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Autore: earien    15/07/2012    1 recensioni
Eva balla, ma non crede in Dio.
Non ho molto da dire a riguardo, senza pretese, come sempre.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La chiamavano Eva e ballava sul cubo, con le mutande nel culo e una mela in bocca. Faceva su e giù con le tette in gola, le ciglia incollate, il sudore sul collo e l’ombelico bucato, le cosce magre contro il palo. La chiamavano Eva e sembrava un porcello a dieta, con il naso schiacciato e la pelle tutta rosa. E come i maiali non aveva mai visto il cielo e manco ci credeva. Viveva di cose concrete, di scatole di preservativi bucati, dei soldi nel perizoma, del figlio che aspettava e ancora non lo sapeva. La chiamavano Eva e mentre partoriva, cantava di trentuno angeli in colonna, ma se n’era perso uno. «Lo chiamo Caino», diceva. «Col cazzo, stronza» rispondeva quello.
Lo chiamavano Caino e ballava sul cubo, con le mutande nel culo e una mela in bocca. Guardava il cielo e bestemmiando chiedeva «perché, Dio, perché».
   
 
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