nessuno. Probabilmente sua madre era ancora in negozio, mentre suo padre doveva essere anche lui dall’Hokage. Salì in camera sua, si tolse le scarpe e si buttò a peso morto sul letto. Si raggomitolò su un fianco e iniziò a piangere. Continuò a piangere fino a che non si addormentò. L’ultima immagine che ebbe prima di addormentarsi fu Sakura, ancora immobile nel suo letto.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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                                                                                    Un Candido Fiore

 

 

1. Il ritorno

 

 

 

Una stanza bianca.
Un letto con lenzuola bianche.
Una ragazza distesa sul letto.
Attaccato al suo braccio una flebo la nutriva, ora che non poteva farlo lei stessa. Accanto a lei un macchinario trasmetteva delle linee ondulate, simbolo della vita che ancora fluiva in lei. Ma lei era immobile. L’unico movimento percettibile era l’alzarsi e l’abbassarsi del suo petto. Una maschera le stava dando ossigeno. Gli occhi della ragazza erano chiusi, i capelli di uno strano colore rosa erano sparpagliati sul cuscino. Il silenzio regnava sovrano nella stanza. Si sentiva solo il leggero bip del macchinario.
Appoggiato ad una parete della stanza si trovava un divanetto bianco dove un’altra ragazza guardava il soffitto. Di tanto in tanto i suoi occhi azzurri si spostavano sulla figura distesa sul letto.
Sospiri, nessun movimento.
Ino si mise a sedere, sistemandosi la coda di cavallo che si era storta sotto la testa. Si alzò ed uscì dalla stanza, buttando un’ultima occhiata al letto. Richiuse silenziosamente la porta e si diresse verso l’uscita dell’ospedale.
Il sole illuminava Konoha, ormai l’estate era alle porte. Ino camminava per le strade del suo villaggio senza avere una meta precisa. Era passato un anno da quel maledetto giorno e da allora Sakura non si era più svegliata. I ricordi impressi nella sua mente bruciavano. Era così immersa nei propri pensieri che non si accorse di aver sbattuto contro qualcuno. Chiese scusa e proseguì con la testa bassa.
<< Ino! >>
La ragazza si girò e vide che quello contro cui aveva sbattuto era Shikamaru. Il suo viso aveva un’espressione seria, ma allo stesso tempo triste. La ragazza avvertì un brutto presentimento.
<< Sei stata da Sakura? >> chiese il ragazzo, conscio già della risposta.
Ino annuì e abbassò lo sguardo. Poi però lo risollevò per portarlo sul viso di Shikamaru. L’espressione che aveva non era mutato. Alcuni brividi percorsero il corpo della ragazza.
<< E’ successo qualcosa? >> chiese lei, un po’ spaventata da quello che il compagno le avrebbe detto.
<< E’ tornato. >>
Ino comprese al volo. Dopo sei mesi di ricerca finalmente lo aveva trovato e lo aveva riportato a casa. Le sfuggì un piccolo sorriso. Ora che era tornato si sentiva più tranquilla. Ino guardò Shikamaru, non sembrava contento. Non capiva il perché. Naruto era ritornato e aveva riportato indietro Sasuke, perché non era felice di questo? Ed ecco di nuovo quel brutto presentimento ritornare.
All’improvviso Shikamaru la strinse fra le braccia.
<< E’ morto. >> disse Shikamaru con voce incrinata.
Ino non capiva. Chi era morto? Sasuke o Naruto?  
In cuor suo sapeva già la risposta. Ricambiò la stretta ed iniziò a piangere contro il petto del compagno, mentre quest’ultimo le accarezzava la schiena per consolarla.
Restarono lì per un po’ di tempo, fino a che i singhiozzi della ragazza non diminuirono. Si asciugò gli occhi con le mani e pensò che un’altra persona sarebbe stata peggio apprendendo quella notizia.
<< Naruto è morto, vero? >> chiese Ino, sperando di essersi sbagliata.
Shikamaru annuì e altre lacrime inondarono le guance della ragazza.
<< Hinata lo sa? >>
<< Neji è andato subito a comunicarglielo quando lo ha saputo. >>
Ino era preoccupata per Hinata. Voleva subito andare da lei, ma prima c’era una cosa che le premeva sapere.
<< Chi è stato? >>
<< Sasuke. Gli ANBU sono arrivati in ritardo. Quando sono giunti sul luogo dello scontro hanno visto Sasuke privo di sensi e il corpo di Naruto accanto al suo senza vita. Ora Sasuke si trova in una cella e gli stanno curando le ferite più gravi. Poi quando si sarà ripreso lo interrogheranno. >>
La ragazza non sapeva che cosa pensare. Era addolorata arrabbiata. Sentì crescere dentro di sé un sentimento negativo che non aveva mai provato, o almeno non così intensamente. Neppure quando Pain aveva distrutto il villaggio.
Neppure quando era scoppiata la guerra. Neppure quel dannatissimo giorno di un anno fa.
Odio. Odio puro nei confronti di Sasuke Uchiha.
Perché aveva ucciso l’unica persona che avrebbe aiutato Sakura a svegliarsi.
Perché aveva ucciso l’unica persona che portava il sole anche quando diluviava.
Ma lo odiava soprattutto perché aveva distrutto il mondo di Hinata.
Ricordandosi dell’amica, Ino sprofondò nella tristezza.
<< Shikamaru, io vado da Hinata. >>
Detto questo lo salutò e si diresse a gran velocità verso villa Hyuga. Arrivata a destinazione entrò nel giardino della villa e notò Kiba e Shino a sedere sugli scalini che portavano al corridoio, dove si affacciavano le varie stanze. Avevano tutti lo sguardo triste, persino Akamaru era disteso a terra con il muso tra le zampe. Ino si avvicinò e si sedette accanto a Kiba.
<< Come sta Hinata? >>
<< Appena l’ha saputo è svenuta di colpo. Ora è nella sua stanza. Se vuoi puoi andare, ci sono Hanabi e TenTen con lei. >> rispose Kiba.
<< Penso che andrò a vedere come sta. >>
Ino si alzò e, seguendo le indicazioni di Kiba, arrivò davanti alla porta della stanza di Hinata. Bussò e poi entrò. Vide subito Hinata, che era sdraiata sopra un futon.
Si sedette accanto al giaciglio della ragazza, davanti ad Hanabi e a TenTen.
<< Si è ripresa? >> chiese Ino preoccupata per le condizioni dell’amica.
<< Non ancora. >>
Hanabi pose sulla fronte della sorella un fazzoletto bagnato.
<< E’ stato un brutto colpo per lei, per tutti noi. >> dichiarò TenTen.
Ino si soffermò sul viso di Hinata, era pallido. Un leggero movimento degli occhi e finalmente Hinata si riprese. Il suo sguardo passò dal soffitto ai volti che la circondavano. Volti preoccupati e tristi. Cercò di mettersi a sedere, aiutata dalla sorella. TenTen le porse un bicchiere d’acqua e lei lo bevve tutto, senza sprecarne una goccia.
Posò in bicchiere vuoto accanto a sé, nascose il volto tra le mani e scoppiò a piangere. Prima silenziosamente, poi sempre più forte. Con dolore e disperazione.
Le tre ragazze la guardarono senza sapere che cosa fare, come consolarla. Hinata si sdraiò a pancia in giù sul futon e soffocò il pianto nel cuscino.
 Hanabi allungò una mano verso di lei ma Ino la fermò, scuotendo il capo. Si alzò e, facendo cenno alle altre di seguirla, uscì dalla stanza lasciando Hinata a piangere e a sfogarsi.
Uscirono in giardino dove trovarono Shino, Kiba, Neji e Shikamaru. TenTen si avvicinò a Neji e lui le cinse le spalle con un braccio, stringendola a sé.
All’improvviso Hanabi cadde a terra in ginocchio, gli occhi pieni di lacrime.
<< Non è giusto! Perché è dovuto accadere! >>
Ino le si accostò e le mise una mano sulla spalla. Comprendeva benissimo la sua rabbia. Hinata aveva faticato tanto per farsi notare da Naruto che, una volta fatto chiarezza nel suo cuore, aveva ricambiato i suoi sentimenti. Si erano messi insieme e, con il consenso della famiglia Hyuga, si erano persino fidanzati ufficialmente.
 E ora Naruto non c’era più.
 L’odio che aveva provato prima fluì di nuovo dentro di lei e un irrefrenabile istinto omicida si impadronì della sua mente. Voleva uccidere Sasuke. Ormai era da tempo che aveva smesso di “amarlo”, come credeva lei in passato. Aveva pianto per lui, ma ora tutti i buoni sentimenti che aveva provato nei suoi confronti erano evaporati in un istante.
Hanabi si riprese e, con parole di scuse, si ritirò nella sua stanza.
<< Scusate, ma dovrei andare anch’io. Vuoi che ti accompagni a casa Ino? >> disse Shikamaru.
Ino annuì, salutò gli altri e, insieme al compagno, uscì dalla villa. Shikamaru l’accompagnò a casa e poi si allontanò in direzione del palazzo dell’Hokage. Ino entrò in casa dove non c’era nessuno. Probabilmente sua madre era ancora in negozio, mentre suo padre doveva essere anche lui dall’Hokage. Salì in camera sua, si tolse le scarpe e si buttò a peso morto sul letto. Si raggomitolò su un fianco e iniziò a piangere. Continuò a piangere fino a che non si addormentò. L’ultima immagine che ebbe prima di addormentarsi fu Sakura, ancora immobile nel suo letto.
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’uri:
Salve a tutti! Questo primo capitolo è stato duro da scrivere, spero che vi sia piaciuto Devo dire che è la prima volta che scrivo una storia triste come questa, ma non si può chiudere la porta in faccia all’ispirazione. Inoltre voglio dirvi che io non ho nulla contro Naruto, anzi è uno dei miei personaggi preferiti, ma mi serviva che morisse per continuare la storia. Comunque penso che più avanti la storia diventerà arancione.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima!

 

 

 

   
 
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